Consumo di suolo in aumento anche a Forlì: l’appello delle associazioni ambientaliste
Si pubblica qui di seguito la comunicazione diffusa dal Taaf (Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì) e del movimento “Parents for future” in merito al tema del consumo di suolo che, anche a Forlì, registra un incremento.
Nei Rapporti Ispra 288/2018 sul “Consumo di suolo”, Paolo Pileri, professore al Politecnico di Milano scrive: “Il suolo è il sistema più complesso della Terra ed è vivo; è concentrato in uno strato sottile di circa 1 metro costituito da argilla, sabbie e limo, ma soprattutto da materia organica dove si apre/chiude il ciclo del carbonio, l’elemento della vita. Milioni di organismi viventi vi lavorano per generare quell’humus che è la base della alimentazione vegetale ovvero del nostro cibo. Ci sono voluti 2000 anni perché quelle decine di centimetri di suolo contenessero il 30% della biodiversità del pianeta. La sua perdita è per sempre!”.
“Il suolo assorbe molta più CO2 della vegetazione ed è una gigantesca spugna che trattiene fino a 3,8 milioni di litri di pioggia per ettaro: questo spiega facilmente perché, continuando a cementificare, la quantità d’acqua esondabile è sempre maggiore. Tutto questo l’urbanista e i governanti non lo ritengono così importante da condizionare le scelte urbanistiche in fase di “progetto di piano”. Per l’urbanistica il valore del suolo è la rendita fondiaria, ma il suolo produce beni per tutti, anche per coloro che non ne sono i diretti proprietari. Per questo la regolazione dell’uso dei suoli è vitale in democrazia e deve tener conto delle caratteristiche di questa risorsa cioè del fatto che è un corpo vivo, che dà vita e non una superficie inerte su cui appoggiare di tutto.
Per l’importanza che rivestono sotto il profilo socioeconomico e ambientale, tutte queste funzioni devono essere tutelate ed i Paesi membri dell’Unione sono richiamati a dotarsi di misure per fermare il “consumo di suolo netto” con specifici documenti di lavoro e linee guida Inoltre il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste fa presente che, essendo il consumo di suolo una delle cause principali dei cambiamenti climatici, l’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile ne prevede l’azzeramento! La legge regionale dell’Emilia-Romagna n.24 del 2017 che istituisce i PUG (piani urbanistici generali) ha ignorato, evidentemente, le indicazioni Onu e consentito, invece, il consumo di suolo al 3%, prevedendo, per di più, una miriade di deroghe.
Nell’ultimo rapporto Ispra si è registrato, nel 2021, il record dell’incremento di consumo di terreno vergine in Italia: oltre 2m2 al secondo, per un totale di quasi 70 km2 di nuove coperture artificiali. In questa triste classifica l’Emilia-Romagna è terza per incremento di suolo consumato. Il Comune di Forlì è in 5° posizione e sta ancora consumando suolo con la costruzione di medie strutture inutili. Cementificazioni, asfaltature, diserbanti stanno dilapidando un patrimonio nascosto che ci nutre e protegge. Coloro che, senza tutelare il territorio che amministrano, prediligono rapide rendite economiche, continueranno a presenziare costernati ed impotenti ai prossimi danneggiamenti ambientali, alluvioni, esondazioni, dissesto idrico, ma anche siccità e temperature insopportabili che il clima, sempre più inclemente. Allora il Taaf ed il movimento Parents For Future Forlì, che condivide questo articolo, sperano che nel prossimo Pug, che si sta delineando in questo periodo, non si preveda più consumo di suolo, ma solo rigenerazione di suoli e fabbricati.