La sostenibilità è nel DNA dell’imprenditore: i dati di un sondaggio realizzato da Confartigianato
Transizione 5.0 – presupposti e applicazioni pratiche nelle microimprese è l’appuntamento che Confartigianato di Forlì ha organizzato nell’ambito della “Settimana per l’energia e la sostenibilità” che si terrà martedì 22 ottobre, alle 17.30, nella sede dell’associazione in Viale Oriani. In scaletta gli interventi di Massimiliano Fantini, Romagna Tech “I nuovi paradigmi di Industria 5.0”, Matteo Iubatti, Archita Engineering “Esempi e applicazioni del Piano Transizione 5.0” e Giacomo Severi, La BCC ravennate forlivese e imolese “Strumenti finanziari a sostegno degli investimenti Transizione 5.0”, introdotti dal segretario Mauro Collina. A moderare gli ospiti, il responsabile dell’ufficio credito, innovazione e sviluppo di Confartigianato Forlì Gianluigi Bandini, che illustrerà alcuni dati emersi da un recente sondaggio promosso dall’ufficio studi della Federazione Regionale e che attestano l’attenzione che le micro e piccole imprese romagnole hanno nei confronti del tema sostenibilità.
“In un mondo in cui si fa greenwashing, il campione intervistato dimostra che artigianato e piccola impresa abbracciano realmente un cambiamento sostenibile, senza neppure darne notizia. L’imprenditore è ben radicato nel territorio, lo vive assieme alla propria famiglia e per questo è attento ad averne cura. Spesso sceglie di rimanere nel territorio in cui è nato e cresciuto, anche se è meno servito e ha infrastrutture viarie e digitali meno performanti, per motivi affettivi, per cui è naturale che sia attento alla propria impronta ecologica”. Dal sondaggio su un campione di oltre 800 imprenditori associati emerge che il 16% adotta il bilancio sociale, pur non essendo obbligatorio, inoltre, di questi quasi il 56% lo adotta su base volontaria, quindi non su richiesta di istituti di credito, enti pubblici o committenza chiamata a certificare la filiera. Conclude Bandini “è una sensibilità che fa parte del DNA dell’imprenditore e risulta evidente dal fatto che l’84.6% non comunica di aver redatto un bilancio di sostenibilità sociale, utilizzato come strumento promozionale e di marketing da molte grandi aziende. Sono dati che dimostrano l’importanza delle micro e piccole imprese che quotidianamente lavorano difendendo principi e valori, in silenzio”.