Paziente oncologico e pet therapy con il cavallo: prosegue il progetto “Isacco”
Instaurare un legame con un cavallo, prendersene cura, può migliorare la qualità del percorso terapeutico di un paziente onco-ematologico? Isacco (acronimo di Interventi di Supporto Assistiti col Cavallo in un Centro Oncologico) è il primo progetto di pet therapy promosso dall’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” Irst Irccs in collaborazione con l’Ausl della Romagna e il sostegno dell’Istituto Oncologico Romagnolo – Ior, che intende valutare, attraverso le modalità della ricerca medico-scientifica e analisi di laboratorio, l’impatto positivo che può avere un percorso di affiancamento con i cavalli per le persone malate di tumore. Duplice l’ipotesi alla base dello studio: che il benessere generato da questa esperienza di rapporto con il cavallo, così coinvolgente e profonda, possa portare sia al miglioramento della qualità della vita che al miglioramento di alcuni parametri bio-metabolici dei pazienti oncologici, accompagnandoli a compiere e superare il proprio percorso di cura con maggiore fiducia e serenità.
Grazie al coinvolgimento delle Unità Operative dell’AUSL Romagna di Ematologia Ravenna (referente il direttore, prof. Francesco Lanza) e Rimini (referente la direttrice, dott.ssa Patrizia Tosi) e della SSI Oncoematologia pediatrica di Rimini (referente la direttrice, dott.ssa Roberta Pericoli), si è ormai avviato l’arruolamento dei pazienti. Partecipano sia adolescenti e giovani adulti sia donne con neoplasia mammaria e il progetto è pienamente operativo. Ogni paziente aderente svolgerà per sei mesi, una volta a settimana, una serie di attività con il cavallo accompagnato da un’equipe multi-professionale esperta in Interventi Assistiti con Animali (Iaa) e iscritta all’Albo Digital Pet del Ministero della Salute. Si tratta della dott.ssa Assunta Papa (psichiatra e Responsabile del progetto), il dott. Gianmario Corsalini (Veterinario), il dott. Pierpaolo Fattori (Medico ematologo e referente di intervento Iaa), mentre coadiutore del cavallo è Amleto Angeletti. Il progetto è stato possibile anche grazie al contributo di Elementa, società che si occupa di valorizzare il mondo dei cavalli e dell’equitazione, fondata da Maria Cecilia Fiorucci.
Il legame con il cavallo nasce agli arbori della storia dell’umanità e si è plasmato nel corso dei millenni. Per questo il rapporto che si crea con questi splendidi animali, da sempre simbolo di libertà e fedeltà, riesce spesso ad essere profondissimo, di vera empatia. “Il ruolo terapeutico degli animali è stato utilizzato fin dalle origini della medicina; già Ippocrate consigliava l’equitazione per combattere l’insonnia e ritemprare il fisico e lo spirito”, spiega la dott.ssa Romina Rossi, responsabile della Struttura di Cure Palliative, Terapia del Dolore e Medicina Integrativa Irst Irccs e del Progetto.
“La pet therapy è stata sviluppata notevolmente nell’ultimo decennio e nel 2015 sono state emanate dal Ministero della Salute, linee guida contenenti protocolli operativi che consentono una corretta e uniforme applicazione degli Interventi Assistiti con Animali, così da tutelare sia i pazienti sia gli animali stessi. Per quel che riguarda l’utilizzo del cavallo, nello specifico, è stato dimostrato da diversi studi che rispetto alle altre forme di pet therapy, i benefici sono maggiori. Questo perché la dinamica dell’interazione con l’animale fa compiere al paziente anche attività fisica, contribuendo alla produzione di endorfine, dopamina, serotonina, noradrenalina, sostanze che hanno effetti benefici sull’umore della persona. In più, il rapporto che si instaura tra paziente e cavallo fa sviluppare un senso di fiducia e sicurezza, portando ad un accrescimento dell’autostima. Esistono già in Italia moltissimi programmi di IAA, ma per la maggior parte mancano di struttura metodologica solida e la loro efficacia viene valutata su risultati di tipo descrittivo, piuttosto che con valutazioni quantitative”.
Scopo dello studio Irst Irccs è, infatti, valutare l’effetto della terapia a cavallo confrontando i pazienti che hanno effettuato le sedute con pazienti che invece non hanno partecipato. Due gli obiettivi, da un lato verificare il miglioramento della qualità della vita misurato tramite Fact-G (specifici indicatori utilizzati in persone sottoposte a terapia antitumorale) e, dall’altro, valutare l’efficacia della pet therapy anche sull’aspetto fisiologico del paziente, monitorando l’indice di massa corporea e gli esami ematologici, sullo stato psico-emozionale e gli stati ansiosi depressivi per verificare se favorisce il recupero dell’autostima e della normale funzionalità sociale.
“Conosciamo bene il valore aggiunto che gli Interventi Assistiti con Animali possono avere in un percorso di cura che tenga conto a 360° delle esigenze e del benessere della persona – spiega il direttore generale Ior, Fabrizio Miserocchi – da tempo abbiamo infatti avviato un progetto di pet therapy coi cani e gli operatori del Dog Galaxy presso l’Oncoematologia Pediatrica di Rimini e la risposta è stata tale che dovremo presto ampliarlo: i piccoli pazienti della dott.ssa Pericoli sono talmente entusiasti che vogliono tutti recarsi in ospedale per sottoporsi alle cure proprio quando ci sono i loro amici a quattro zampe. L’impiego degli animali, la loro interazione con gli esseri umani colpiti da una malattia come il cancro, possiede un grande potere terapeutico non solo da un punto di vista emotivo e psicologico, ma anche fisiologico. Il progetto Isacco sarà importante quindi per un duplice motivo: il primo ovviamente è quello di offrire ai pazienti della Romagna un’attività che rappresenti un valore aggiunto nell’ottica di una sempre maggiore umanizzazione delle cure; ma soprattutto, insieme ai professionisti individuati, vogliamo andare ad aggiungere ad una disciplina oramai largamente utilizzata quei dati qualitativi e quantitativi di letteratura scientifica che invece un po’ mancano, proprio per dare la misura di quanto gli Iaa possano essere benefici. Il prof. Amadori stesso credeva molto in questa tipologia di interventi e quindi siamo lieti di poter fare la nostra parte per la realizzazione dello studio”.
Le attività si svolgono nei due centri ippici che attualmente collaborano con Isacco: il Centro Equitazione Romagnolo di Montescudo (Rimini) e la Fondazione Fornino-Valmori a Fratta Terme (Bertinoro).