Aperte le iscrizioni ai laboratori gratuiti dedicati agli under35 a cura di Masque teatro

Sono aperte le iscrizioni al terzo ciclo di laboratori gratuiti dedicati ai giovani under35 a cura di Masque teatro con il contributo dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. Si tratta di cinque appuntamenti, programmati tra febbraio e aprile 2025, tutti di sabato pomeriggio dalle 15.00 alle 19.00 tra la Fabbrica delle Candele e il Teatro Félix Guattari. In questa serie di laboratori ci si pone con uno sguardo scintillante verso l’esplorazione di pratiche note nel desiderio di poter corroborare le nuove complessità in divenire.

Si parte sabato 22 febbraio, presso la Fabbrica delle Candele, con il laboratorio “Il racconto ad albero” a cura di Chiara Lagani / Fanny & Alexander. Un percorso dedicato alle narrazioni e alle molteplici possibilità date dal racconto ad albero, un tipo di racconto che si appoggia sul concetto di scelta, là dove scegliere è prendere una via, ma anche rinunciare a tutte le altre possibili. È una struttura narrativa che si basa su un’idea di biforcazione infinita: bivi, trivi, una raggiera di strade che possono tendere all’infinito ma che la scrittura deve tenere strette, anche nella moltiplicazione, in una strana polimorfica unità, avendo molta cura di preparare un buon cammino a chi dovrà percorrere ogni singola strada.

Chiara Lagani, attrice e drammaturga, scrive i testi originali degli spettacoli del gruppo Fanny & Alexander, con base a Ravenna, fondato insieme a Luigi De Angelis nel 1992, condividendo l’ideazione e la direzione artistica di tutti i progetti. Tra le drammaturgie originali e gli adattamenti realizzati dalla compagnia si ricordano in particolare il lungo ciclo dedicato ad “Ada” di Nabokov, il progetto “Discorsi”, la saga sul “Mago di Oz” e gli spettacoli tratti da “L’amica geniale” di Elena Ferrante. Nel 2017 si aggiudica il Premio Riccione Speciale per l’Innovazione drammaturgica e l’anno successivo le è dedicata una monografia al Riccione TTV festival. Sempre nel 2017 scrive a quattro mani con Elio Germano lo spettacolo “La mia battaglia” che debutta a Riccione nella stagione 2017/18. Il testo dello spettacolo è recentemente uscito per i tipi di Einaudi nella collana “Super ET Opera Viva”. Ha curato e tradotto, sempre per Einaudi, nella collana “I Millenni”, “I Libri di Oz” di Frank L. Baum (2017), con le illustrazioni di Mara Cerri e, per la collana “Letture Einaudi”, il terzo romanzo di Lewis Carroll, “Sylvie e Bruno”, pubblicato a giugno 2021. Sempre con Mara Cerri è autrice del fumetto “L’amica geniale”, tratto dal romanzo di Elena Ferrante, uscito per Coconino Press a maggio 2022 e successivamente in diversi Paesi.

Il secondo appuntamento è previsto, sempre alla Fabbrica delle Candele, per sabato 8 marzo con il laboratorio condotto da Eleonora Sedioli / Masque teatro e intitolato “Lo scorpione guarisce lo scorpione”, che giocherà con le espressioni elementari del corpo e dello sguardo, al fine di far emergere la natura intima del gesto. Attraverso una serie di esercizi fisici di base la figura si incamminerà verso concetti-azione: sforzo, allungamento, compressione, attesa, astrazione. A partire quindi dal corpo i giovani partecipanti si avvicineranno alla consapevolezza, conosceranno le potenze dell’espressione, verificheranno le proprie capacità di creazione. La giornata di laboratorio vedrà nella prima fase un lavoro di scomposizione del movimento, attraverso la frammentazione della linea gestuale. Nella seconda fase a partire da alcune parole chiave si lavorerà alla definizione di un proprio motore interno, attraverso il quale giungere alla creazione di nuove forme.

Eleonora Sedioli è performer e attrice. Giovanissima inizia il suo percorso artistico con Masque teatro, debuttando nello spettacolo “Eva Futura” (1999). Da allora è attrice in tutte le produzioni della compagnia sviluppando un proprio percorso originale. Un atletismo solido la spinge ad affrontare la scena come un lottatore danzante. Nel 2008 è figura sola in Head VI, spettacolo liberamente ispirato a “Logica della Sensazione” di Deleuze, primo lavoro in cui il corpo è segnato da una partitura “anamorfica”. Con “La macchina di Kafka” e “Just Intonation” prende forma una fisicità animale, impudica e intima insieme, “creatura territoriale” generatrice di suono. Al 2011 risale la collaborazione con il fotografo Enrico Fedrigoli che ne fissa, con la tecnica del banco ottico, le posture in movimento. Le tavole andranno poi a comporre una mostra monografica “ES”, presentata sia in Italia sia all’estero. A lei è dedicata una sezione del libro fotografico “Overground” che raccoglie il lavoro del fotografo di scena Luca Del Pia. Nel 2023 è interprete per “Voodoo” ultima creazione dei Masque.

