Hera in prima fila per un’acqua di qualità, da risparmiare insieme
Secondo operatore nazionale del comparto per volumi di acqua fornita, il Gruppo Hera pubblica per il 15° anno consecutivo il report In buone acque, unico esempio in Italia, dedicato alla qualità dell’acqua. La multiutility eroga questo servizio ogni giorno a 3,6 milioni di persone, garantendo qualità e continuità di una fornitura essenziale grazie a investimenti significativi in impianti e manutenzione: nel solo 2022 il Gruppo Hera ha destinato al ciclo idrico integrato circa 208 milioni di euro, ben il 16% in più rispetto alla media italiana. Nel solo territorio di Forlì – Cesena, in particolare, il piano industriale al 2026 prevede in cinque anni investimenti nell’idrico per oltre 100 milioni di euro.
I progetti di riuso delle acque reflue depurate nel cesenate
Per non sprecare e rimettere in circolo l’acqua, Hera, da anni, si impegna a sottoscrivere accordi di programma con i consorzi di bonifica per incrementare il riuso delle acque reflue di depurazione. A Cesena è proseguito il progetto di ricerca Value CE-IN (“Valorizzazione di acque reflue e fanghi in ottica di economia circolare e simbiosi industriale”) e nel 2022 è stato siglato tra Hera e il Consorzio di Bonifica della Romagna un accordo con finalità sperimentali, volto a valutare gli effetti dell’utilizzo delle acque reflue depurate provenienti dall’impianto di depurazione di Cesena sulle principali colture arboree presenti nell’areale irriguo servito dallo stesso Consorzio. Tale accordo, che ha visto la partecipazione di Regione Emilia-Romagna, Arpae ed Atersir, ha formalizzato il riutilizzo di 6 milioni di metri cubi di acqua reflua depurata per le finalità appena descritte. Tale contributo ha consentito di portare a 23,2 milioni i volumi di acqua reflua depurata messi a disposizione del territorio per finalità ecologiche e ambientali di riuso. Nella provincia sono attivi anche due contratti per il riutilizzo dell’acqua reflua depurata dagli impianti di Forlì e Cesena negli impianti di Ecoeridania (Forlì) e Tecnogym (Cesena).
Inoltre, Hera prevede una riduzione dei volumi idrici utilizzati, per le attività delle sedi e degli impianti in Emilia-Romagna, del 22% rispetto al 2017 nel 2026 e del 25% al 2030. Nello specifico, tra i principali interventi che nel 2022 hanno permesso di raggiungere questo risultato ci sono anche gli adeguamenti di processo al depuratore volti alla riduzione delle schiume prodotte e conseguente minor utilizzo di acqua per l’abbattimento presso l’impianto di Cesenatico.
Hera per una informazione più consapevole sul servizio idrico e il costo dell’acqua
Avere le idee chiare in fatto di acqua non è semplice e proprio per questo il report fornisce alcune indicazioni. Ad esempio, secondo il Libro bianco 2023 – Valore Acqua per l’Italia (The European House – Ambrosetti), oltre il 40% delle persone non sa che il servizio idrico comprende anche fognatura e depurazione, indispensabili per restituire all’ambiente un’acqua dalle caratteristiche idonee per esservi reimmessa: nelle bollette il 39% dell’importo va a coprire proprio questi costi. Inoltre, solo il 12% delle persone conosce il costo di un metro cubo di acqua del rubinetto mentre la restante parte degli intervistati la sovrastima o ignora del tutto. In Italia il costo medio di 1.000 litri di acqua è 2,1 euro, tra i più bassi d’Europa, poco più di 0,2 centesimi al litro. Il suo utilizzo, al posto di quella in bottiglia, permetterebbe a una famiglia di tre persone un risparmio di oltre 570 euro all’anno.
A questo beneficio economico se ne aggiunge anche uno ambientale, costituito dal mancato consumo di plastica: il 53% dei clienti Hera beve acqua di rubinetto, evitando così l’utilizzo di circa 477 milioni di bottiglie di plastica e il loro trasporto. Se lo facesse il 100%, se ne eviterebbero oltre 1 miliardo. Ma chi non beve acqua di rubinetto perché lo fa? Sempre dallo studio Ambrosetti emerge come primo timore un livello di sicurezza basso. L’Italia però è tra i Paesi europei con la qualità più elevata.
Operazione trasparenza: anche in bolletta e sul sito l’etichetta dell’acqua del proprio Comune
Nei territori serviti dalla multiutility vengono effettuate oltre 2.800 analisi al giorno, un milione all’anno, dai laboratori del Gruppo Hera ma anche da Romagna Acque e dalle Asl territoriali, e tutte confermano che l’acqua è buona e sicura, a basso tenore di sodio, ricca di oligoelementi e con valori di calcio, magnesio e potassio in linea con quelli delle acque minerali in bottiglia. A questo proposito, nel report è possibile leggere l’etichetta dell’acqua con i valori, per ogni provincia, dei parametri analizzati, messi a confronto con i limiti di legge. Tra l’altro, è possibile verificare l’etichetta dell’acqua anche del proprio Comune: è riportata nella bolletta e sul canale web di Hera dedicato all’acqua (gruppohera.it/acqua), dove si scoprono anche consigli, curiosità e risposte alle domande più ricorrenti.
Inoltre, con l’app gratuita l’Acquologo è possibile, tra le altre cose, essere avvisati sulle interruzioni programmate ed effettuare l’autolettura, mentre il Diario dei consumi – già disponibile per il 35% dei clienti di Hera e in graduale estensione – permette di confrontare i propri consumi di acqua con quelli di altri e potersi così migliorare. Perché l’acqua è una risorsa preziosa e come tale occorre impegnarsi per risparmiarla e non sprecarla.
“L’acqua è un bene primario, come tale richiede operatori solidi, competenti e trasparenti. Come Gruppo Hera da anni diamo evidenza della nostra attività nel servizio idrico attraverso una rendicontazione chiara e completa”, commenta Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera. “Il cambiamento climatico impone una gestione moderna della risorsa idrica, che ha un impatto decisivo sui cittadini e sull’intero ecosistema territoriale. La qualità e la sicurezza della risorsa idrica sono i due valori che il Gruppo persegue con risultati ancora al top nel settore grazie agli investimenti più alti della media italiana (nel 2022, 208 milioni destinati al ciclo idrico integrato, e gli investimenti totali sul territorio sono ben il 16% in più rispetto alla media italiana) che vanno nella direzione dell’innovazione e della resilienza. Uno per tutti il progetto di riuso delle acque depurate, in prevalenza a scopo irriguo, con l’obiettivo di riutilizzare almeno il 18% delle acque reflue depurate entro il 2030. Il patrimonio infrastrutturale del ciclo idrico gestito dal nostro Gruppo è inoltre caratterizzato da un alto tasso di innovazione: la digitalizzazione della rete è a buon punto, l’innovativa gestione dei processi operativi è poi caratterizzata da un elevato tasso di automazione e dall’intelligenza artificiale applicata alla manutenzione predittiva delle reti. Questo è il nostro modo di fare impresa, in piena coerenza con il nostro purpose, ovvero lo scopo, e in senso più ampio, la ragion d’essere del nostro Gruppo che racchiude i nostri valori, i nostri obiettivi ed esprime il ruolo “sociale” che vogliamo ricoprire sulle 3P Pianeta, Persone e Prosperità”.