Cultura, il presidente di AC Edoardo Russo: “Sia detraibile come le medicine”
La pandemia, che ha costretto la comunicazione tra musei e pubblico ai soli canali web e social, invita a superare il concetto di “dentro” e “fuori” del museo, grazie alle risorse offerte dalla digitalizzazione del patrimonio. Pochi, e non si tratta di Forlì, sono i musei statali che in Italia hanno effettuato la catalogazione digitale del proprio patrimonio e ancor meno offrono la possibilità di una visita virtuale. Nel 2021 ci sono segnali di ripresa, ma il settore richiede interventi strutturali per sostenere l’offerta culturale da un lato e il consumo dei cittadini dall’altro. È necessario ridurre lo squilibrio tra partecipazione culturale e reddito e anche livello d’istruzione. Una proposta è considerare la “cultura come medicina” prevedendo una detraibilità analoga a quella delle spese mediche per le spese culturali tipo acquisto biglietti/ abbonamenti per musei, mostre, concerti, spettacoli, libri. Il posto che riserviamo alla cultura nelle politiche per risollevarci dalla pandemia, è stato sottolineato, dice molto dei valori che portiamo avanti come società. E’ in ballo il nodo dell’accesso alla cultura e della conservazione del patrimonio comune che passa attraverso l’inventario digitale delle raccolte e le misure a sostegno dell’istruzione, della ricerca e della formazione.
Il presidente di Azione Cattolica di Forlì Edoardo Russo