Azione Cattolica di Forlì-Bertinoro: al teatro Tiffany si terrà la 18esima Assemblea diocesana elettiva
Domenica 21 gennaio, presso il teatro Tiffany di Bussecchio, l’Azione Cattolica di Forlì-Bertinoro vivrà la sua XVIII Assemblea diocesana elettiva. Duecento delegati provenienti dai consigli parrocchiali di AC delle 20 associazioni territoriali di base della Diocesi si riuniranno per definire ed approvare il documento programmatico, ovvero le linee progettuali e gli orientamenti dell’Azione Cattolica, per il triennio 2024-27, verificare il cammino percorso fino ad ora e progettare con rinnovato slancio il futuro. Ciascun delegato sarà chiamato ad esercitare il proprio diritto di voto ed eleggere il nuovo Consiglio Diocesano di Azione Cattolica composto da 20 persone, 5 rappresentanti per ogni ambito: ACR, Giovani, Adulti e Unitari.
Il programma prevede l’apertura dei lavori alle ore 8.45 con la messa presieduta da mons. Vescovo Livio Corazza. Durante la mattinata gli interventi dell’assistente generale e vicario Don Enrico Casadei Garofani e della delegata per il centro nazionale AC Anna Dal Pozzo; a seguire la relazione del presidente uscente Edoardo Russo e dei responsabili di settore. I lavori della mattinata termineranno con la presentazione delle modifiche all’Atto Normativo Diocesano poi nel pomeriggio verrà presentato, discusso e approvato il documento programmatico triennale fino alla proclamazione degli eletti al nuovo consiglio diocesano Ac. Il nuovo Consiglio eletto si riunirà il prossimo 6 febbraio per proporre al Vescovo una terna di nomi: sarà lo stesso Vescovo, così, a nominare il nuovo presidente diocesano di Azione Cattolica.
L’Azione Cattolica diocesana vanta circa 2000 soci e questo rappresenta anche una grande risorsa, oltre che ecclesiale, civile per il nostro territorio e i comuni della diocesi. “Desideriamo sempre più, in questo tempo di grande rinnovo per la comunità diocesana, essere al servizio della Chiesa educando il nostro sguardo sulla realtà certi che possiamo continuare a costruire alleanze per fare meglio e di più nel mondo in cui viviamo, sia come associazione che come singoli e per vivere in modo autentico la propria personale vocazione. Inoltre siamo chiamati, oggi più che mai, a fornire strumenti che consentano a ciascun socio e simpatizzante di sviluppare un personale pensiero critico, a seminare le idee e formare le menti. Pensieri e scelte che potranno essere diverse tra le persone della stessa associazione ma è un bene che sia così: una simile pluralità, inscritta in una comune sensibilità ecclesiale e in una reale esperienza di amicizia e stima reciproca, rappresenta una possibilità preziosa per sperimentare un modo autentico di discutere, fondato sul comune stile associativo. Ci sembra questo un modo possibile per fare, oggi, anche in ottica prossime amministrative, cultura politica”.