La mostra “Maddalena” ai Musei San Domenico chiude con 40mila visitatori
Chiude la mostra “Maddalena. Il mistero e l’immagine”, uno delle mostre più apprezzate dalla critica. Nonostante il blocco dovuto al Covid fino ai primi di aprile e il ritorno dei contagi, nonostante l’emergenza caldo e la guerra, nonostante tutto la mostra chiude con oltre 40mila visitatori. Maddalena come Dante. Tre mesi difficili: quasi senza scuole e con la ripresa dei contagi che hanno scoraggiato i gruppi. Eppure Forlì si conferma città d’arte tra le prime in Italia per qualità culturale e risposta dei visitatori.
“Una mostra unica e necessaria”, per Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa-Sanpaolo; “Incredibile per quantità di capolavori”, per il direttore del Brooklyn Museum di New York, Peter Trippi; “sono meravigliata come si possa allestire una mostra così” secondo Elisabeth Prettejohn, docente di storia dell’arte all’Università di York, “perfetta per la qualità della costruzione tematica”, per il Cardinale José Tolentino de Mendonça, teologo e poeta, archivista e bibliotecario del papa; “sublime”, per Vittorio Sgarbi.
Novità anche tra i visitatori. Il 39% dei visitatori è venuto per la prima volta in mostra, 2.000 di questi sono stati inglesi e francesi, mentre si conferma una quota elevata di affezionati. Oltre il 20% non era mai stata a Forlì. Più singoli che gruppi, a motivo del covid, mentre il gradimento è – per generazioni – trasversale. Molto alto anche il target dei visitatori per livello di istruzione: il 51% dei visitatori sono laureati, il 10 % ha una specializzazione post-laurea, mentre il 31% ha un diploma superiore. Le visitatrici donne si confermano al primo posto con oltre il 60%.
“Appena la scuola tornerà nella possibilità di riattivare pienamente le visite esterne – ha detto il Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione, Stefano Versari, in visita con un folto gruppo di dirigenti dell’Emilia Romagna e del ministero – le grandi mostre al San Domenico torneranno ad essere per noi una priorità visto l’elevato livello culturale delle mostre forlivesi”. La mostra ha anche attivato una speciale collaborazione con diversi musei civici: oltre alla collaborazione con i musei forlivesi ha attivato una speciale collaborazione con Faenza per promuovere il territorio; 71 sono stati poi i musei religiosi italiani collegati con la mostra.