Autotrasporti, Coldiretti: bene impegno Tir per merci deperibili
È importante l’impegno a non bloccare il ritiro e la consegna di merci deperibili di allevatori e agricoltori che stanno vivendo le stesse difficoltà degli autotrasportatori che più di tutti stanno pagando caro e salato l’aumento indiscriminato del gasolio che colpisce duramente anche l’agricoltura. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla mobilitazione degli autotrasportatori in tutta Italia con forti proteste in Sardegna e il protocollo d’intesa sottoscritto tra il Mims e alcune sigle dell’autotrasporto.
Con circa 400 tir carichi di prodotti agroalimentari al porto di Olbia è importante garantire il trasporto di merci deperibili dai prodotti lattiero caseari all’ortofrutta dagli asparagi alla cozze fino ai carciofi, specialità di punta dell’agricoltura sarda, tra i maggiori produttori insieme a Puglia e Sicilia, già in seria difficoltà per una stagione in cui si è perso tra novembre e dicembre il 70% del raccolto e il 55% del fatturato. Oltre alle perdite immediate, il mancato rispetto dei contratti con il mondo della distribuzione, rischia di compromettere anche nel futuro gli accordi commerciali, perché in un mercato mobile, in cui è difficile firmare nuovi contratti di conferimento ma facile perderli: il carciofo sardo sarà facilmente sostituito dalla concorrenza che non manca, con perdite oltre che per i produttori anche per tutto l’indotto.
È necessario garantire la consegna dei prodotti alimentari per assicurare le forniture alla popolazione ed evitare speculazioni e scaffali vuoti in un momento di grandi tensioni per la filiera, afferma la Coldiretti nel comprendere le grandi difficoltà dell’autotrasporto con costi completamente fuori controllo che colpiscono anche le attività produttive dall’agricoltura alla pesca fino all’industria alimentare. Occorre intervenire per contenere i costi energetici delle attività produttive e distributive essenziali al Paese contrastando i fenomeni speculativi chiaramente in atto. Bisogna evitare lo stop dell’autotrasporto che può provocare danni incalcolabili alla filiera agroalimentare in un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su strada, mettendo a rischio i prodotti più’ deperibili, dall’ortofrutta al latte, dalla carne al pesce e alimentando una pericolosa psicosi negli acquisti sugli scaffali dei supermercati. Una situazione che aggraverebbe le già rilevanti difficoltà della filiera agroalimentare costretta a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime e l’energia con l’esplosione della guerra in Ucraina che sta ostacolando gli scambi commerciali in un Paese come l’Italia fortemente dipendente dall’estero.