Giornata della ricostruzione mammaria, grande partecipazione agli eventi di Ausl e Ior
Mercoledì 19 ottobre è stata la Giornata internazionale dedicata alla Ricostruzione mammaria (Breast Reconstruction Awareness Day), promossa dalla Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica (Sicpre) in collaborazione con l’Associazione Nazionale Donna x Donna al fine di sensibilizzare e informare la popolazione sulla tematica in oggetto.
In occasione dell’evento, i chirurghi plastici dedicati della U.O.C. di Chirurgia senologica di Forlì, Ravenna e Faenza (dott. Matteo Mingozzi, Francesco Marongiu e Nicolò Bertozzi), diretta dalla dott.ssa Annalisa Curcio, hanno eseguito visite di chirurgia ricostruttiva straordinarie, negli ospedali di Forlì e Ravenna, rivolte a donne il cui percorso ricostruttivo o la cui valutazione era stata rinviata o ritardata a causa della pandemia. Sono stati allestiti banchetti informativi, presso gli ospedali di Forlì e Ravenna, con la collaborazione dei volontari dell’Istituto Oncologico Romagnolo, le infermiere case manager e altri professionisti, che hanno risposto a tutte le domande e i dubbi delle pazienti relativi alla ricostruzione mammaria. Le donne sono state accolte dalle volontarie, dal personale infermieristico dell’U.O.C. e dalle note musicali del pianoforte disposto nell’atrio dell’ospedale di Forlì. Il dottor Massimo Fiori (volontario Ior) ha eseguito al pianoforte alcuni brani che hanno accompagnato l’attesa delle visite delle donne partecipanti. Le donne hanno espresso la loro gratitudine per l’attenzione rivolta ai loro bisogni in questa giornata dedicata ma soprattutto per la dolcezza dell’accoglienza.
“La ricostruzione mammaria – spiega la dottoressa Curcio – è parte integrante del percorso oncologico delle pazienti affette da tumore della mammella candidate ad interventi demolitivi, rappresentando l’ultimo step dell’iter terapeutico per accompagnare le pazienti fuori dalla malattia È anche momento importante del percorso chirurgico delle pazienti portatrici di mutazioni genetiche che presentano un rischio elevato di sviluppare un tumore mammario e che eseguono interventi di mastectomia con la finalità di ridurre il rischio, laddove la malattia non è ancora presente. In tutte queste pazienti dobbiamo cercare di garantire il miglior risultato cosmetico”.
“Le strategie ricostruttive della mammella che possiamo proporre alle pazienti sono diverse – prosegue – e si distinguono in ricostruzione con protesi e ricostruzione con lembi autologhi (usando i tessuti della paziente e non ricorrendo all’utilizzo di protesi mammarie) e variano a seconda delle caratteristiche della paziente, della mammella, della patologia che dobbiamo trattare e degli eventuali trattamenti alla quale dovrà sottoporsi successivamente all’intervento chirurgico (esempio Rt). Il 90% delle pazienti viene sottoposta a ricostruzione protesica (70% con posizionamento di espansore e successiva sostituzione con protesi e 30% con impianto diretto di protesi, con un trend in aumento della ricostruzione in un tempo unico), mentre solo il 10% delle pazienti vengono sottoposte ad interventi di ricostruzione con tessuti autologhi. Non tutte le donne purtroppo sono candidabili alla stessa tipologia di ricostruzione, per questo il percorso ricostruttivo viene ideato in maniera sartoriale sulla singola donna già dal primo incontro con il chirurgo plastico”.
“Da dieci anni – conclude la dottoressa Curcio – presso la Chirurgia senologica di Forlì-Ravenna, si svolge il Master universitario di secondo livello di chirurgia oncoplastica e ricostruttiva della mammella e si è consolidata l’esperienza della ricostruzione con protesi e matrice dermica decellularizzata, prodotta dalla Banca della cute della Regione Emilia-Romagna (Cesena). L’Unità Operativa Complessa rappresenta inoltre il primo centro europeo in cui viene eseguita la ricostruzione diretta con protesi e matrice biologica di derivazione umana. L’utilizzo di questa matrice permette di eseguire ricostruzioni in un tempo unico e, grazie alla capacità di integrazione della matrice con i tessuti propri della paziente, consente di ottenere mammelle ricostruite più naturali con minor disagio. Nelle U.O. di Chirurgia Senologica dell’Ausl della Romagna i chirurghi plastici dedicati alla chirurgia della mammella sono integrati nell’equipe chirurgica e collaborano strettamente con il Chirurgo Senologo, con il quale condividono le scelte terapeutiche oltre che la pianificazione chirurgica. Sebbene complesso e non sempre privo di complicanze, il percorso ricostruttivo consente il ripristino della propria immagine e il recupero della propria integrità fisica, lese dai trattamenti chirurgici e oncologici subiti”.