Libertas Atletica, Europei under 18 di atletica: bronzo per Fabrizio Caporusso
Terminata la quattro giorni di gare di Banska Bystrica in Slovacchia, che dal 18 al 21 luglio ha visto i migliori under 18 confrontarsi nella quarta edizione dei Campionati Europei di categoria. Non si ferma lo straordinario momento magico dell’atletica Italiana, evidenziato nei recenti Europei di Roma, che raccoglie anche nel settore giovanile successi e podi come mai era avvenuto in passato. Infatti nel medagliere della manifestazione spicca al primo posto l’Italia con 7 ori, 3 argenti e 5 bronzi, davanti a Polonia e Repubblica Ceca. A rappresentare l’Italia erano presenti anche due giovani talenti della Libertas Atletica Forlì alle prese con la loro prima esperienza azzurra: Fabrizio Caporusso nei 200m e staffetta svedese, Elisa Cortesi nel giavellotto.
Fabrizio Caporusso
Si presenta a questi Europei con le eccellenti credenziali acquisite nei recenti Italiani di Molfetta: argento nei 200m con 21”39 e bronzo nei 100m con 10”76. Pur avendo il migliore tempo in Italia nei 100m con 10”48, Fabrizio viene schierato nei 200m. Mai scelta fu più azzeccata perché il velocista ricambia la fiducia dei tecnici federali, classificandosi agevolmente secondo nella sua batteria con 21”57. Nella semifinale del giorno successivo, “frecciarossa Capo” come lo chiamano i compagni della società bianco-rossa, compie la prima impresa di questi campionati. La concorrenza per accedere direttamente alla finale, è all’ultimo sangue, o meglio all’ultimo respiro e sul traguardo si presentano tre atleti a contendersi la seconda piazza: un italiano, un romeno e uno spagnolo. Sembra l’inizio di una battuta ma i tre contendenti arrivano sul filo di lana con tempi racchiusi in soli 2 centesimi. A giocarsi la seconda posizione sono Fabrizio e il romeno con lo stesso tempo di 21”45, mentre lo spagnolo segue a 21”46.
Si procede al fotofinish con l’utilizzo dei millesimi che vede prevalere l’azzurro con 21”444 con 6 millesimi di vantaggio sul romeno, che comunque accede alla finale col migliore tempo ripescato, mentre lo spagnolo resta fuori. Passano poco meno di 2 ore e i finalisti sono schierati ai blocchi di partenza, la tensione degli atleti è al culmine, in gioco ci sono medaglie importanti e un ambitissimo titolo di Campione d’Europa. Caporusso non si lascia condizionare e parte come un fulmine dai blocchi con un tempo di reazione di 0,104”, a soli 4 millesimi dal limite consentito dal regolamento internazionale, oltre il quale scatta la squalifica. Un dato rilevante se si considera che il tempo medio di reazione degli altri 7 contendenti è 0,180” (0,203” dell’Italiano Nappi che vincerà l’oro). Il nostro atleta è in uno stato di forma eccellente e si presenta nel rettilineo finale nelle prime posizioni che riesce a mantenere fino pochi metri dal traguardo.
Finirà quarto col record personale di 21”33, ad un soffio dal bronzo dell’atleta Irlandese, che supera Fabrizio solo nell’ultimo metro di gara per soli 2 centesimi. Ma per Fabrizio non è finita: infatti i tecnici federali lo schierano in prima frazione nella spettacolare “staffetta svedese”, che inspiegabilmente non fa parte del programma olimpico, dove i 4 atleti che compongono la squadra corrono nell’ordine 100m, 200m, 300m e 400m. La staffetta Italiana partita con i favori del pronostico, si mantiene saldamente nelle prime posizioni e nell’ultima frazione riesce anche a conquistare la testa del gruppo. Sembra fatta ma negli ultimi metri l’azzurro paga lo sforzo iniziale, viene raggiunto e superato, ma mantiene la terza posizione conquistando un meritatissimo bronzo.
Elisa Cortesi
Prima esperienza azzurra anche per la forte giavellottista forlivese, che si presenta a questi Europei con un accredito di tutto rispetto che la poneva in 16esima posizione, con la speranza di migliorare il ranking e tentare persino l’accesso alla finale. Ma come spesso avviene in queste manifestazioni le variabili possono influire negativamente nella prestazione, prima fra tutte l’ansia e la tensione pre-gara. Inoltre da tempo Elisa soffre di dolori al gomito, punto cruciale per l’integrità fisica dei giavellottisti.
