La “Biblioteca Vivente”: le Famiglie in Rete dell’associazione Paolo Babini si incontrano

Dopo due anni finalmente le famiglie e i singoli della Rete si ritrovano di nuovo in presenza per una serata che ha lasciato il segno nei cuori dei presenti. Il progetto Famiglie in Rete nasce nel 2001 offrendo ai bambini e ragazzi accolti nelle diverse comunità un’esperienza di famiglia e un accompagnamento allo loro crescita, sia durante la loro permanenza in struttura, sia dopo la loro uscita. La dottoressa Alessandra Morgagni ha iniziato l’incontro con il racconto di una leggenda siciliana di Colapesce: la forza e la resistenza di un unico individuo, di un piccolo, entra a far parte della realtà collettiva, del grande, mantenendo una sorta di equilibrio generale. Un rapporto di dipendenza reciproca, per sottolineare quanto siamo interconnessi da legami sotterranei, che impone, nelle nostre azioni ed intenzioni coscienti, un atteggiamento di rispetto e umiltà.

Ai partecipanti è stato chiesto di alzarsi e di scoprire tre delle quattro storie dei “libri viventi” lasciandosi trasportare dai titoli, dividendosi in piccoli gruppi ed addentrandosi in quelle pagine che avrebbero donato i protagonisti.

  • “Lontani ma vicini”: V. e M. una coppia adottiva ha sottolineato la bellezza del legame e della comunità che viene offerta ai bimbi, nel periodo di passaggio, ma anche alla famiglia; delle relazioni e dei punti di riferimento che sono indispensabili in quel momento ma anche dopo. Ogni bimbo ha una storia che parte dalla nascita ed è giusto che ricordi e possa integrare  ogni cambiamento.
  • “L’Amore che apre le porte all’impossibile”: E. e L. hanno raccontato del loro percorso e del loro desiderio “di un figlio”, ma una volta entrati a far parte dell’associazione, la richiesta di mettersi in gioco verso un altro obiettivo li ha completamente stravolti. Lo sforzo è stato tanto, la paura di una “scadenza”nell’affido, ma andando oltre, senza guardare a quello che sarebbe potuto succedere,  riconoscendo ciò che serviva al piccolo C. in quel momento…. Un dono reciproco, un’esplosione di emozioni, un vulcano difficile da contenere che al di là di ogni aspettativa alla fine li porterà al raggiungimento del loro sogno originario.
  • “C’era una volta e c’è ancora”: M. e C. hanno condiviso la bellezza dell’accoglienza  anche se difficile, esperienze che ti mettono a dura prova, che finiscono ma che nonostante tutto, vissute così intensamente, fanno riaprire le porte ad altri. E se le porte sono aperte, a volte qualcuno decide di ritornare,  contribuendo a formare una famiglia ancora più allargata, magari complicata ma fondata sulla consapevolezza di aver fatto scelte giuste, volte al bene.
  • “Una famiglia”: M. ha commosso gran parte dei presenti, un ragazzo giovane, timido ma sicuro, imbarazzato ma che alla fine guardava negli occhi e ringraziava tutti. E’ cresciuto in comunità dove ha conosciuto educatori che oggi guarda come esempi e una famiglia, divenuta per lui riferimento nella vita.  “Da chi non ti doveva nulla, ricevi tanto…”  Oggi si sente pieno di Gratitudine, ha capito, crescendo, il valore  di chi sacrifica una parte di sé per offrirti quella finestra sulla normalità che ogni bambino/ragazzo dovrebbe avere. Donarla a qualcuno, senza chiedere nulla in cambio, anzi, sempre pronto a testimoniare quei valori per i quali decidi di impegnarti per una strada giusta. Piccoli gesti e parole che cambiano la vita, che diventano parte di te, ti fanno credere e vedere un futuro possibile, dove desideri esserci e assomigliare a chi ti ha tenuto per mano.

Si conclude condividendo  risonanze,  pensieri,  tra cui una frase di una canzone di  Jovanotti : “..a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo..”: per ricordarci che questo è stato un tempo di gratitudine reciproca. Si ricorda che possono far parte della Rete  sia famiglie sia singoli disponibili a dare una mano per aiutare a crescere bimbi, adolescenti,  madri in difficoltà e neo maggiorenni, in un’ottica di stretta collaborazione con gli operatori delle comunità educativa e in uno stile di confronto reciproco. Negli ultimi anni sono nati altri gruppi, come quello che supporta genitori separati con l’obiettivo di  sostenere la propria genitorialità e quello dedicato ai genitori che hanno vissuto la tragica esperienza della perdita di un figlio.

Per informazioni sulla Rete: Domenico Amaducci 329.9051529; email: domenico.amaducci@paolobabini.it