Il terzo incontro è in programma per sabato 22 marzo, presso la Fabbrica delle Candele, con il laboratorio “Poteri, affetti, percetti” a cura di Sara Baranzoni. “Se già da tempo ci siamo accorti che i meccanismi di potere agiscono non solo sui corpi individuali e sociali ma anche su di elementi infrapersonali ed infrasociali, è indubbio che i poteri oggi in gioco facciano leva su qualcosa di ancora più “micro” per dispiegare la propria operatività. In questa sessione cercheremo di comprendere in particolare come la “messa in scena” di possibili futuri catastrofici sia usata come una potente arma neurosensoriale di manipolazione degli affetti, capace di generare effetti performativi utili alla modificazione dei comportamenti per fini governamentali. E se le formazioni di potere agiscono sulla capacità di immaginare, sognare e proiettarsi nel futuro per estrarne valore, quali possono essere gli spazi di contestazione o le vie di fuga possibili?”: così Sara Baranzoni sul tema dell’incontro.

Sara Baranzoni ha un dottorato di ricerca in Studi teatrali e cinematografici presso l’Università di Bologna. Docente del master in Arti Performative (Artes Escénicas) presso l’Universidad de las Artes di Guayaquil (UArtes, Ecuador). Le sue ricerche si muovono nell’ambito della filosofia della tecnologia, l’ecologia politica e le arti performative. Ha pubblicato numerosi saggi in italiano, francese, spagnolo e inglese; è cofondatrice della rivista internazionale di filosofia La Deleuziana, membro del network Red de Estudios Latinoamericanos sobre Deleuze y Guattari e del network Digital Studies. Per UArtes è anche cocoordinatrice del progetto internazionale Horizon 2020-Marie Curie Actions Networking Ecologically Smart Territories (NEST, 2021-2024) finanziato dall’Unione Europea.

Sabato 5 aprile, presso il Teatro Fèlix Guattari, si tiene il quarto incontro: “In medesima azione” a cura di Valentina Bravetti e Paola Bianchi. Il laboratorio si concentrerà sullo studio e sull’analisi dello spazio, del tempo e della forza, le tre coordinate entro le quali il corpo si muove nella scena. In virtù di un principio democratico di coesistenza, durante il laboratorio i/le partecipanti saranno invitate/i ad assumere costantemente la posizione seduta o sdraiata. Un modo per vivere l’alterità nel proprio corpo, sperimentarne le possibilità e le difficoltà, sentire il proprio corpo in azione e scoprire nuovi modi di abitare la scena.

Paola Bianchi è coreografa e danzatrice, attiva sulla scena della danza contemporanea a partire dalla fine degli anni Ottanta. Con i suoi spettacoli partecipa a festival nazionali e internazionali. Attenta alla teorizzazione delle pratiche corporee nel 2014 scrive “Corpo Politico. Distopia del gesto, utopia del movimento” (Editoria&Spettacolo). Nel 2020 vince il Premio Rete critica 9 e ¾ con “ELP”, un articolato progetto di ricerca legato a un’indagine approfondita del corpo, delle relazioni tra i corpi e degli immaginari culturali di cui i corpi sono depositi.

Valentina Bravetti studia danza classica per otto anni e si forma con il Teatro Valdoca. Nel 2004 fonda con Claudio Angelini la compagnia Città di Ebla, prendendo parte alle produzioni sceniche in qualità di danzatrice; dal 2006 è co-direttrice artistica del Festival Ipercorpo di Forlì. Ha ideato e realizzato con Elisa Gandini il progetto “BraunEva”. Dal 2014 Valentina ha una rara sindrome neurologica paraneoplastica che l’ha tenuta lontana dalla scena sino al 2021, anno in cui è iniziata la sua collaborazione con la coreografa Paola Bianchi. La prima collaborazione tra Valentina e Paola risale al 2007 con la serie di performance “Visioni irrazionali”, oltre al recente progetto fotografico collettivo “La mia pelle è teatro”. Per il quinto e ultimo appuntamento si torna alla Fabbrica delle Candele, sabato 19 aprile, con una seconda tappa del laboratorio “Lo scorpione guarisce lo scorpione” a cura di Eleonora Sedioli / Masque teatro.

I laboratori sono aperti a tutti gli Under35, non sono richieste competenze pregresse. Scadenza iscrizioni: 5 giorni prima della data in cui è previsto il laboratorio.