L’Irst di Meldola potenzia la risonanza magnetica e si dota di nuovi strumenti diagnostici
In oncologia un ruolo di primaria importanza è ricoperto dalla diagnostica per immagini, un alleato imprescindibile per l’individuazione e la caratterizzazione della malattia. Al fine di fornire tutte le informazioni necessarie ai clinici per impostare il percorso di cura più appropriato, la Struttura di Radiologia dell’Istituto per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” Irccs, diretta da Domenico Barone, afferente al Dipartimento Procedure e Tecnologie Avanzate diretto dal professor Giovanni Paganelli, ha potenziato la Risonanza Magnetica 3 Tesla presente in Istituto con particolari configurazioni (dette sequenze) di ultima generazione che permetteranno di effettuare la scansione di tutto il corpo del paziente senza utilizzare radiazioni. Lo studio di risonanza di tutto il corpo (Whole Body Magnetic Resonance Imaging – WB-MRI) ha grandi potenzialità sia in ambito clinico che di ricerca.
All’Irst si effettua tale metodica con una tecnica innovativa, analoga a quella in uso all’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano, attualmente utilizzata solo in pochi centri in Italia ed è riservata principalmente a pazienti all’interno di protocolli di ricerca attivi in Istituto (su mieloma multiplo, tumori prostatici e melanoma), quindi strettamente connessa a ben definiti requisiti d’accesso.
“La whole body MRI – spiega la dottoressa Alice Rossi, medico radiologo Irst che primariamente si è formata nella gestione e lettura di questo tipo di esami – è un esame innovativo eseguito con uno scanner di Risonanza Magnetica appositamente configurato e molto performante. Consente, in circa 40 minuti, di ottenere immagini di alta qualità del corpo senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti né, nella maggior parte dei casi, di mezzo di contrasto endovena. Permette di unire i dati delle immagini pesate in ‘diffusione’ (Diffusion Weighted Imaging, DWI) con immagini morfologiche RM di alta qualità. Con la tecnica di diffusione, infatti, riusciamo a vedere le molecole di acqua contenute all’interno dei tessuti e sfruttarle come mezzo di contrasto per evidenziare la patologia tumorale. La WB-MRI ha già mostrato ottime performance diagnostiche ed è già approvata dalle linee guida internazionali nello studio di alcune patologie tumorali quali mieloma multiplo, tumore della prostata e melanoma. Inoltre, la WB-MRI ha brillanti prospettive nell’ambito della ricerca e nella diagnosi precoce dei tumori. Questo tipo di diagnostica, proprio per il carattere d’innovatività, esige non solo l’ottimale lavoro di squadra tra medici radiologi, tecnici di radiologia medica e fisici sanitari che l’equipe Irst è in grado di assicurare, ma anche una profonda competenza interpretativa, know-how che ho acquisito grazie a un lungo periodo di formazione sul campo allo Ieo con il professor Giuseppe Petralia, direttore della Unità Operativa di Imaging di Precisione e Ricerca e tra i massimi esperti mondiali in questa metodica, e il suo staff che ha supportato nella messa a punto ottimale delle tecnica e con cui collaboriamo attivamente”.
Giovanni Paganelli, che ha voluto fortemente in Istituto questa metodica, esprime grande soddisfazione per i risultati già ottenuti dai primi utilizzi: “Grazie alla whole body MRI abbiamo la possibilità di effettuare diagnosi ancora più precise e tempestive, essendo in grado di individuare lesioni anche molto piccole. La combinazione di questo strumento con le metodiche che già utilizzavamo ci consente di fornire un servizio di diagnostica di precisione, e quindi di conseguenza di fornire al paziente cure sempre più personalizzate ed efficaci. In futuro prevediamo di ampliare il campo di applicazione della WB-MRI ad ulteriori protocolli di ricerca”.