Società di capitali, performance economiche ridimensionate nel triennio 2018-2020
Performance economiche delle società di capitale in ridimensionamento nel triennio 2018-2020 nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini). Questo quanto emerge dalle elaborazioni dell’Ufficio Informazione Economica della Camera di commercio della Romagna su dati Infocamere, relativi ad un insieme di bilanci delle società di capitale delle province di Forlì-Cesena e di Rimini. Le società di capitale costituiscono la parte più strutturata e rilevante del nostro sistema produttivo e la quota rilevante e ampiamente rappresentativa di imprese osservate consente analisi particolarmente significative. Le elaborazioni sono state svolte sui bilanci compresenti delle società di capitale nel triennio 2018-2020 che avevano un valore della produzione maggiore di 100mila euro. L’insieme dei bilanci osservati, 5.243 ogni anno, corrispondono a un valore della produzione pari a 23,3 miliardi di euro. I 3/4 delle società oggetto di osservazione presentano un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro.
“I dati presentati – commenta Roberto Albonetti, segretario generale della Camera di commercio della Romagna -sono inediti e tra i più aggiornati, di questo tipo, in quanto solo a fine 2021 è stato completato il deposito massivo dei bilanci 2020 da parte delle società di capitale. Il monitoraggio e l’analisi delle performance delle imprese è uno strumento di particolare importanza non solo per il benchmarking ma anche per orientare la governance. L’analisi delle performance delle società di capitale, nel difficile anno 2020 coi relativi confronti, è determinante per completare il quadro delle tendenze territoriali e settoriali, anche se l’aggravamento repentino dello scenario caratterizzato dalla guerra fra Russia e Ucraina avrà ripercussioni, al momento ipotizzabili, ma non pienamente prevedibili. I dati esposti sono indicativi di una tendenza attesa e, per certi versi, meno negativa dei trend isolati in passato; è possibile comunque identificare performance peggiori nei comparti, come Servizi alla persona e Turismo, e nei territori, maggiormente esposti alle limitazioni del lockdown del 2020 e della pandemia. Nel complesso, a fronte di una diffusa contrazione della redditività netta ed operativa, emergono segnali di ricapitalizzazione da parte dei soci, a copertura parziale delle perdite realizzate nel 2020 e a salvaguardia dell’equilibrio patrimoniale”.
Con riferimento all’aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), le elaborazioni sono riferite allo stesso insieme di bilanci nel triennio 2018-2020 (5.243 ogni anno; non sono considerate le società quotate, Ias e non obbligate Xbrl) per un valore della produzione aggregato pari a 23,3 miliardi di euro. Nel triennio in esame il valore della produzione (in termini nominali, vale a dire al lordo dell’inflazione N.d.R.) è aumentato dell’1,4%, analoga la dinamica del valore aggiunto (+1,3%); l’Ebit (qui assimilabile al reddito operativo, pertanto un margine economico al lordo di oneri finanziari e imposte, N.d.R.) si è invece ridotto del 5,7%, l’utile netto del 3,5%. La marginalità sulle vendite (qui approssimata al rapporto tra Ebit e valore della produzione) è pari al 4,1% (in moderata flessione nel triennio), mentre la redditività dei mezzi propri (Roe) si attesta al 6,5% (trend decrescente nel triennio di 190 punti base).
Sul fronte patrimoniale, il capitale netto è aumentato del 25,0% nel triennio in esame, mentre il rapporto tra mezzi propri e capitale investito, nel 2020, si attesta al 43,6%. Nel 2020, anno in cui l’attività economica è fortemente rallentata a causa del lockdown e della seconda ondata pandemica autunnale, il valore della produzione è diminuito del 3,4% rispetto al 2019, analogamente al valore aggiunto, mentre l’Ebit è rimasto sostanzialmente stabile (+0,7%), così come la redditività delle vendite (qui approssimata al rapporto tra Ebit e valore della produzione, pari al 4,1%). La redditività dei mezzi propri (Roe = 6,5%), invece, si è ridotta di 20 punti base. Sul fronte patrimoniale, il capitale netto è aumentato del 17,2% dal 2019. Per mantenere l’equilibrio patrimoniale, a fronte soprattutto delle perdite realizzate nel 2020, sono state necessarie operazioni di ricapitalizzazione da parte dei soci.
