Incontro di Cna sul Piano Transizione 5.0: presentato un team di consulenti per digitalizzazione e svolta green
Come funziona il Piano Transizione 5.0? Quali sono gli investimenti ammessi? Chi ne può beneficiare? C’è grande interesse tra le imprese riguardo a questa nuova misura, pensata per sostenere gli investimenti in digitalizzazione e transizione green delle imprese attraverso un innovativo schema di crediti d’imposta, approvato dal Governo nell’ambito del decreto-legge Pnrr, con una dotazione di 6,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 6,4 già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi i fondi complessivi su questo fronte nel biennio 2024-2025.
Il piano è stato presentato nell’incontro promosso da Cna giovedì 13 giugno presso la sede provinciale di Forlì, introdotto dal direttore generale di Cna Forlì-Cesena, Franco Napolitano: “Da tempo abbiamo ideato il progetto Cna Green per facilitare il percorso delle imprese verso la transizione ecologica, accompagnandole nel ridisegnare o modificare i loro processi produttivi, grazie al supporto di un team interdisciplinare di consulenti. Questo piano può essere una grande opportunità, poiché prevede la possibilità di ottenere contributi fino al 45%. Una criticità che è doveroso evidenziare è che i decreti attuativi sono usciti solo tre giorni fa, mentre resta la scadenza al 31 dicembre 2025, quindi il tempo a disposizione è davvero poco. Inoltre, l’impianto previsto dalla normativa è piuttosto complesso e rischia di essere penalizzante per le Pmi. Dal punto di vista dello scenario, la misura si colloca nel filone della valutazione delle imprese in chiave Esg, quindi secondo parametri extra finanziari che si aggiungono a quelli classici e vanno a misurare l’impatto ambientale, sociale e di governance. Una strada ormai segnata dall’Unione Europea”.
A entrare nel vivo del Piano Transizione 5.0 è la responsabile dell’Ufficio Credito e Bandi Cna Forlì-Cesena, Roberta Ricci: “in estrema sintesi, dobbiamo pensare a una misura che unisce il piano Impresa 4.0 con l’efficientamento energetico, e che può interessare tutte le imprese”. Ricci ha proseguito poi con la trattazione degli investimenti ammissibili e dell’entità del credito d’imposta che può essere riconosciuto. “La presentazione della domanda – ha concluso Ricci – viene fatta tramite il portale Gse, con una procedura articolata che prevede varie fasi prima durante e dopo l’investimento. La buona notizia è che, solo per le Pmi, è previsto un contributo supplementare per coprire le spese di consulenza fino a 10.000 euro e 5.000 euro a copertura dei costi del revisore dei conti. Quindi è possibile beneficiare di un supporto importante”.
A seguire, il consulente Simone Palazzi Rossi, di Bsi Consulting srl, ha illustrato alcuni scenari applicativi nelle PMI: “Sulla base di un’esperienza di anni di accompagnamento alle imprese, abbiamo messo a punto un metodo che parte dalla fattibilità tecnica, sulla base dell’esperienza fatta col piano Impresa 4.0 e andando a verificare il risparmio energetico nell’accezione 5.0; si prosegue poi con la fattibilità economica, che serve in sostanza per verificare l’effettiva convenienza a presentare la domanda per il piano 5.0, considerando che il processo è complesso e articolato. Dato lo scenario e la portata degli investimenti, occorre infine valutare la fattibilità temporale: riesco a entrare nelle scadenze?”. Una volta fatti questi approfondimenti, Palazzi Rossi ha dato indicazioni utili agli imprenditori presenti su cosa fare se interessati.
Successivamente il focus è passato sul rapporto tra istituti bancari e le tematiche Esg (Environmental, Social e Governance) grazie all’intervento dell’Ufficio Corporate Lending Bper Banca, Luca Chiusoli: “Sono già circa 10 anni che si parla di finanza sostenibile. L’86% delle Pmi vede la sostenibilità come un’opportunità per essere più competitivi, ma il 68% ritiene che la sostenibilità sia principalmente legata a obblighi legali. Bisogna pensare che questo è un nuovo modo di valutare la propria attività, che mette in gioco la sopravvivenza stessa dell’impresa nel futuro. La nostra banca accompagna le imprese in un percorso di valutazione e ascolto che permette di arrivare a uno score Esg, con relativo benchmark e quindi la possibilità di fare un piano di sviluppo, anche grazie a prodotti dedicati e alla finanza agevolata”.
Ultimo approfondimento, quello dell’esperta del Servizio Fiscale Cna Forlì-Cesena, Stefania Bombardini, che ha fatto chiarezza sulle opportunità di utilizzo del credito d’imposta, con specifiche dettagliate sulle diverse tipologie di investimenti, documentazione da presentare, procedure, scadenze e controlli: “dal punto di vista procedurale mancano ancora alcune informazioni di dettaglio, per le quali siamo in attesa di una circolare esplicativa nelle prossime settimane. È poi opportuno analizzare la singola casistica prima di procedere, per questo i consulenti del servizio fiscale Cna sono a disposizione per informazioni e supporto alle imprese, naturalmente lavorando in team trasversale con gli altri consulenti come avete visto oggi”. A seguire, numerose domande e richieste di chiarimenti, a riprova dell’interesse verso il tema da parte degli imprenditori del territorio.