Confartigianato Forlì, insediamento Trump: timori per l’export emiliano romagnolo

Si pubblica la nota diffusa dai vertici di Confartigianato di Forlì sul tema.

Con l’inizio del quadriennio della presidenza degli Stati Uniti di Donald Trump si profila il rischio dell’inasprimento della guerra commerciale con la Cina, che potrebbe estendersi anche alle esportazioni dell’Unione europea. Se questa ipotesi dovesse concretizzarsi rallenterebbe la ripresa del commercio internazionale, penalizzando le esportazioni verso gli USA, primo mercato dell’export made in Emilia-Romagna. Secondo le stime del National Board of Trade Sweden – l’agenzia governativa svedese per il commercio internazionale – una applicazione di dazi addizionali tra il 10% e il 20% sulle importazioni degli USA causerebbe un calo dell’export totale dell’Italia verso gli Stati Uniti, rispettivamente, del -4,3% e del -16,8%. I vertici di Confartigianato di Forlì esprimono preoccupazione: “Una politica commerciale aggressiva statunitense potrebbe avere ripercussioni gravi sullo scambio commerciale con quello che è diventato il primo mercato di destinazione delle esportazioni emiliano-romagnole. Per la prima volta, l’export regionale verso gli USA ha superato quello verso il mercato tedesco che è in affanno, con un valore delle esportazioni oltreoceano di 10,8 miliardi di euro nel 2024 (ultimi dodici mesi a settembre), pari al 16,3% dell’export nazionale”.

E continuano: “La nostra regione è la seconda maggior regione esportatrice negli USA dopo la Lombardia (13.510 milioni di euro, il 20,5% del totale nazionale). Il rapporto tra le esportazioni emiliano-romagnole degli ultimi 12 mesi sul valore aggiunto del 2021 è pari al 7,1% del valore aggiunto regionale. Questo pone la nostra regione al secondo posto per esposizione verso il mercato statunitense dopo la Toscana, con una quota ben superiore alla media nazionale (4% del valore aggiunto). Una maggiore esposizione implica che le dinamiche di mercato e le relazioni commerciali possono avere un impatto superiore sul valore aggiunto del territorio.” Nonostante l’attuale difficile fase congiunturale, caratterizzata da tensioni geopolitiche che ritardano la ripresa del commercio internazionale, nei primi nove mesi del 2024 le vendite emiliano-romagnole sul mercato USA sono cresciute del 4,9%, in miglioramento rispetto al -1,9% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente, a fronte di un calo tendenziale nazionale dell’1,5%. E concludono “a livello provinciale le esportazioni manifatturiere verso gli Stati Uniti crescono maggiormente a Parma (+27,5% nei primi nove mesi del 2024) e Modena (+7,9%), mentre la Romagna già segna percentuali in rosso a Rimini (-15,5%), Forlì-Cesena (-9,4%) e Ravenna (-5,3%). Il timore è che il trend negativo si aggravi, estendendosi agli altri settori produttivi”.