Da Forlì-Cesena 400 soci al Villaggio Coldiretti a Milano: Meloni firma contro il cibo in provetta
Giorgia Meloni, nella sua prima uscita pubblica dopo la vittoria alle elezioni, ha firmato la petizione mondiale per fermare lo sbarco a tavola del cibo sintetico promossa da World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe, Coldiretti e Filiera Italia. Lo ha annunciato al Villaggio della Coldiretti a Milano davanti a migliaia di agricoltori arrivati da tutta Italia, fra i quali 3.500 soci dell’Emilia-Romagna capitanati dal Presidente Nicola Bertinelli e dal direttore Marco Allaria Olivieri, al fianco del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e del segretario generale Enzo Gesmundo.
Si tratta del primo impegno preso da Giorgia Meloni dopo le elezioni nei confronti per combattere l’arrivo del cibo sintetico sulle tavole degli italiani. Dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi, il cibo in provetta potrebbe presto inondare il mercato europeo – denuncia Coldiretti – poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. “La carne in provetta cancella l’identità popolare di una intera nazione” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “dietro l’alibi della tutela ambientale si nascondono speculazioni che portano al cibo sintetico”.
Prandini, dopo aver lanciato l’allarme per interventi urgenti per il contenimento dei costi energetici, ha ricordato davanti a Giorgia Meloni le proposte della Coldiretti per il nuovo Governo dai bacini di accumulo anti siccità in grado di trattenere il 52% dell’acqua alle energie rinnovabili per le quali ha denunciato i ritardi della burocrazia su biometano e biogas con il rischio di sprecare le risorse del Pnrr. Il presidente della Coldiretti ha proposto alla leader di Fratelli d’Italia la creazione di un Ministero della Sovranità alimentare per concentrare le competenze sparse in troppi ministeri.
Ma fra le urgenze dei primi cento giorni di Governo, Prandini ha infine indicato il contenimento della fauna selvatica che distrugge i raccolti e compromettere il futuro delle aziende e dei giovani agricoltori. “All’indomani delle elezioni, ci siamo ritrovati al Villaggio Coldiretti di Milano per ricordare che non c’è tempo da perdere e bisogna intervenire subito perché la drammatica situazione dei costi delle imprese agricole minaccia direttamente la disponibilità di prodotti per le forniture di cibo alle famiglie italiane con uno shock dal punto di vista alimentare, economico e occupazionale a livello nazionale”. Lo ha ribadito il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli, alla guida di 3.500 soci della regione arrivati al Castello Sforzesco per la tre giorni che ha messo in mostra, nel centro di Milano, il meglio del vero Made in Italy che arriva dalle campagne.
“Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni” aggiunge il Direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri nel sottolineare che bisogna intervenire subito per contenere il caro energia e i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro.
“È inoltre necessario – ha proseguito il direttore di Coldiretti regionale – tutelare le centinaia di migliaia di posti di lavoro messe a rischio dalla proposta dell’Unione Europea di ridurre di oltre la metà l’uso di sostanze chimiche in agricoltura entro il 2030. Si tratta di un attacco alla nostra agricoltura che è già la più green d’Europa”. La Coldiretti di Forlì-Cesena guidata dal Presidente Massimiliano Bernabini e dal Direttore, Alessandro Corsini, ha presenziato in tutte e tre le giornate con quasi 400 associati che sono accorsi da tutta la provincia per testimoniare la partecipazione e condivisione di un momento fondamentale per l’agricoltura. Il Villaggio della Coldiretti è stata l’occasione per toccare con mano la centralità e i primati dell’agricoltura italiana messi a rischio da guerra e rincari energetici e vivere un giorno da contadino tra le aziende agricole ed i loro prodotti, a tavola con gli agrichef, in sella ad asini e cavalli, nella stalla con mucche, pecore, capre e conigli, nelle fattorie didattiche e negli agriasili dove i bambini possono imparare a impastare il pane o a fare l’orto.