Alluvione nel territorio forlivese, enormi danni alle colture e infrastrutture: Coldiretti in allarme
Forlì ha subito le conseguenze più gravi nella zona di Villanova, dove la rottura di un argine del fiume Montone ha provocato allagamenti estesi dei campi, devastando ettari ed ettari di colture: seminativo e interi vigneti. Le altre zone hanno sofferto per il ristagno idrico negli avvallamenti dei terreni, con danni particolarmente gravi alle colture di vite e kiwi, compromettendo la raccolta e la produzione futura, fatto particolarmente avvilente, in quanto alcuni appezzamenti erano appena stati recuperati dagli effetti dell’alluvione 2023.
A Modigliana, il disastro si ripete con proporzioni a tratti maggiori: le aziende agricole già pesantemente colpite dall’alluvione del maggio 2023 sono state nuovamente ferite da frane e smottamenti. La zona, ancora segnata dalla calamità alluvionale, ha inziato la conta dei danni. Nelle vallate di Tredozio, Premilcuore, Predappio e Meldola, le frane innescate lo scorso anno si sono riattivate, coinvolgendo nuove coltivazioni, tra cui foraggere come la medica, vitali per l’allevamento, settore che ancora una volta lancia un segnale di forte allarme. La viabilità risulta compromessa in molte aree collinari, con strade interrotte che limitano fortemente la mobilità di persone e beni.
Roberta Bombardini, presidente della sezione Coldiretti di Castrocaro Terme e Terra del Sole che nell’alluvione 2023 è stata salvata con la famiglia e i due piccolissimi nipotini dall’intervento dell’elisoccorso dei Vigili del Fuoco ed ha perso l’intera azienda, ha raccontato la drammatica esperienza vissuta nuovamente durante la notte dell’esondazione 2024: “Ieri sera, quando ci siamo accorti del pericolo, abbiamo cercato di mettere in salvo il più possibile, quel poco che dopo l’anno scorso, eravamo riusciti a rimettere a posto e abbiamo caricato le nostre piante e fiori (titolare di un’azienda florovivaistica) sui camion e portato gli oggetti più importanti ai piani superiori. Il primo argine si è rotto in due punti, ma il secondo, costruito dopo l’alluvione del 2023, ha retto. Il fiume è rimasto entro gli argini, anche se solo per un metro. Se avesse ceduto, avrebbe spazzato via anche la casa. Nei campi noi siamo ancora andati a vedere, è tutto coperto di fango, non sappiamo cosa ci aspetta”
Claudio Marchi, presidente della sezione Coldiretti di Civitella di Romagna, ha sottolineato l’intensità delle precipitazioni: “È stata una quantità di pioggia impossibile da misurare, che ha provocato smottamenti e tantissimo fango. Tuttavia, almeno in questa fase iniziale, la terra sembra reggere meglio rispetto allo scorso anno”. Coldiretti Forlì-Cesena, impegnata nel monitoraggio costante della situazione meteorologica fin dalla giornata di ieri, esprime grande preoccupazione per i danni ingenti che si stanno accumulando. Ettari di seminativi e frutteti risultano allagati, con conseguenti perdite per il settore agricolo, mentre numerose strade collinari rimangono bloccate dalle frane, isolando diverse comunità.
Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena: “È imperativo ripensare alle strategie di tutela del territorio e di adattamento ai cambiamenti climatici. È necessario investire in opere di prevenzione e di messa in sicurezza delle aree a rischio. Stiamo monitorando la situazione minuto per minuto, offrendo appoggio e consulenza alle nostre aziende in difficoltà, i prossimi giorni saranno cruciali per la definizione degli interventi”.