Al Festival del Buon Vivere, un evento per presentare i 10 anni del progetto sulla disabilità “Why not?”
Compie 10 anni il progetto “Why Not?” rivolto alle persone con disabilità del territorio forlivese ed alle loro famiglie che promuove azioni e attività che rispondono ai diversi bisogni delle varie fasi della vita (ad es. autonomia, inclusione sociale, mobilità, acquisizione di competenze), senza dimenticare il sostegno al nucleo familiare (periodi di sollievo sia diurno che residenziale e consulenza) ed agli operatori coinvolti (formazione).
Promosso dal Consorzio Solidarietà Sociale di Forlì-Cesena e realizzato dalle cooperative sociali CavaRei, Paolo Babini, L’Accoglienza e Lamberto Valli, i risultati del progetto saranno presentati mercoledì 25 settembre alle 21:00 presso il Refettorio dei Musei San Domenico, a Forlì, nell’ambito del Festival del Buon Vivere, per condividere con la cittadinanza le esperienze realizzate e proposte per il tempo libero e l’autonomia delle persone con disabilità nel territorio forlivese.
L’evento inizia alle ore 21.00 con la presentazione ed i saluti, verrà quindi proiettato il video dedicato al progetto “Why Not?” realizzato da Officinemedia, regia di Alessandri Quadretti. Dalle 21:30 seguirà l’intervento de “I Terconauti” ovvero i fratelli Damiano e Margherita Tercon insieme a Philipp Carboni, che presenteranno il loro libro “Mia sorella mi rompe le balle – una storia di autismo normale”.
I Terconauti sono un esuberante trio artistico che si esprime tramite video web, tv, teatro, fumetti e libri. Damiano è autistico con deficit intellettivo, ma quello che per molti potrebbe essere visto come un limite, per loro è una sfida che apre a infinite possibilità.
Nel corso degli anni le attività di “Why Not?” hanno coinvolto un numero sempre più ampio di persone/famiglie (nel 2023 circa 150) con bisogni ed esigenze in evoluzione offrendo risposte personalizzate e flessibili, in tempi rapidi ed a costi calmierati per le famiglie, grazie al contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
Alla base del progetto c’è il rapporto tra le famiglie, gli operatori delle cooperative sociali che realizzano le attività ed il disability manager, un/a professionista con competenze di tipo educativo e relazionale che prende in carico, oltre alla persona con disabilità anche il suo nucleo familiare promuovendo una progettazione condivisa delle attività che possono favorire il raggiungimento degli obiettivi a cui si aspira. Strategico il lavoro di rete che trova nella cabina di regia supportata dal Consorzio: un luogo di confronto e aggiornamento in cui vengono condivisi prassi e linguaggi mettendo a valore le rispettive esperienze in un’ottica di sistema.