Alla sala don Bosco di Forlì, presentazione del libro di Giancarlo Biserna “All’Inferno! All’Inferno!”
Venerdì 20 settembre alle ore 20.45 presso la Sala don Bosco di Forlì (via Ridolfi, 29) si svolgerà la presentazione ufficiale del libro di Giancarlo Biserna “All’Inferno! All’Inferno!” (edizioni Grafikamente). All’evento interverranno insieme all’autore, Gigi Mattarelli, editore del volume, Vincenzo Bongiorno (vice-sindaco di Forlì e autore della Premessa), oltre che Gabriella Carbonari e Meris Pedrizzi, che leggeranno alcuni brani tratti dal libro.
Giancarlo Biserna è stato fondatore insieme ad Antonio di Pietro dell’Italia dei Valori e costitutore del Primo Comitato Mani Pulite in Italia; dal 2009 al 2014, poi, è stato vice-sindaco di Forlì. A livello professionale ha lavorato in Istituti di Credito e si è impegnato anche nel Sindacato Bancari, ove ha ricoperto incarichi anche a livello nazionale. È autore di “L’ultimo libro” (edito da il Cerchio, 2022), di “Fuochino, Fuoco”, saggio sulla Primavera Palermitana (Edizioni Laterza, 1990) e di “Alla trattoria della via Lunga con Tolstoj, Dostojewskij e don Arturo” (Edizioni Grafikamente, 2023)
Il volume “All’Inferno! All’Inferno!”, il cui sottotitolo è “Uno + sei racconti pericolosi ambientati in Romagna” mette in rilievo le doti innate di Biserna, creatività, fantasia e ironia, aspetti di cui è permeata la narrazione. Sono raccolti che l’autore definisce “pericolosi” in quanto il suo modo di esprimersi è costantemente sopra le righe, fuori dagli schemi, all’insegna della sregolatezza; tutti elementi che lo portano a giungere a conclusioni curiose e fantasiose, decisamente controcorrente, ma che contengono comunque una tensione comune, ovvero la ricerca della verità, un percorso che è certamente personale, ma può essere utile anche agli altri. Il racconto principale – “Insieme all’Inferno” – illustra una possibile e curiosa amicizia fra Dante Alighieri e San Pellegrino Laziosi, nel periodo in cui il Sommo Poeta si trovava a Forlì, dopo essere fuggito da Firenze: questa relazione fu determinante per l’avvio della stesura della Divina Commedia e, nella fantasia di Biserna, ispirata direttamente dal Santo protettore dei malati di tumore.
Biserna poi, negli altri racconti, presenta le sue verità sulla Regola di San Benedetto, costruisce una pittoresca e strenua difesa del Passatore, tanto da affermare che nonostante i tanti crimini, sia del tutto innocente. Prendendo a prestito la figura pittoresca di Armandino, giovane borderline forlivese vissuto nel Dopoguerra, dice la sua sull’intelligenza artificiale, alla quale preferisce di gran lunga l’intelligenza somara. Racconta poi, fra fantasia e realtà, le sue esperienze politiche ai tempi della Rete di Leoluca Orlando sull’asse Romagna-Sicilia, con sullo sfondo lo spauracchio della costruzione del ponte sullo stretto. Il libero arbitrio è il cardine di un altro racconto, durante il quale un’improbabile predica di un sacerdote ci fa capire che non esiste, ma che c’è sempre qualcosa che condiziona la nostra vita: il libro si conclude con una narrazione tratta dal suo libro precedente “Alla trattoria della via Lunga con Tolstoj, Dostojewskij e don Arturo”, nella quale affronta la ricerca della felicità, sapientemente mescolando una magica “bacchetta verde” che rimanda ad uno scritto di Tolstoj e la fede in Gesù, l’unico che può donarci la felicità, liberarci dal male e dalle guerre, compreso quella fra Russia e Ucraina, che fa da sfondo a quest’ultimo racconto.