Lions Club Forlì Host, consegnato il riconoscimento del Lion d’Oro alla forlivese Sofia Asioli
Nel corso di una cerimonia che si è tenuta mercoledì 8 giugno, presso il Grand Hotel di via del Partigiano il presidente del Lions Club Forlì Host Riccardo Bevilacqua ha consegnato il prestigioso riconoscimento del Lion d’Oro 2022 alla professoressa forlivese Sofia Asioli, anatomopatologa, docente, ricercatrice ed autrice di numerose pubblicazioni inerenti la disfunzione tiroidea. Il Lion d’Oro rappresenta un importante premio, istituito nel 1990, che il Lions Club Forlì Host assegna ogni due anni a un forlivese che si è particolarmente distinto a livello nazionale ed internazionale nell’ambito della propria attività lavorativa nel campo culturale, sociale, artistico e scientifico.
A partire dall’anno sociale 1990-1991 il riconoscimento è stato consegnato a Ottavio Pompeiano, ricercatore scientifico della fisiologia del sistema nervoso, Laura Carli, attrice, Marino Bartoletti, giornalista, Bruno Grandi, dirigente sportivo, Silviero Sansavini, docente Università di Bologna, Giulietta Simionato, cantante lirica, Maurizio Viroli e Vincenzo Balzani, docenti rispettivamente delle Università di Princeton e di Bologna, Simona Galassi, campionessa di pugilato, Quinto Massimo Foschi, attore, Fabio Scozzoli, campione di nuoto, Alberto Zaccheroni, allenatore di calcio, Franco Servadei, neurochirurgo, mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, Gianfranco Bacchi, già comandante dell’Amerigo Vespucci.
Nelle motivazioni del conferimento del Lion d’Oro a Sofia Asioli vengono descritte le attività di ricerca che ha effettuato, i cui risultati sono stati trasferiti in oltre 130 pubblicazioni medico-scientifiche, gli incarichi ricevuti, la realizzazione condivisa di un brevetto nell’area chimica e delle biotecnologie, la partecipazione a numerosi progetti ed attività di ricerca nazionali ed internazionali e, soprattutto, al recente riconoscimento internazionale dell’Accademia dei Lincei per l’importante scoperta scientifica ottenuta in ambito oncologico sull’individuazione di mutazioni somatiche multiple nel carcinoma papillifero della tiroide. Una ricerca che ha identificato e descritto per la prima volta una variante rara, ma molto aggressiva, di un carcinoma della tiroide che è stata inserita anche nella Classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dei tumori. Questa scoperta ha anche permesso di fornire le conoscenze molecolari in grado di valutare la prognosi e di pianificare la terapia.
La serata, particolarmente partecipata, si è svolta con una breve presentazione della attività professionali della professoressa Asioli, una breve relazione della sua scoperta a cui è seguita la cerimonia della consegna del Lion d’Oro.