Meldola, al via la stagione del teatro Dragoni tra prosa, dialettale e spettacoli per le famiglie
L’Amministrazione Comunale di Meldola e il Centro di Produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri, con la direzione artistica di Claudio Casadio e Ruggero Sintoni, proseguono la loro virtuosa e pluriennale collaborazione consegnando alla città una ricca, nuova Stagione per il Dragoni, Teatro importante e prestigioso nella “geografia teatrale” romagnola, nonché l’unico di carattere storico del comprensorio forlivese.
La stagione 2024/25 del Teatro Dragoni sarà caratterizzata da un ricco e qualificatissimo cartellone dedicato alla Prosa che porterà sul palcoscenico commedie brillanti, intensi drammi, monologhi comici e tematiche d’attualità. Ne saranno protagonisti nomi del calibro di: Alessandro Benvenuti con “Falstaff a Windsor”, liberamente ispirato a “Le allegre comari di Windsor” di Shakespeare; Maria Pia Timo con l’esilarante “Sol di Soldi”: Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Valerio Santoro nella commedia “Il Malloppo” di Joe Orton; Dino Paradiso e Peppe Centola in “Il turno di notte”, un testo contemporaneo di Gianpiero Francese; Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio in “Plaza Suite” di Neil Simon; Enrico Guarneri e Nadia De Luca nel potente “Storia di una capinera” di Giovanni Verga.
Particolarmente ampia, come in ogni precedente Stagione, sarà la proposta artistica dedicata al pubblico più giovane e alle loro famiglie con la fortunata e particolare rassegna “A Teatro in Famiglia” programmata il sabato sera e le matinée per le Scuole del territorio. Tutto questo sarà tuttavia anticipato da un grande “Evento Speciale Fuori Abbonamento”: Francesco Tesei, il “Mentalista” più bravo e importante d’Italia, forlivese di nascita, ha nuovamente scelto il Teatro Dragoni per le prove e l’allestimento del suo nuovissimo spettacolo “Wow” che presenterà in “anteprima” al pubblico della città dal 17 al 19 ottobre, prima di partire alla volta dei più importanti Teatri italiani. Non mancheranno infine gli appuntamenti con la grande tradizione del teatro dialettale romagnolo che vedranno esibirsi la Compagine di San Tomè e la Cumpagnì dla Zercia di Forlì.
Anteprima – Evento speciale
Anteprima: da giovedì 17 a sabato 19 ottobre, ore 21.00, Francesco Tesei (“Il Mentalista”) in “Wow”, il nuovo spettacolo del più grande Mentalista d’Italia, ideato da Francesco Tesei e Deniel Monti, testo e regia di Francesco Tesei, produzione Marangoni Spettacolo. Il nuovo spettacolo Tesei punta il riflettore verso una delle caratteristiche fondamentali del suo lavoro, ma anche una delle esperienze umane più gratificanti: la Meraviglia. Ecco, dunque, “Wow”: il titolo del quinto spettacolo teatrale di Francesco Tesei è l’esclamazione più frequente e spontanea di chi assiste agli spettacoli del Mentalista. A colpi di pennello, attraverso racconti ed “esperimenti” di Mentalismo costruiti con la partecipazione del pubblico, la Meraviglia emerge come emozione primordiale e come elemento fondamentale per sviluppare la capacità di cogliere sfumature della realtà che arricchiscono la nostra esistenza di dimensioni, significato e bellezza. Senza bisogno di scomodare alcun “potere paranormale”, e contemporaneamente senza ridurre l’esperienza ad una serie di “enigmi da risolvere”.