La gara parte con un primo lancio discreto al quale fa seguito un buon secondo tentativo a m.42,90. Nell’ultimo lancio Elisa si gioca ogni speranza di raggiungere un buon piazzamento e chiede la “clap” alla tifoseria azzurra, particolarmente vivace in tutte le 4 giornate degli Europei. La rincorsa e l’impulso finale sono decisi e tecnicamente validi, ma il giavellotto esce dal suo braccio senza la necessaria potenza, s’impenna e non riesce a superare le precedenti misure. Finirà 21esima, con tanto rammarico ma con la certezza di avere dato il meglio di sé anche in questa circostanza, consapevole dell’importanza dell’evento che darà impulso alla sua giovane carriera di lanciatrice.
Sono gli stessi protagonisti a raccontare la propria esperienza azzurra. Inizia Fabrizio Caporusso che dimostra una saggezza inattesa e una modestia da vero campione: “In questi Europei mi sono divertito, non avevo paura né ansia. Nei 200m mi sono presentato alle semifinali con l’11° tempo ed ero già soddisfatto senza ulteriori ambizioni. Quando ho intuito di avere conquistato la finale è stata un’esplosione di sensazioni fantastiche, indimenticabili. Direi addirittura assurde come quelle provate dopo il quarto posto in finale, è vero, ad un soffio dal bronzo, ma va bene così. Non mi aspettavo di essere inserito nella staffetta e il successivo bronzo ha reso ancora più memorabile questa esperienza che difficilmente dimenticherò”.
Ora è la volta di Elisa Cortesi: “È stato bellissimo gareggiare in quello stadio vestendo la maglia azzurra con tutti i compagni di squadra che facevano il tifo ad ogni lancio. La gara non è andata come speravo ma porterò sempre come me questa entusiasmante esperienza. Ora si torna al lavoro perché la stagione non è ancora finita e dovrò comunque migliorare le mie capacità, sia tecniche che atletiche, per affrontare i prossimi impegni agonistici”.
Per gli allenatori dei due azzurri questi Europei rappresentano un primo traguardo di una programmazione iniziata fin dalle prime gare dei due giovani talenti. “Sono molto soddisfatto delle prestazioni di Fabrizio in particolare per quanto riguarda la gestione psico-fisica delle gare” commenta Alberto Donati allenatore del velocista, “Inoltre ha dimostrato una maturità tecnica e mentale, peraltro già evidenziata agli Italiani di Molfetta dove abbiamo curato questi aspetti emotivi, unitamente alle problematiche relative alla particolarità di questi eventi nazionali e internazionali, dove batterie, semifinali e finali, talvolta si susseguono con intensità e orari ravvicinati. A dimostrazione dello stato di forma eccellente sono i tempi riscontrati nella semifinale e il record personale nella finale dei 200m, per non parlare della prima frazione in staffetta, dove Fabrizio è riuscito a mantenere il ritmo del campione Europeo dei 100m!”.
Infine Giuliana Amici allenatrice della giavellottista. “La stagione di Elisa ha avuto sviluppi inaspettati e in pochi mesi quest’anno ha incrementato il suo personale portandolo a m.48,86, che le ha consentito di affacciarsi alla ribalta europea, conquistando la maglia azzurra. Tuttavia, se da un lato la ragazza ha acquisito una maturazione tecnica importante, dal punto di vista fisico c’è ancora tanto da lavorare. Basta pensare che all’inizio della stagione avevo programmato per Elisa una gara di prove multiple e allenamenti specifici, al fine di consolidare la sua gracile struttura. Al tempo stesso l’avere conseguito una così prestigiosa prestazione, ha determinato l’esigenza di rinforzare la struttura articolare e tendineo-muscolare del braccio e spalla, tant’è che Elisa risente spesso di dolori al gomito. Proprio per questi motivi sono particolarmente soddisfatta dell’esperienza azzurra, a prescindere dal piazzamento e dal risultato, che va considerata in quanto tale e limitatamente agli aspetti emotivi dell’evento”.