Forlì, indetta la “Manifestazione generale delle terre alluvionate”
Si pubblica qui di seguito il comunicatop diffuso dal Comitato promotore dell’iniziativa finalizzata a chiedere ristori adeguati per le persone colpite da frane e alluvioni.
Sabato 14 ottobre alle ore 10.00 in piazzale della Vittoria partirà il corteo diretto verso piazza Ordelaffi, che fa seguito al pubblico appello lanciato il 30 settembre e inoltrato a tutte le principali realtà associative, categoriali e sindacali dei territori colpiti dall’alluvione di maggio, riunendo le forze che hanno risposto positivamente a questo invito, accettando di farsi carico di indire e organizzare un’iniziativa di mobilitazione di tutti i territori alluvionati. Si è dunque costituito il Comitato Promotore per la “Manifestazione Generale delle Terre Alluvionate” con le realtà di Appello per l’Appennino Romagnolo, Forlì Città Aperta, Associazione La Parola, Cgil Emilia-Romagna, Camere del Lavoro di Forlì Cesena, Ravenna, Imola e Bologna, il Comitato Unitario delle Vittime del Fango, Anpi Forlì-Cesena, Anpi Ravenna, Arci Forlì, Arci Ravenna, Arci Romagna di Cesena e Rimini, Libera Forlì-Cesena e Libera Ravenna.
A quasi cinque mesi dall’evento calamitoso che ci ha travolto, lacerando con grandi ferite la vita di un’intera popolazione, dobbiamo constatare con disappunto quanto si sia ancora lontani dall’offrire una risposta adeguata per tempi, entità e certezza di risorse, alle urgenze dei territori e delle persone coinvolte. Riteniamo gravi i ritardi e le insufficienze che espongono le realtà alluvionate ai pericoli di un periodo autunno/invernale già in essere, che rischia di approfondire ed allargare ulteriormente le criticità ancora aperte. Eppure, risulterebbe evidente come la tempestività sia decisiva nell’affrontare una catastrofe di questo tipo, più simile per dinamica ad un movimento in divenire che ad un danno concluso da rendicontare. A quanto sembra però, la velocità dei processi di risarcimento e di ricostruzione pare condizionata più dall’adempimento di cerimoniali burocratici che dalle impellenti necessità di un’emergenza, senza che la politica dimostri la volontà di accelerare i tempi e di cogliere i punti chiave per una risposta corretta e proporzionata a quanto è successo.
Ci rivolgiamo perciò a tutta la cittadinanza colpita dalla catastrofe di maggio, così come a tutte realtà, affinché aderiscano a questa iniziativa ormai improrogabile. Un’occasione in cui le sofferenze della nostra gente possano emergere pubblicamente in un’espressione unitaria, un’occasione di mobilitazione civile dei territori alluvionati per sollecitare la politica a decisioni più coraggiose ed efficaci, rispettando quanto promesso fin dai primissimi giorni del disastro. Un momento in cui raccogliere tutte le diverse istanze che percorrono dall’Appennino alla pianura il nostro territorio, riunendo in un’unica voce tutte le vittime dell’alluvione. Questi perciò i punti principali della piattaforma rivendicativa che sostanzia la Manifestazione a cui chiediamo di aderire:
– Basta con ritardi, contraddizioni ed incertezze. Occorre che il Governo sblocchi i fondi e che si accelerino i tempi delle riparazioni e dei risarcimenti, fornendo risorse certe, disponibili ed adeguate alle urgenze di territori, aziende e cittadini.
– Particolare attenzione ad un’area di storica fragilità, anche di natura economica e sociale, come l’Appennino – quello Romagnolo purtroppo recentemente colpito anche da un evento sismico importante – ponendolo al centro di una strategia di prevenzione idrogeologica generale, necessaria per evitare un ulteriore spopolamento.
– In attesa dell’obbiettivo promesso che rivendichiamo dei ristori al 100%, prevedere misure-ponte per aiutare e sostenere il reddito delle famiglie colpite e delle aziende la cui attività è ancora compromessa dai danni.
– Attrezzare adeguatamente i Comuni, specie quelli piccoli e montani, con risorse e mezzi oggi mancanti e che si rendano esigibili le dotazioni di personale necessarie per svolgere i compiti di ripristino ad essi affidati.
– Per una Ricostruzione celere, trasparente, equa e libera da interessi speculativi, con l’obiettivo di proteggere in primo luogo i territori dall’imminente periodo piovoso, mettendoli in sicurezza e al riparo da ulteriori aggravamenti
– Considerare il credito d’imposta quale strumento più efficiente, efficace ed immediato alle esigenze di ricostruzione per imprese e privati cittadini danneggiati.