Con riferimento alla provincia di Forlì-Cesena, le elaborazioni sono riferite allo stesso insieme di bilanci nel triennio 2018-2020 (2.949 in ogni anno; non sono considerate le società quotate, Ias e non obbligate Xbrl) per un valore della produzione aggregato pari a 17,2 miliardi di euro. Le imprese con oltre 50 milioni di euro di valore della produzione costituiscono l’1,5% del totale del campione indagato, mentre le micro imprese (valore produzione minore di 2 milioni di euro) sono la maggioranza (il 70,2%). Nel triennio in esame il valore della produzione (in termini nominali, vale a dire al lordo dell’inflazione N.d.R.) è aumentato del 4,4%, mentre il valore aggiunto del 4,1%; l’incidenza del valore aggiunto sul valore della produzione è rimasta pertanto sostanzialmente stabile al 18,1%. L’Ebit (qui assimilabile al reddito operativo, pertanto un margine economico al lordo di oneri finanziari e imposte, N.d.R.) si è invece ridotto del 3,6%; l’utile netto è aumentato del 3,6% nel triennio in esame. Sul fronte patrimoniale, il capitale netto è cresciuto del 22,5% nel triennio 2018-2020, mentre il rapporto tra mezzi propri e capitale investito, nel 2020, si attesta al 42,1%.
Osservando i principali indicatori caratteristici sul totale delle società tra il 2018 e il 2020 si rileva una moderata flessione della redditività operativa (Roi pari al 4,1% nel 2020), sostanzialmente derivante da una riduzione della rotazione del capitale investito e dei margini sulle vendite; una contrazione della redditività netta (Roe pari al 7,4% nel 2020, -140 punti base sul triennio), sebbene si riscontri un miglioramento dell’incidenza della gestione extra operativa (componenti finanziaria, straordinaria e fiscale), apprezzabile nel trend del rapporto tra utile netto e Ebit. Tra il 2020 e il 2019 il valore della produzione è rimasto sostanzialmente stabile (-0,2%), mentre il valore aggiunto è diminuito dell’1,3% e l’Ebit dello 0,9%. Sul fronte patrimoniale, il capitale netto è cresciuto del 16,5%, con un miglioramento del rapporto di capitalizzazione (che passa da 39,7 a 42,1). Sempre tra il 2020 e il 2019 si rileva una moderata flessione della redditività operativa (Roi passa dal 4,5% al 4,1%), sostanzialmente derivante da una riduzione della rotazione del capitale investito; una sostanziale stabilità della redditività netta (Roe pari al 7,4%), sebbene si riscontri un miglioramento dell’incidenza della gestione extra operativa (componenti finanziaria, straordinaria e fiscale), apprezzabile nel trend del rapporto tra utile netto e Ebit.
Con riferimento all’anno 2020, a livello settoriale si notano differenze strutturali in termini di performance economico-finanziaria, tipiche delle attività economiche del territorio: sebbene la redditività operativa e la marginalità delle vendite per il 2020 appaia positiva, mediamente, in tutti i comparti, le società di capitale operanti nel settore della ricettività e ristorazione si caratterizzano per una ridotta marginalità (operativa e sulle vendite), associata ad una negativa redditività netta e ad una ridotta capitalizzazione; nel Commercio il turnover del capitale (1,8) è circa il doppio di quello medio provinciale ma i margini sulle vendite sono assai contenuti; la struttura finanziaria appare prevalentemente sbilanciata sul capitale di terzi nel comparto dei Trasporti e nelle Costruzioni (oltre che nel Turismo), mentre è particolarmente capitalizzata nel comparto dei Servizi alle imprese e nei Servizi finanziari; il Manifatturiero e le Costruzioni, insieme al Turismo, ai Servizi alle imprese e al comparto finanziario, si contraddistinguono per una incidenza del valore aggiunto superiore al dato medio provinciale, il settore finanziario è anche quello che presenta la marginalità delle vendite (Ros) maggiore e le migliori performance in termini di Roe.