Progetto “Case Sicure”: segnalati 25 casi di incongruenza di redditi, patrimoni e Isee
Nuovo passo avanti del progetto “Case sicure”, iniziativa voluta dall’Amministrazione comunale di Forlì per migliorare la civile convivenza e la qualità della vita nelle abitazioni di edilizia popolare. “Oltre alle installazioni di videosorveglianza e agli interventi di potenziamento della sicurezza, messi in atto attraverso maggiori controlli di prossimità e anche opere di riqualificazione degli spazi, questa Giunta ha come obiettivo primario quello del rispetto della legalità in tutti i suoi aspetti”. Queste le parole utilizzate dal vicesindaco con delega alla sicurezza Daniele Mezzacapo e dall’assessore al Welfare Rosaria Tassinari per annunciare un ulteriore passo in avanti di “Case sicure”.
“Al termine di una mirata attività di controllo – sottolineano – l’Amministrazione comunale di Forlì e l’azienda Acer hanno provveduto a inviare alle Autorità competenti 25 segnalazioni relative a casi di mancanza di congruità tra stile di vita e dichiarazioni della situazione economica”. Ciò è emerso a seguito di un puntuale monitoraggio dei redditi e dei patrimoni dei nuclei familiari degli assegnatari che hanno avanzato richieste di prestazioni sociali agevolate. “E’ stata un’attività di controllo doverosa e necessaria – afferma l’avvocato Mezzacapo – che ha fatto emergere chiare situazioni di mancanza di regolarità e stridenti ambiguità. Mi riferisco all’evidente contrasto tra stile e tenore di vita di alcune persone e quanto dichiarato dalle stesse in sede di situazione economica familiare. Mi piace essere chiaro al riguardo. Come si concilia la richiesta di regimi di agevolazione con il possesso di auto di estremo lusso, sfoggiate e quasi ostentate nei parcheggi condominiali, o il possesso, nelle abitazioni, di beni e strumentazione elettronica di altissimo valore? Personalmente auspico che il maggior numero di persone possibili possa accrescere il proprio tenore di vita ma in questi casi non è più giusto avere accesso ad agevolazioni sociali perchè verrebbero sottratte a coloro che ne hanno realmente necessità. E’ un fatto di giustizia quello che dobbiamo affermare: giustizia, legalità e rispetto”.
Il controllo incrociato su redditi, patrimoni e dichiarazioni Isee segue di poco più di una settimana l’avvio di verifiche a seguito di segnalazioni che hanno portato all’allontanamento di persone che risiedevano arbitrariamente in garage o spazi comuni di case popolari senza averne diritto e in modo abusivo. “Le indagini spettano ora alle Autorità giudiziarie competenti e richiederanno certamente tempi non brevi, a causa del numero elevato e dei tempi tecnici di verifica normativo e giuridica. Certo è – concludono gli Amministratori comunali – che il segnale della Giunta è chiarissimo: ‘Case sicure’ non permetterà più di approfittare dei benefici sociali a chi non ha i requisiti, in modo da poter aiutare concretamente coloro che necessitano di prestazioni sociali agevolate”.