Dinamiche retributive 2022, Marinelli (Cisl): “È necessario promuovere la collaborazione come Sistema Romagna”
Nel panorama economico della Romagna, l’anno 2022 ha portato con sé interessanti cambiamenti nelle retribuzioni, come svelato dall’analisi condotta nell’ambito del rapporto Jp Geography Index 2023 dall’Osservatorio JobPricing. Questo studio offre una preziosa valutazione delle differenze salariali a livello regionale e provinciale, delineando una classifica dettagliata basata sui livelli retributivi medi.
Le province romagnole: un quadro dettagliato
Il rapporto mette in luce Ravenna come la provincia con la retribuzione media più elevata nella Romagna, attestandosi a 30.167 euro. Tuttavia, è importante notare che nonostante questo primato, la provincia ha subito un leggero peggioramento nella classifica nazionale, scivolando dal 31° al 37° posto. Un’altra provincia che ha catturato l’attenzione è Rimini, che ha mostrato un significativo miglioramento, avanzando dal 65° al 54° posto. La retribuzione media registrata si attesta a 28.946€. Nel frattempo, la provincia di Forlì-Cesena ha segnato una variazione positiva, salendo dal 64° al 61° posto, seppur con una retribuzione media di 28.544€, la più bassa nell’intera regione emiliano romagnola. Va notato che tutte e tre le province della Romagna hanno una retribuzione media inferiore alla media nazionale 30.830 euro e alla media regionale di 31.441 euro e per trovare la prima provincia bisogna arrivare al 37° posto nella classifica.
Classifica regionale e osservazioni
A livello regionale, Parma si conferma come la provincia con le retribuzioni più elevate, mantenendo il 6° posto con una media di 32.622 euro, seguita da Bologna con 32.557 euro, che ha registrato un avanzamento dalla decima alla settima posizione. Altri centri importanti come Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Ferrara presentano retribuzioni rispettivamente di 32.254 euro, 31.876 euro, 31.629 euro e 29.353 euro. Rimini e Forlì-Cesena, con le retribuzioni medie di 28.946 euro e 28.544 euro, chiudono la classifica regionale.
Considerazioni finali e prospettive
“È preoccupante osservare che le tre province romagnole abbiano una retribuzione inferiore alla media nazionale di 30.830€ e alla media regionale di 31.441 euro”, dichiara il segretario generale Cisl Romagna, Francesco Marinelli. “Penso che per rilanciare i redditi dei cittadini romagnoli sia fondamentale attuare un piano di investimenti specifico e una politica industriale condivisa come la Romagna. Questo piano dovrebbe mirare a creare opportunità di lavoro di alta qualità, con un valore aggiunto significativo. Dobbiamo valorizzare le vocazioni industriali di ogni territorio, sostenendo le filiere e promuovendo percorsi formativi mirati a soddisfare le esigenze professionali delle aziende. Siamo convinti che in questa fase, sindacati, imprenditori e Istituzioni debbano agire congiuntamente come sistema Romagna, affinché anche i territori più periferici non siano lasciati indietro, soprattutto in termini di infrastrutture. Solo così sarà possibile preservare e valorizzare il tessuto industriale e demografico di queste aree. Questo percorso dovrebbe portare a scelte strategiche condivise su una vasta area, promuovendo una maggiore competitività e sviluppo del territorio. Il momento è adesso perché solo attraverso questa collaborazione, credo che possiamo raggiungere l’obiettivo di una crescita reddituale più equa per tutti i cittadini romagnoli, superando le attuali disuguaglianze tra le diverse province e valorizzando ogni territorio in base alle sue specifiche caratteristiche industriali ed economiche”.