Stagione di prosa
Martedì 19 novembre, ore 21.00, Alessandro Benvenuti in “Falstaff a Windsor”, liberamente tratto da “Le allegre comari di Windsor” di Shakespeare, adattamento e regia di Ugo Chiti e con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Cioni, Paolo Ciotti, Elisa Proietti, produzione Arca Azzurra. Dopo i successi di “Nero Cardinale” e “L’avaro”, si rinnova la collaborazione tra Ugo Chiti, Alessandro Benvenuti e gli attori di Arca Azzurra per un lavoro dedicato a uno dei grandi personaggi scespiriani: Falstaff. Chiti, autore e regista, tratteggia un profilo perfetto per Alessandro Benvenuti, attingendo soprattutto alla figura farsesca che emerge da “Le allegre comari di Windsor”, ma con precisi riferimenti ai drammi storici “Enrico IV” e “Enrico V”. In questo adattamento l’eroe e antieroe “resuscita” a Windsor esprimendo, gigione e irridente, la natura del suo personaggio: un’arroganza aristocratica, con un sangue plebeo, popolaresco, che muta dalla rabbia al sarcasmo ma rimane disarmante, quasi patetico, perché non conosce, o non sa darsi, le regole e la consapevolezza dell’età che “indossa”.
Giovedì 5 dicembre, ore 21.00, Maria Pia Timo “Sol di soldi – Vademecum per ridere laddove ci sarebbe da piangere” di Roberto Pozzi e Maria Pia Timo, con la collaborazione di Daniela Lorizzo, regia di Roberto Pozzi, produzione Spettacoli.Pro. Soldi! Oggi si parla sol di soldi… Uno spettacolo comico sull’ultimo vero argomento tabù, che tocca tutti in maniera trasversale: il denaro e il nostro rapporto con esso, dalla quotidianità spicciola a come condiziona la nostra vita. Dalla gestione familiare dei conti alle criptovalute, passando dalla storia delle prime monete in terracotta dei popoli antichi fino a paypal. Uno spettacolo esilarante e coinvolgente, scritto con la consulenza di una banking trainer, per ridere di un intero mondo finanziario di cui non capiamo nulla (o quasi), affidandoci ad altri e tenendo le dita di una mano incrociate e l’altra mano a cercare scongiuri sotto la cintola. Uno spettacolo che non vuole insegnare niente, ma che fruga nella nostra ignoranza e scopre il lato comico, a tratti tragicomico, della nostra epoca.
Martedì 14 gennaio, ore 21.00, Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Valerio Santoro in “Il malloppo” di Joe Orton, traduzione di Edoardo Erba e con Giuseppe Brunetti, Davide Cirri, regia di Francesco Saponaro, produzione La Pirandelliana. Una “dark comedy” dai toni farseschi e dalla comicità dissacrante. Dialoghi iperbolici e surreali mettono in campo una critica spietata alla società inglese degli anni ’60. Ma Orton, con il suo stile anarchico e contro forme e formalismi della buona società borghese, anticipa anche i toni della cultura underground e della rivoluzione punk. Una commedia tutta da ridere, ma non solo. Con il suo humor sottile e corrosivo, l’autore ci spinge a mostrare lo scandalo dei “fantasmi nascosti negli armadi”.Venerdì 31 gennaio, ore 21.00, Dino Paradiso e Peppe Centola in “Il turno di notte”, drammaturgia e regia Gianpiero Francese e con Gabriele Grano, Simona Ianigro, Giuseppe Ranoia, Manola Rotunno, Erminio Truncellito, produzione Basilink Art e Operaprima. Un’opera dedicata al difficile momento che la classe operaia, nel caso specifico quella metalmeccanica, vive in Italia. Un episodio fatale rinchiude i sette protagonisti in uno spogliatoio dove inizia un lungo e duro confronto fra sei operai prima e un dirigente francese dopo. Un efficace equilibrio tra l’approccio realistico alla dimensione popolare e la distorsione grottesca delle figure in campo, rende Il turno di notte un lavoro che fa “ridere e pensare”. Una riflessione profonda e intelligente sul futuro della classe operaia che, mai come in questo periodo, vive una profonda crisi identitaria. Uno spettacolo originale e appassionante dove il profondo coinvolgimento emotivo di certe situazioni, sconfina in momenti di intelligente ilarità.
