Confcooperative Romagna: Mauro Neri confermato presidente per i prossimi quattro anni
Confcooperative Romagna, alla sua 1° Assemblea Congressuale dall’unificazione, ha eletto per acclamazione Mauro Neri alla guida dell’associazione per i prossimi 4 anni. Neri, già Presidente di Confcooperative Romagna, è stato votato dai delegati riunitisi oggi al Palacongressi di Rimini in rappresentanza delle 536 cooperative aderenti. “Siamo di fronte a cambiamenti epocali e credo che la cooperazione abbia un ruolo da protagonista per contribuire a uno sviluppo economico sostenibile, inclusivo e più giusto – ha dichiarato il presidente Neri ringraziando per la fiducia accordata -. Il nostro sistema cooperativo ha un’idea diversa di economia d’impresa, crediamo nel primato delle persone sul profitto. Affronteremo le sfide della transizione ecologica e digitale e di un’economia sociale inclusiva e sostenibile lasciandoci guidare da questa idea. Confcooperative Romagna proseguirà nell’impegno di coltivare una quotidiana attenzione al territorio in cui le nostre imprese e i nostri cooperatori vivono e operano, a sostenere le cooperative di comunità, a scommettere su quelle energetiche, a salvare posti di lavoro con l’esperienza dei wbo, come accaduto in questi anni. Lavoreremo per rafforzare l’Intersettorialità e l’intergenerazionalità, due elementi strategici per le nostre imprese cooperative”.
Una delle priorità del nuovo mandato, così come sottolineato a più riprese dal neo presidente, è sostenere il ruolo del privato sociale, della cooperazione, per affrontare le sfide del futuro del nostro tessuto socio-economico. “La cooperazione, per sua natura è vicina ai territori, alle persone e ai loro bisogni, dovrà giocare un ruolo centrale e mettersi al servizio dell’ente pubblico. Per garantire progettazioni innovative che tengano conto dei tempi e per rafforzare i servizi essenziali la soluzione è introdurre la co-progettazione dei servizi e affidarsi al partenariato pubblico-privato. Su questo si fonderanno le sfide future per il nostro movimento ma anche, e soprattutto, per l’Italia”.
La parte pubblica dell’Assemblea, quella che ha preceduto i lavori per la costituzione del nuovo gruppo dirigente e l’elezione del presidente, si è svolta questa mattina e ha visto la partecipazione di numerosi ospiti e autorità. Il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Frattin, impossibilitato a partecipare, ha inviato un messaggio alla platea così sintetizzato: “Ritengo che la vostra organizzazione, così come le imprese che rappresentate, esprimano al tempo stesso due importanti aspetti del Paese. Il primo, consiste nel riferimento a quei valori di solidarietà, collaborazione e comunità che trovano radici profonde nella secolare tradizione delle cooperative romagnole. Il secondo, è che il vostro è un modello da seguire per il futuro, soprattutto in ambito energetico. Della storia del movimento cooperativo è importante recuperare anche quell’impegno diretto all’autonomia energetica e alla sostenibilità, che da tanto tempo lo caratterizza. Nell’interlocuzione con voi, con il vostro spirito e il vostro senso comunitario, sono certo che arricchiremo il nostro comune orizzonte affacciato sui problemi della sostenibilità ambientale, economica e sociale”.
L’Assemblea congressuale composta da circa 500 persone tra cooperatori e ospiti è stata presieduta da Angelica Sansavini, presidente della cooperativa Domus Coop. La giornata si è aperta con uno spazio dedicato al Gruppo Assimoco con Alessia Borrelli che ha illustrato l’importante iniziativa solidale messa in atto in occasione dell’alluvione nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Sono seguiti i saluti del Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad e del Vicario del Vescovo di Rimini Don Pierpaolo Conti. Successivamente si è svolto un talk condotto dal Direttore Aiccon Paolo Venturi che ha coinvolto in un breve dibattito sul tema della sostenibilità integrale diversi rappresentanti di cooperative del territorio: Giuseppina Genise per Gemos, Davide Vernocchi per Apo-Conerpo, Silvia Valpiani per Dialogos, Carlo Dalmonte per Caviro e Marco Angeloni per Fermenti Leontine.
