Convention ed eventi in musei e palazzi storici; Melandri: “Nuovo modo di fare cultura”

Ha messo tutti d’accordo il nuovo regolamento per la concessione delle sale comunali e degli spazi in dotazione al servizio cultura, turismo e legalità del Comune di Forlì, approvato a larga maggioranza nel consiglio comunale di ieri con la sola astensione del gruppo di minoranza di Forlì & Co.

“Finalmente – dice l’assessore alla cultura Valerio Melandri – anche la nostra città apre i luoghi della cultura al pubblico e al turismo congressuale. Grazie al nuovo regolamento di gestione di questi spazi diamo la possibilità a chiunque ne abbia i requisiti di organizzare convention, cene aziendali, congressi, cerimonie, corsi di formazione, feste e molte altre iniziative funzionali a rilanciare il patrimonio culturale della nostra città e ad incrementare la ricettività dei suoi spazi, a condizione, naturalmente, che sia garantita la tutela del bene artistico. Si tratta di un provvedimento importantissimo ed innovativo per ciò che concerne la destinazione d’uso di questi luoghi, perché ne moltiplica gli usi e rivoluziona il concetto stesso di cultura, dando la possibilità di unire alle occasioni di incontro e di lavoro il fascino di musei, gallerie, chiostri, sale espositive e palazzi storici. Per la prima volta nella storia di questa città, sarà dunque regolamentata l’opportunità di usufruire del San Giacomo, del refettorio del San Domenico o dell’oratorio di San Sebastiano per finalità extra-culturali, ovvero per l’organizzazione di eventi istituzionali, meeting di lavoro, workshop aziendali o serate di gala in ambienti esclusivi, eleganti e di prestigio. Ma non solo, è in corso di definizione grazie alla disponibilità della Prefettura, l’ipotesi di concedere l’utilizzo di questi spazi per la celebrazione e l’allestimento di matrimoni”.

“L’invito che rivolgo ai forlivesi è quello di cogliere al volo questa bellissima opportunità – conclude Melandri – perché il nuovo regolamento non soltanto mette a disposizione della città, a tariffe agevolate, le sale e i luoghi della cultura forlivese per eventi di carattere privato, ma vincola gli incassi derivanti dall’utilizzo di questi spazi alla promozione e al rilancio del nostro territorio. Chi affitta il San Giacomo, dunque, fa bene a sé stesso ma, prima di tutto, fa bene a Forlì”.