Pubblicato su “Joints” l’articolo di Marcello Lughi sulla medicina rigenerativa
Nel prossimo numero di “Joints” (organo ufficiale della società Siagascot) verrà pubblicato l’articolo “A New Treatment for the Reconstruction of the Medial Compartment of the Ankle: The Combined Use of Biological Materials ” a firma del dottor Marcello Lughi dell’Unità Operativa di Ortopedia di Forlì, diretta dal dottor Roberto Casadei.
“Le fratture – spiega Marcello Lughi nell’abstract dell’articolo – soprattutto se articolari e periarticolari, sono frequentemente associate ad esiti invalidanti funzionali e clinici e al dolore cronico. In particolare, le lesioni con perdita di tessuto osseo, legamentoso e/o tendineo in cui non si ottiene il pieno recupero dell’area della ferita sono le peggiori condizioni anatomiche/patologiche da guarire. In questo studio, sono stati utilizzati tre diversi materiali biologici come approcci rigenerativi per ricostruire la frattura del malleolo mediale della caviglia in cui si verifica la perdita di tessuto osseo, legamentoso e tendineo. In particolare, il tessuto osseo umano morselizzato è stato combinato con il derma umano decellularizzato, entrambi aumentati con plasma omologo ricco di piastrine. Lo studio di risonanza magnetica con mezzo di contrasto al follow-up ha mostrato un segnale compatibile con la vascolarizzazione del tessuto senza segni di degenerazione. Il nostro nuovo approccio rigenerativo in cui diversi materiali biologici sono stati combinati insieme ha mostrato una buona scelta di trattamento per la ricostruzione dell’esito non riparabile di una frattura.”
“Dopo molti mesi di lavoro – prosegue – è finalmente giunta a compimento la pubblicazione scientifica che ho scritto in collaborazione con medici e biologi della banca della Cute di Cesena , diretta dal dottor Davide Melandri. L’argomento è la medicina rigenerativa in ambito chirurgico che sta avendo un particolare sviluppo in Ausl Romagna. Oltre ad utilizzare Patch di Derma da cadavere (allopatch), preparati dalla banca dellla Cute che fa capo alla Dermatologia di Cesena, da alcuni anni utilizzo anche unità di H-PRP (concentrati piastrinici omologhi), emocomponente che richiediamo al laboratorio di Pievesestina tramite il centro trasfusionale di Forlì. Credendo molto, infatti nel ruolo di “impalcatura” (scaffold in inglese) dell’allopatch, una matrice dermica acellulare e in quello di stimolo biologico del concentrato piastrinico, li utilizzo da anni per risolvere patologie croniche tendinee. In particolare, ho una casistica discreta di trattamento di lesione cronica misconosciuta del tendine d’Achille ove è necessario un opportuno stimolo meccanico/biologico.”
“Per il trattamento di queste patologie – conclude – ho redatto anche un articolo in cui ho codificato gli steps chirurgici di una tecnica innovativa e da me ideata. L’ho definita ‘wafer technique’, perchè a fine intervento ho costruito, utilizzando gli allopatch di derma, un costrutto “simile ad un wafer”. I risultati sono molto incoraggianti a testimonianza del ruolo, assolutamente moderno, della stimolazione meccanica e biologica di lesioni che, per la loro cronicità, avrebbero poche chance di guarigione. Ringrazio in particolare le dottoresse Valeria Purpura ed Elena Bondioli della banca della cute di Cesena per il supporto e la collaborazione e il Centro Trasfusionale di Forlì”.