Martedì 25 febbraio, ore 21.00, Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio in “Plaza Suite” di Neil Simon, traduzione di Maria Teresa Petruzzi, regia Ennio Coltorti, produzione SkyLight, La Contrada. “Ah, se queste pareti potessero parlare…!”. Quante volte l’abbiamo sentito dire o l’abbiamo pensato noi stessi. Beh, Neil Simon l’ha fatto: ha fatto parlare una stanza; una suite dell’Hotel Plaza. E le suite, si sa, ne hanno viste di tutti i colori, ma non ne possono parlare; a meno che… non si stia in teatro; dove per loro possano parlare le persone che le hanno abitate. Ma soprattutto che queste persone siano interpretate da attori dal nome sinonimo di bravura e garanzia; come, del resto, quello dell’autore. Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio interpretano tre coppie (diverse), in tre situazioni (diverse), in una suite (la stessa) di un hotel considerato come l’Olimpo: la dimora degli Dei. Lusso, agi, benessere che tuttavia non impediscono imbarazzi, problemi, inciampi. Qui tre coppie diverse, tre problemi di coppia diversi con un unico filo conduttore: una stanza dell’Hotel Plaza di New York.
Lunedì 24 marzo, ore 21.00, Enrico Guarneri e Nadia De Luca in “Storia di una capinera” di Giovanni Verga, regia di Guglielmo Ferro, produzione Associazione Progetto Teatrando. La vicenda si concentra su un unico nucleo narrativo: la storia della povera Maria, raccontata attraverso le lettere che essa scrive ad una compagna di convento (Marianna). Il cambiamento interiore di Maria nasce da una sua provvisoria liberazione, dal contatto con la natura, dal suo ritrovarsi con la famiglia nelle terre di Monte Ilice mentre a Catania infuria il contagio del colera. La storia si snoda sul filo di un progressivo itinerario spirituale: quella esperienza fa sorgere in lei il senso d’una vita più libera e l’avvia a concepire una crescente avversione per l’ambiente conventuale dove ha trascorso da educanda gli anni dell’adolescenza.
Stagione “A Teatro in Famiglia”
Sabato 14 dicembre, ore 21.00, Teatro Perdavvero presenta “I musicanti di Brema” di Marco Cantori, con Marco Cantori e Giacomo Fantoni, musiche di Diego Gavioli, Marco Cantori e Giacomo Fantoni, produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri. I protagonisti di questa favola sono un asino zoppo, un cane sdentato, un gatto senz’unghie e un gallo con un’ala rotta che, rifiutati dai padroni per via dei loro “difetti”, decidono di partire per la città di Brema dove vogliono farsi assumere dall’orchestra musicale cittadina. Durante il viaggio, in mezzo al bosco, s’imbattono nella casa dei briganti, dentro alla quale intravedono una tavola piena di cose buone da mangiare. Ma prima di sfamarsi bisogna liberarsi dei briganti e l’unico modo per riuscirvi è quello di collaborare insieme. Gli animali così raggiungono il loro scopo e trovandosi bene insieme si fermeranno a vivere nella loro nuova casa. Teatro d’attore con musiche e canzoni dal vivo.
Sabato 18 gennaio, ore 21.00, Giallo Mare Minimal Teatro presenta “Ape Pina” di Vania Pucci, con Vania Pucci, Ines Cattabriga, Adriana Zamboni. regia di Vania Pucci. Pina è un’ape che si è persa ed entra per caso in teatro. Ha perso l’orientamento e attraverso un viaggio avventuroso ritroverà il suo alveare. Una storia semplice rivolta ai piccoli, storia di animali di piante e di relazioni. L’importanza del lavoro di piccoli animali come le api, la loro vita che diventa fondamentale per quella della terra e per la nostra. Un’attrice, il disegno dal vivo con la lavagna luminosa, e la computer graphic insieme a suoni, rumori, musica e poche parole raccontano quanto tutti sono necessari l’uno all’altro. Un’attenzione necessaria anche da parte dei bambini per il mondo circostante, la natura, la biodiversità, la catena alimentare, tutto ciò che riguarda la vita. Teatro d’attore e d’immagini.
