“I provinciali: vetrina di autori e libri”: al Palazzo delle Provincia, presentazione dei volumi di Gianfranco fabbri e Attilio Zammarchi
Giovedì 30 gennaio alle ore 15.45, nella Sala ex Consiglio del Palazzo della Provincia di Forlì-Cesena, in Piazza Morgagni n. 9, il Centro Culturale L’Ortica presenta, per la rassegna “I provinciali: vetrina di autori e libri”, due testi che trattano storie di famiglia: “Gente del Novecento” di Gianfranco Fabbri e “Il bazar milanese” di Attilio Zammarchi. Entrambi i libri percorrono un periodo storico che va dai primi del Novecento ad oggi, attraversato da due guerre mondiali.
In “Gente del Novecento” Gianfranco Fabbri, poeta, scrittore ed editore, partendo dalle Muricce, un piccolo borgo montano situato in Toscana, svolge il filo delle vicende familiari lungo la prima e la seconda guerra mondiale, punteggiando le storie con gli avvenimenti politici, sociali, i fatti di cronaca,le canzoni e i film in voga nei vari periodi, fino all’arrivo negli anni cinquanta in Romagna .Scrive Enza Valpiani: La cifra dominante della narrazione è il paesaggio, un Casentino arcaico e mistico, da cui tutti i personaggi si allontanano, serbando dentro di sé le ferite di inquietudini ancestrali, tuttavia addolcite poeticamente da una mitica nostalgia del passato e della natura,
Attilio Zammarchi, gallerista, scrittore e pilota, nel libro “Il Bazar milanese” segue gli eventi della sua famiglia che partendo da un borgo sulle colline della Romagna arriva a Bolzano iniziandovi un proficuo commercio, per poi tornare in Romagna nel momento della seconda guerra mondiale e qui il racconto si arricchisce di descrizioni della lotta partigiana. Ed infine alcuni componenti della famiglia torneranno a Bolzano ed altri si stabiliranno definitivamente in Romagna. Come scrive Roberto Casalini: Il fascino del libro nasce anche da questa duplicità degli spazi di vita, nei quali si vivono le scoperte dell’infanzia, la partecipazione alla Resistenza, la meraviglia dell’amore che nasce, il dramma del morire di persone care e insieme la consolante certezza della vita che dura nei nuovi nati.