“Un pasto al giorno”: la Papa Giovanni XXIII torna nelle piazze per aiutare i più deboli
C’è chi ha sempre dovuto lottare per sopravvivere. C’è chi invece, tutto sommato, riesce a portare avanti una vita più o meno tranquilla, pur con tutte le difficoltà quotidiane. E poi c’è chi ha perso tutto all’improvviso, chi si è ritrovato da un giorno all’altro in un mondo che pensava distante anni luce dal suo. Le ferite e le cicatrici causate dalla pandemia di Covid-19 sono tante, e sono sempre più evidenti nelle nostre città, nelle nostre strade e persino nelle nostre case. Si tratta proprio di una “piaga che ha moltiplicato ulteriormente i poveri”, come ha sottolineato anche Papa Francesco. Ed è proprio di fronte a difficoltà radicali come questa che diventano ancora più importanti la solidarietà e il senso di comunità, valori da sempre al centro dell’opera della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi nel 1968 e presente in più di 40 paesi del mondo con oltre 500 realtà di accoglienza.
I membri e volontari della Comunità, infatti, anche quest’anno non faranno mancare la loro presenza nelle piazze di tutta Italia il 25 e il 26 settembre, in occasione dell’iniziativa solidale ‘Un pasto al giorno’ uno dei progetti grazie al quale ogni anno la Comunità raccoglie adesioni e sostegno necessari a garantire 7 milioni e mezzo di pasti per chi ne ha più bisogno in tutto il mondo. L’evento di piazza, infatti, sarà un’occasione per sensibilizzare circa le ingiustizie e le difficoltà che ogni giorno tanti devono fronteggiare non solo come singoli, ma anche come comunità. Le cifre, del resto, parlano chiaro: se nel 2019 i dati sulla povertà assoluta in Italia e in Emilia-Romagna avevano fatto registrare un miglioramento, negli ultimi mesi, complice soprattutto l’impatto della pandemia, la situazione è tornata a peggiorare: nel corso del 2020, infatti, la percentuale di famiglie in condizione di povertà in Emilia-Romagna è salita al 5,3% rispetto al 4,2% dell’anno precedente (dati Istat).
In tutta Italia, dunque, oggi ci sono oltre 5,6 milioni di persone in situazione di bisogno, di cui un milione di “nuovi poveri”, persone che prima non avevano bisogno di aiuto. Una fotografia, questa, che rende subito chiaro come sia ancora più importante un approccio che punti al contributo di tutti e che sappia guardare alla ripartenza in una chiave più inclusiva. “Il nostro sguardo – ha spiegato Giovanni Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII – va oltre alla grave crisi del Covid-19; va al cambiamento climatico che porta a migliaia di profughi in cammino e alle crisi umanitarie mondiali che ci riguardano tutti. Nessuno può trovarsi privato del necessario, il nostro impegno è per quelle persone che hanno ancora fame, che non hanno accesso all’acqua, alle cure, per quei bambini che non hanno accesso all’educazione scolastica. La soluzione va cercata in un approccio che non mette al centro solo il risparmio, l’economia, il vantaggio dei singoli, ma che riguarda il sentirsi una comunità formata da persone che si incontrano, condividono e affrontano tutti insieme le difficoltà. Anche in questa luce aderiamo nuovamente al Tempo del Creato promosso dalla Chiesa e animato dal Movimento Laudato Sì. Il tema 2021 è “una casa per tutti”, come non riconoscerci anche noi in questa chiamata? Oggi che ci troviamo a dover fare i conti con problemi nuovi, come la pandemia o le nuove crisi umanitarie, la soluzione ci arriva dai valori di sempre, gli stessi che erano alla base dell’impegno di Don Oreste Benzi”.
Un impegno, dunque, che si ricollega a quello “sguardo nuovo” richiamato recentemente anche da Papa Francesco in riferimento “a questi tempi difficili, che richiedono di affidarsi alla presenza di Dio, sempre all’opera nella vita e nella storia. È questa la nostra fiducia ed è questo che ci dà forza per andare avanti ogni giorno con pazienza, seminando il bene che porterà frutto. Quant’è importante questo atteggiamento anche per uscire bene dalla pandemia! Coltivare la fiducia di essere nelle mani di Dio e al tempo stesso impegnarci tutti per ricostruire e ricominciare, con pazienza e costanza”. Anche in questa edizione non mancherà la possibilità di compiere un piccolo gesto simbolico: i volontari della Comunità di don Benzi hanno realizzato, grazie al contributo degli illustratori dell’Associazione Italiana Autori di Immagini, delle tovagliette all’americana che verranno distribuite nel corso dell’evento. Metterle sulla propria tavola “sarà come ‘invitare’ una persona in difficoltà – spiegano i responsabili dell’iniziativa “Un pasto al Giorno” – perché ognuna di esse diventerà simbolicamente il suo posto a tavola nel segno di una solidarietà concreta che può aiutarci a ripartire insieme e al fianco di chi ne ha più bisogno”.