Fiab Forlì: proteste contro la riforma del Nuovo Codice della Strada
Lo scorso mese è stata approvata la riforma del Codice della Strada, definita da molte associazioni come il “codice della strage” per la sua inefficacia nel contrastare le tragedie stradali. La nuova normativa entrerà in vigore il 14 dicembre. Il Governo ha ora un anno per rivedere l’intero Codice, come previsto dalla delega parlamentare. Fiab continuerà a farsi portavoce delle richieste della società civile, sostenendo con forza che “la sicurezza deve seguire un’altra direzione”.
Fiab Forlì, insieme al Tavolo delle Associazioni Ambientaliste e a Parents for Future, in un incontro in Prefettura, ha esposto le criticità della riforma, consegnare la lettera inviata da Fiab Nazionale al Presidente Mattarella e ha ribadito le preoccupazioni su misure che, secondo le associazioni, non proteggono adeguatamente pedoni, ciclisti, bambini e anziani, le categorie più vulnerabili e le principali vittime di incidenti stradali nelle aree urbane. Durante l’incontro, Fiab ha sottolineato l’urgenza di un profondo cambiamento culturale per promuovere una mobilità attiva, attenta alla sicurezza di pedoni e ciclisti. Tuttavia, la riforma si concentra su misure repressive, tralasciando controlli e sanzioni efficaci.
Le criticità principali della riforma
Tra i punti più contestati vi è l’articolo 15, comma 9-bis, che consente ai veicoli elettrici e ibridi di accedere liberamente a zone pedonali e a traffico limitato. Dati Istat dimostrano che i veicoli a motore sono responsabili del 94% degli incidenti e del 98% delle vittime. Inoltre, la riforma:
- Limita l’uso degli autovelox, nonostante l’alta velocità sia una delle principali cause di incidenti mortali o con feriti gravi.
- Esclude controlli digitali per punire la guida distratta, ad esempio l’uso del cellulare.
- Introduce una sola multa per più infrazioni commesse nello stesso tratto di strada nell’arco di un’ora, incentivando comportamenti pericolosi.
Effetti negativi per la sicurezza urbana
La riforma complica la creazione e la tutela di aree pedonali, piste ciclabili e zone a traffico limitato, strumenti fondamentali per ridurre incidenti e migliorare la qualità della vita nelle città, dove avviene il 73% degli incidenti stradali. Inoltre, i Comuni vedranno ridotta la loro autonomia decisionale, vincolati da decreti ministeriali. Fiab Forlì e le altre associazioni temono che questa normativa ostacoli la prevenzione degli incidenti, aggravando una situazione già drammatica con oltre 3.000 morti e 200.000 feriti all’anno in Italia. Fiab continuerà a impegnarsi per rappresentare le istanze della società civile e per promuovere una mobilità più sicura, sottolineando che “la sicurezza ha un’altra direzione”. La presidente di Fiab Forlì, Maura Ventimiglia, esprime gratitudine alla dottoressa Sbordone per l’attenzione dedicata alle osservazioni delle associazioni.