È on line il podcast “L’ultimo azzardo”, un progetto di Ausl Romagna sul rischio di dipendenza da gioco
Un viaggio di consapevolezza e prevenzione, per comprendere i meccanismi e le insidie del gioco d’azzardo e per conoscere le storie di chi ha combattuto e continua a combattere questa battaglia. Perché è il gioco d’azzardo che ti viene a trovare, quando meno te lo aspetti. E se ti trova nel giorno sbagliato ti rimane attaccato addosso e non te ne liberi più. È on line il podcast “L’ultimo azzardo”, nuovo progetto di Ausl Romagna promosso nell’ambito del Piano regionale di prevenzione e contrasto del gioco d’azzardo dalle Unità operative Dipendenze Patologiche di Forlì-Cesena, Ravenna, Faenza e Lugo e realizzato da Matteo Cavezzali e Gianni Gozzoli. Sei puntate in cui Valentina, Alessandro Silvia e Giulia raccontano le loro storie legate a diverse forme di gioco d’azzardo: gratta e vinci, Bingo, scommesse sportive, slot-machine e siti online. Negli episodi anche la voce di professionisti sanitari ed esperti che hanno collaborato al progetto.
“L’ultimo azzardo”: le puntate
Puntata 1 La storia di Valentina – prima parte. Valentina è la moglie di un giocatore d’azzardo patologico di slot-machine, ha visto il baratro, lentamente è risalita, assieme a lui. Con Michele Sanza, Chiara Pracucci e Gianluca Farfaneti.
Puntata 2 La storia di Valentina – seconda parte. Valentina è la moglie di un giocatore d’azzardo patologico di slot-machine, Ha visto il baratro, lentamente è risalita, assieme a lui. Con i professionisti Monica Bosi, Giordana Pasini e Mauro Croce.
Puntata 3 La storia di Alessandro – prima parte. Alessandro ha iniziato a giocare da adolescente nelle sale scommesse un po’ per caso, ma dopo la prima vincita non è riuscito più a smettere ed è diventato un giocatore compulsivo online. Con i professionisti Maurizio Fiasco, Daniela Forlano e Mauro Croce.
Puntata 4 La storia di Alessandro – seconda parte. Alessandro ha iniziato a giocare da adolescente nelle sale scommesse un po’ per caso, ma dopo la prima vincita non è riuscito più a smettere ed è diventato un giocatore compulsivo online. Con Mauro Croce, Daniela Forlano e Gianluca Farfaneti.
Puntata 5 La storia di Silvia. Silvia con i “gratta e vinci” cerca qualche piccola emozione in una vita monotona ma ne diventa dipendente. Con Michele Sanza e Chiara Pracucci.
Puntata 6 La storia di Giulia. Giulia gioca nelle sale Bingo, inizia a vincere ma poi ne rimane intrappolata. Con Giordana Pasini, Monica Bosi e Maurizio Fiasco.
Il podcast è on line sul sito aziendale al link https://www.auslromagna.it/dedicato-a/prevenzione/ultimo-azzardo e dal 17 ottobre anche su RaiPlay Sound
Il gioco d’azzardo patologico: come si riconosce e come si può curare
Il gioco d’azzardo può degenerare in forme di dipendenza patologica quando si manifesta un persistente bisogno di giocare e aumentano in modo progressivo il tempo e il denaro impegnati nel gioco, fino a condizionare in modo significativo gli altri ambiti della propria vita. Quando un giocatore diventa dipendente, il gioco non è più un passatempo, ma diviene un pensiero fisso che l’accompagna per tutta la giornata, la persona non riesce a smettere di giocare e sviluppa un desiderio irresistibile di continuare, nella speranza di vincere o di riguadagnare i soldi spesi. Investe così nel gioco più denaro di quanto si potrebbe permettere, spesso contrae debiti, tralascia per il gioco impegni familiari, sociali o lavorativi.
Il gioco d’azzardo patologico è una malattia che si può curare. Prima viene diagnosticato il problema, più alte sono le possibilità di liberarsi da questa dipendenza. L’accesso al Servizio Dipendenze Patologiche è gratuito e diretto: non si paga alcun ticket nè ci vuole la richiesta del medico di famiglia. È garantito, se richiesto, il pieno rispetto dell’anonimato. I professionisti del SerDP sono tenuti in ogni caso alla riservatezza. La presa in carico della persona con dipendenza da gioco d’azzardo è prevalentemente di tipo psicologico, con trattamenti individuali e di gruppo.
Il SerDP effettua diagnosi e trattamenti medico-farmacologici, psico-sociali, assistenziali ed educativi attraverso una equipe multidisciplinare composta da medici, psicologi, assistenti sociali, educatori, infermieri. Come in tutte le forme di dipendenza, l’assistenza alla persona può prevedere il coinvolgimento della famiglia o della coppia. Vi possono accedere tutti i cittadini italiani e le persone straniere regolarmente soggiornanti sul territorio italiano, anche minorenni. Oltre al SerD, è possibile anche rivolgersi anche alle Associazione del territorio che collaborano coi servizi. Per informazioni https://salute.regione.emilia-romagna.it/dipendenze-patologiche/gioco-dazzardo