Primo convegno del Comitato pari opportunità dell’Ordine dei commercialisti e contabili
Ha preso il via con un convegno, svoltosi presso la sede del Circolo Aurora di Forlì, l’attività del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Forlì-Cesena, recentemente costituito. Il Comitato, presieduto dalla dott.ssa Monica Orecchioni è composto da altri sei commercialisti forlivesi e cesenati: Chiara Zambelli, Giacomo Spadoni, Roberta Fabbri, Elisabetta Michelacci, Manuela Russo e Davide Bianchi. Il convegno è stato introdotto dai saluti istituzionali di Oscare Santi, Vice Presidente dell’Ordine che, in sintonia col discorso della Presidente Orecchioni, ha rimarcato l’importanza di sensibilizzare sempre di più anche i liberi professionisti su questa tematica mediante la realizzazione di eventi come quello proposto, contribuendo ad un graduale e necessario cambiamento culturale. L’incontro è stato occasione per una considerazione su un tema storico che riflette l’evoluzione, ancora attuale, del cammino verso le pari opportunità sia per le donne che per tutti coloro a cui la discriminazione impedisce un giusto sviluppo della propria personalità e della propria vita, sia in ambito sociale che lavorativo: “Dalla querelle des sexes alla comunicazione di genere”.
La relazione principale è stata tenuta da Roberta Fabbri, commercialista, consulente di direzione aziendale e docente di formazione. Il tema scelto ha voluto rendere omaggio a coloro che nel passato sono riusciti ad imprimere un cambiamento a favore delle donne, a partire dalla veneziana Christine De Pizan, vissuta nel Trecento, prima donna a fare della scrittura un mestiere. Nel 2007, anno europeo delle pari opportunità per tutti, la De Pizan ne è divenuta l’emblema, contro ogni forma di discriminazione di etnia, razza, religione, orientamento sessuale, convinzioni personali, età e disabilità. La “Querelle des sexes” continua ancor oggi, assumendo toni e temi diversi rispetto al passato. Oggi, grazie ai molti dati scientifici desumibili dai recenti studi delle neuroscienze, è possibile comprendere meglio la fisiologia del cervello maschile e femminile, responsabili delle condotte assunte dai due universi. Uomini e donne insieme allora, partecipando da uguali e diversi al ruolo di leader, potranno costruire una società migliore per tutti, verso un paradigma economico caratterizzato da un’Economia Civile, ovvero da un capitalismo comunitario basato sulla reciprocità, gratuità e fraternità, che superano la supremazia del profitto o del mero scambio strumentale nell’attività economica e finanziaria. Un modello alternativo a quello attuale, la cui cultura competitiva e aggressiva ha portato ad un aumento non solo di diseguaglianze, ma anche a tanta distruzione di ricchezza.