Come da programma sono poi intervenuti il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il Vicedirettore di Unioncamere Emilia-Romagna Guido Caselli e il Presidente di Confcooperative Maurizio Gardini che ha concluso i lavori della parte pubblica. Oltre al presidente sono stati eletti i 99 dirigenti cooperatori che compongono il nuovo Consiglio territoriale, i componenti dell’Organo di Controllo e i delegati della Romagna alle assemblee regionale e nazionale di Confcooperative. Qui di seguito alcune dichiarazioni raccolte in mattinata.
Jamil Sadegholvaad, Sindaco di Rimini: “Mi fa molto piacere che questa assemblea si tenga a Rimini, nell’ambito di una logica di rotazione tra le città che compongono la nostra Romagna. La scommessa fatta tre anni fa di creare Confcooperative Romagna è stata vinta, la logica di lavorare in senso di area vasta è fondamentale. Molto è stato fatto, ma molto lavoro è ancora da fare. C’è bisogno del modello economico cooperativo, lo dicono i numeri, assolutamente rilevanti, che la cooperazione muove sul territorio. La co-progettazione credo sia uno strumento di lavoro importante, su cui dobbiamo procedere”.
Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna: “Il movimento cooperativo, in questa regione più che in ogni altra, e in generale nel paese, non solo ha “tenuto botta” in questi anni di crisi generale, ma ha saputo addirittura aumentare i posti di lavoro, spesso a tempo indeterminato, con molte assunzioni al femminile. L’economia della nostra regione non può fare a meno della cooperazione. Quest’anno però lo scenario di crescita dell’Emilia Romagna sarà ridotto. Unioncamere parla di un +0,8%: è comunque superiore alla media nazionale ma è un dato insoddisfacente, dovuto anche alla stagnazione dei mercati esteri, a cui l’Emilia Romagna effettua molte esportazioni. Ma occorre crescere e occorre farlo in modo sostenibile perché altrimenti non possiamo parlare di vera crescita. Il clima cambia e noi dobbiamo tenere insieme lavoro e ambiente, facendo in modo che i costi della transizione ecologica non ricadano sulle spalle dei più deboli. Parlando di natalità, noi rischiamo di decrescere fino a 51 milioni di abitanti entro il 2025. Rischiamo di essere il primo paese al mondo con più pensionati che lavoratori. Per questo dobbiamo bilanciare l’occupazione, con il grande bisogno di manodopera che c’è, con l’immigrazione, che serve e va regolata. Il capitale umano farà la differenza. Per quanto riguarda l’alluvione ho ringraziato il Governo italiano ed europeo per gli ultimi fondi che ci hanno erogato. Ma servono figure professionali qui, sul territorio, per poterli investire. Altrimenti i piccoli e medi comuni con pochi abitanti non hanno modo di seguire la burocrazia necessaria. Continuiamo a chiedere al Governo di inserire tra i rimborsi anche i beni mobili, perché altrimenti sarà impossibile raggiungere l’obiettivo di risarcimenti al 100% come promesso dalla Premier Meloni”.
Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative nazionale: “Oggi abbiamo ascoltato testimonianze importanti, abbiamo ragionato di passato, presente e futuro. Al centro della riflessione c’è stata la sostenibilità integrale, la vera sfida, il vero banco di prova per tutti noi nel saper coltivare visione e sviluppo. Noi cooperatori non abbiamo solo la visione della crescita, puntiamo a uno sviluppo integrale su tutti i territori. È chiaro che non è semplice, sostenibilità economica, ambientale e sociale a volte divergono. Però è fondamentale. Non siamo negazionisti dei cambiamenti climatici ma nemmeno schiavi di un ambientalismo ideologico che porta al conflitto. Abbiamo detto di no al salario unico perché vogliamo stare dalla parte della remunerazione giusta, un percorso di emancipazione giusta che parta dalla stagione contrattuale, per quanto complessa. Abbiamo bisogno di portare produttività e innovazione nelle nostre aziende. Il dialogo con il Governo per le cooperative di comunità sta procedendo molto lentamente. Daremo un’accelerazione importante, perché siamo arrivati a un punto di convergenza con tutta la cooperazione. Dobbiamo mettere a terra la parte normativa e poi ci sarà quella fiscale. Abbiamo poi il tema della vigilanza, che dev’essere affrontato in modo scrupoloso. Noi non vogliamo rinviare questa stagione, ci aiuta a combattere le false cooperative e le false imprese in generale. Ma chiediamo anche che i controlli si estendano oltre le associazioni di rappresentanza”.
Alessia Borrelli, Persone, Cultura e Sostenibilità del Gruppo Assimoco: “L’iniziativa ideeRete per l’Emilia-Romagna ha l’obiettivo di sostenere la ripresa delle attività ad alto impatto sociale a sostegno delle comunità e dei territori colpiti dall’alluvione dello scorso maggio. L’attenzione è rivolta alla ripresa di servizi cruciali per il benessere delle comunità, erogati da Cooperative ed Enti del Terzo Settore che offrono un sostegno alle persone e ai nuclei familiari in situazione di fragilità. La sinergia con i principali attori di sistema del territorio Confcooperative, centri al servizio delle organizzazioni di volontariato locali e i nostri Partner Intermediari ci ha consentito di individuare con tempestività le 11 realtà che riceveranno complessivamente 510mila euro di contributo a fondo perduto, supportando una ripresa repentina delle attività”.
Paolo Venturi, direttore di Aiccon: “Mai come in questa epoca si parla di sostenibilità ma mai come in questa epoca le disuguaglianze hanno raggiunto l’apice, lo dicono i dati. Le povertà sono diffuse, ereditarie, colpiscono le persone più indifese, anche i bambini, che colpiscono nel momento stesso in cui nascono. La sostenibilità o è integrale o non è vera sostenibilità, le tre dimensioni – sociale, economico, ambientale – devono essere tra loro connesse e non concorrenti. Come fare a mettere in atto questo processo? Al centro della sostenibilità integrale noi vogliamo mettere il mutualismo, un processo che include, che potenzia non solo il consumo ma il consumatore, non solo le imprese ma le comunità”.
Guido Caselli, vicedirettore di Unioncamere Emilia-Romagna: “La Romagna nel 2024 crescerà più dell’Italia, anche più dell’Emilia. Ma è una crescita molto piccola se confrontata a quella di grandi economie europee e mondiali. A tenere è soprattutto il settore dei servizi, con apporto del turismo, e l’occupazione in generale; a soffrire di più l’agricoltura, le costruzioni, il commercio e alcuni settori della manifattura. Se parliamo di cooperazione, nella Romagna il fatturato sfiora i 13 miliardi, da sola rappresenta il 14% del totale. Ma il conto delle cooperative è negativo, -35 rispetto al 2022. La cooperazione ha aumentato il fatturato del 12%, dunque ha tenuto in termini di lavoro acquisito, ma ha perso in termini di redditività per il 5%. Prepariamoci a un mondo in cui tante attività umane verranno svolte da algoritmi, non c’è gara. Però ci sono tanti altri lavori in cui è richiesta capacità di immaginazione, creatività, capacità di trovare senso: qui l’essere umano è insostituibile. L’altro grande tema, la vera emergenza dei prossimi anni, anche in Romagna, è il calo demografico. Nel 2042 la Romagna avrà 15.000 bambini in meno e 100.000 anziani in più. Oggi abbiamo 200 anziani ogni 100 bambini, nel 2042 saranno 303 ogni 100 bambini”.