Sabato 15 febbraio, ore 21.00, Progetto G.G. presenta “Rosaluna e i lupi” di e con Consuelo Ghiretti e Francesca Grisenti. produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri. Questa storia è accaduta nel paese dei Noncontenti, in un’epoca in cui la luna non esisteva ancora. La notte era sempre buia e gli abitanti non erano mai contenti. Rosaluna è diversa da tutti gli altri. I Noncontenti non la vogliono lì. Lei è ingombrante. Disturba e per questo viene allontanata. Ma Rosaluna si fa e si disfa. E resta quello che è. E fa quello che ama, sempre. Canta. Canta e canta. Ma le sue note che nessuno vuole, sono come miele per i lupi. E allora i lupi arrivano, tanti. Tutti! Aiuto! Dieci, nove, otto, … zero! Una catapultata, spazza via tutto. E in questo andare via, tutto diventa lontano. Ma alla fine Rosaluna brilla, in un mondo nuovo, in un modo nuovo. Come luna. A volte si fa piccola, a volte grande. A volte è un grido, a volte un sussurro. A volte è silenzio puro. Ma ad aspettarla ci sono sempre loro, con le orecchie appuntite e il muso all’insù. Uno spettacolo quasi senza parole, che attraverso i corpi degli attori e i pupazzi mossi a vista, stimolerà l’immaginario dei piccolissimi esplorando i temi della cura, del coraggio, ma anche della diffidenza e della paura. Teatro d’attore e di figura.
Sabato 1 marzo, ore 21.00, Tcp Tanti Cosi Progetti presenta “Ferdinando il toro. I fiori e il calabrone” di Danilo Conti e Antonella Piroli, con Danilo Conti, produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri. C’era una volta in Spagna un piccolo toro che si chiamava Ferdinando. Tutti gli altri piccoli tori, suoi compagni di allevamento, correvano, saltavano e si prendevano a testate; ma Ferdinando no. Lui aveva il suo posticino prediletto sotto un albero di sughero, dove si accucciava tranquillamente all’ombra ad annusare i fiori. La sua mamma capiva che lui non si sentiva solo e lo lasciò stare perché era contento. Così inizia la storia di Ferdinando il Toro che non ama combattere e dimostrare la sua forza, e non per una decisione o per un particolare motivo, ma perché semplicemente è fatto così. Perché ama il profumo dei fiori e la loro bellezza. Un giorno cinque uomini della Plaza de Toros andarono alla fattoria dove viveva Ferdinando a scegliere i tori più grossi, veloci e feroci per la corrida… Teatro d’attore, d’oggetti e pupazzi.
Sabato 22 marzo, ore 21.00, Il Baule Volante presenta “Il sogno di Tartaruga”, una fiaba africana di Liliana Letterese, regia di Andrea Lugli, con Andrea Lugli, Mauro Pambianchi, Stefano Sardi, produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri. Tartaruga fece un sogno. Sognò un albero che si trovava in un luogo segreto. Sui rami dell’albero crescevano tutti i frutti della terra: banane, datteri, noci di cocco, meloni, miglio, patate dolci, manioca e tanti altri. Tartaruga raccontò il suo sogno agli altri animali, ma tutti risero. “È solo un sogno”, dicevano. Ma ai sogni occorre credere fino in fondo perché si avverino. E soprattutto non bisogna avere fretta! Tartaruga tutto questo lo sa molto bene. E Tartaruga aspettò con la sua nota pazienza, così alla fine… Il racconto di questo albero meraviglioso viene dall’Africa, un continente che tutti sogniamo, una terra che immaginiamo piena di colori, di suoni e ritmi, di una natura esuberante e vitale. I protagonisti sono gli animali della savana, rappresentati da pupazzi animati a vista. Le musiche sono eseguite dal vivo su ritmi e strumenti africani, con tutta la loro carica di energia, capace di coinvolgere gli spettatori di tutte le età. Teatro d’attore, pupazzi animati a vista, musica dal vivo.
Stagione Teatro dialettale
Il primo appuntamento con le tradizionali commedie in lingua vernacolare avrà per protagonista la Compagine di San Tomè con la commedia in due atti di Valerio Di Piramo “A j’ò una bela fiola” (25 gennaio), seguito dalla storica Cumpagnì dla Zercia di Bussecchio con lo spettacolo “Ines, Ada, Ida e e’ su fradel”, tre atti scritti da Giorgio Tosi (22 febbraio).
Info: tel. 0543.26355; teatrodragoni@accademiaperduta.it; www.accademiaperduta.it.