Una delegazione di Ausl Romagna a Siviglia per una visita-studio nell’ambito del progetto europeo “Circe”
Nelle scorse settimane una delegazione multiprofessionale dell’Ausl Romagna si è recata a Siviglia, in Spagna, per una visita-studio presso il Servicio Andaluz de Salud. Circa un anno fa l’Ausl Romagna era stata infatti selezionata nel progetto europeo “Circe” per l’implementazione di una best practice sulle cure primarie , denominata “Integrated care for complex chronic patients in Andalusia (Spain): Personalised care action plans”.
“Il progetto Circe – spiegano i referenti per l’Ausl Romagna – è una Joint Action, ovvero una tipologia di progettualità europea basata sullo scambio di buone pratiche in ambito sanitario. La nostra Ausl è stata coinvolta per lo sviluppo di quanto già sperimentato in Andalusia, che ha come obiettivo la presa in carico omnicomprensiva del paziente con malattie croniche (in particolare con diabete, scompenso cardiaco e BPCO) per raggiungere un miglioramento della qualità della vita del paziente nel suo complesso ed una parallela riduzione del ricorso alle strutture sanitarie. L’approccio multiprofessionale al paziente è elemento fondamentale del lavoro (sono coinvolti medici, infermieri, case manager, farmacisti, assistenti sociali, medici di famiglia) e prevede un coinvolgimento proattivo del paziente stesso e dei suoi caregiver”.
La visita ha coinvolto un gruppo costituito da nove professionisti dell’Ausl Romagna che dovranno contribuire alla realizzazione del progetto Circe nel territorio romagnolo: Giuseppe Benati, Referente scientifico del progetto e Direttore del Dipartimento Cure primarie di Forlì Cesena; Martina Farina, Collaboratore Amministrativo Settore Statistico e Referente amministrativo del progetto, Unità Operativa Ricerca Valutativa e policy dei servizi sanitari; Paolo Turri, Dirigente Medico del Dipartimento Cure Primarie Forlì Cesena; Daniela Zavalloni – Farmacista Assistenza Farmaceutica Territoriale, Ambito Forlì Cesena; Marco Senni, Dirigente delle professioni sanitarie, Direzione Infermieristica e Tecnica di Cesena; Fabrizio Bazzocchi, Direttore della Unità Operativa Home care e Tecnologie Domiciliari; Laura Monsellato, Infermiera Servizio infermieristico Domiciliare, Dipartimento Cure Primarie Rimini; Chiara Pia Turco Infermiera Servizio Infermieristico Domiciliare, Dipartimento Cure primarie Rimini; Lucia Mordenti, medico di medicina generale, Forlì.
“La visita – spiegano i partecipanti ha portato ad un confronto molto costruttivo con i colleghi spagnoli, fondamentale per la comprensione della buona pratica oggetto del progetto e per far emergere le criticità che tali pratiche potrebbero riscontrare nella loro applicazione al contesto italiano e romagnolo, nello specifico. Essa è seguita ad una serie di incontri online, avvenuti nei mesi scorsi con i colleghi spagnoli, sempre disponibili nel chiarire i principi e le procedure oggetto del progetto, che ha riscosso successo nel contesto sanitario spagnolo tanto da essere divenuto oggetto di interesse di un cospicuo finanziamento europeo, con l’obiettivo di una più ampia possibile esportazione delle buone pratiche individuate”.
“Sono emersi – proseguono – diversi punti in comune con la sanità spagnola e in particolare con la gestione dei pazienti cronici (ad esempio le scale utilizzate per la valutazione, l’approccio alla cura integrato e multidisciplinare), ma anche alcune differenze significative. E’ stata un’occasione per discutere di tali criticità e trovare assieme ai professionisti spagnoli le possibili soluzioni, in modo da rendere applicabile il progetto anche al nostro contesto. La nostra Ausl è stata la prima, tra tutti partner italiani ed europei, ad effettuare la visita – studio e per noi è un onore aver fatto da ‘apripista’. Ci mettiamo quindi a disposizione dei colleghi delle altre Aziende italiane (e regionali, in particolare) per fornire un eventuale supporto sia quanto riguarda gli aspetti scientifici che per l’organizzazione logistica della visita. Nei prossimi mesi il gruppo di lavoro sarà impegnato nella “disseminazione” di quanto appreso finora e nel rendere applicabile al contesto romagnolo le indicazioni ricevute dalla Spagna”.
“La previsione – concludono i referenti dell’Ausl Romagna è di partire con l’arruolamento dei primi pazienti entro novembre, affinché le buone pratiche acquisite in via sperimentale possano poi diventare pratica clinica, facendo fare alla sanità romagnola un salto di qualità nella gestione del paziente cronico complesso”.