Camera di commercio, settore agricoltura: il focus sulla provincia di Forlì-Cesena
Dopo l’evento di presentazione del “Rapporto sull’Economia Romagna – Forlì-Cesena e Rimini 2023 e scenari”, nel quale sono stati enfatizzati gli spunti di lettura più generali e trasversali e i trend che caratterizzano lo scenario competitivo, prosegue la condivisione dell’ampio patrimonio informativo prodotto, disponibile sul sito camerale alla pagina del Rapporto sull’economia. In particolare il percorso continua con la valorizzazione dell’eterogeneo mix produttivo del nostro territorio, con un primo focus sintetico dedicato al settore agricoltura non a caso definito “primario”. Per dati dettagliati si rimanda al Rapporto completo.
“L’agricoltura insieme all’industria alimentare sono settori driver del nostro mix produttivo al quale conferiscono un carattere anticiclico che ha contribuito a dare stabilità alla creazione della ricchezza dei nostri territori anche in situazioni di crisi economica. Negli ultimi anni, però, sul settore hanno gravato avversità senza precedenti dal punto di vista produttivo, economico e logistico, oltre alla complessità e alle incertezze dello scenario che impattano su tutte le imprese. I forti cambiamenti climatici in atto rendono sempre più incerto l’esito del ciclo produttivo e a ciò si aggiungono le nuove patologie per le produzioni vegetali e animali portati nei nostri ecosistemi dalla globalizzazione, la mancanza di fattori di produzione e loro rincaro e la carenza di manodopera. Se il sistema ha retto finora è stato soprattutto grazie alla forza e alla resistenza dei nostri produttori”, commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna.
“Negli ultimi anni, però, c’è stata una forte riscoperta del ruolo dell’alimentazione e una ritrovata consapevolezza nel rapporto con il cibo, la terra e la salute, che richiedono materie prime di qualità, contatto con la terra, valorizzazione del ruolo di presidio del territorio dell’agricoltura e della dimensione ‘turistica’, a cui si è affiancato il ritorno alla terra di giovani con elevati livelli di istruzione. Abbiamo il compito, quindi, di sostenere questo settore con interventi concreti per sostenere la competitività delle imprese e gli impegni di spesa necessari a ridurre l’impatto ambientale. Servono politiche mirate a preservarne il ruolo fondamentale, non solo economico, ma anche di presidio del territorio, di recupero della biodiversità, di tutela della salute alimentare e ambientale e quindi nella sfida cruciale della sostenibilità”.
Il 2023 appena concluso è stato un anno di straordinaria difficoltà per il settore agricolo, nel quale alle ben note criticità strutturali si sono sommati eventi eccezionali alcuni dei quali particolarmente impattanti proprio su questo settore. Oltre alla complessità e alle dinamiche dello scenario generale, le avversità meteo-climatiche della primavera e dell’estate (gelate tardive di aprile, siccità di luglio e agosto con ondate prolungate di calore), associate agli estremi eventi alluvionali del mese di maggio, hanno comportato una rilevanza e preponderanza dell’effetto quantità sulla dinamica e nella determinazione della PLV. Se, infatti, da una parte la crescita dei prezzi medi agricoli alla produzione si è di fatto arrestata o comunque alquanto stabilizzata dopo la fiammata inflazionistica dello scorso anno, le produzioni di cereali, orticole, frutta estiva, ma anche quelle di carne o altra Zootecnia sono diminuite.
Agli effetti climatici citati, si sono sommati quelli diretti e indiretti dell’alluvione che ha particolarmente colpito il territorio; allagamenti di terreni, distruzione di impianti produttivi frutticoli, danni agli allevamenti e relativi decessi dei capi di bestiame, deterioramento delle infrastrutture di trasporto e comunicazione (quali strade, ponti, ferrovie), frane e smottamenti, sono solo i principali fattori di criticità differenziali che il settore Agricoltura ha dovuto fronteggiare nel corso del 2023. A fronte di alcune differenze strutturali tra le due province in termini di dinamica imprenditoriale, rilevanza settoriale e creazione di valore aggiunto, i dati consuntivi del 2023 riportano una flessione della produzione lorda vendibile (PLV) agricola che ha risentito particolarmente della riduzione delle quantità a causa delle particolari condizioni meteo-climatiche della primavera, della siccità estiva e degli ingenti danni (diretti e indiretti( dell’alluvione del mese di maggio. In particolare, si riportano le negative performance dei cereali e della frutta estiva, ma anche il ridimensionamento produttivo delle carni e delle produzioni animali (uova e miele), mentre appaiono in ripresa quantità e valore del pescato.
Il settore agricoltura in provincia di Forlì-Cesena
Il 3,9% del valore aggiunto (a prezzi base e correnti) generato in provincia deriva dall’Agricoltura, con un’incidenza superiore al dato regionale (2,2%) e nazionale (2,0%). Sulla base degli ultimi scenari economici di Prometeia (gennaio 2024), il settore Agricoltura ha chiuso il 2023 con un calo del valore aggiunto, in termini reali, del 6,1%; per il 2024, le previsioni indicano sempre un decremento annuo ma più contenuto (-2,0%). Con riferimento al 31/12/2023, nel Registro Imprese risultano attive 5.921 imprese agricole che rappresentano il 16,7% delle imprese attive in provincia (mentre a livello regionale e nazionale l’incidenza è pari, rispettivamente, al 13,2% e al 13,6%). La flessione delle imprese attive a livello provinciale (-3,3% rispetto allo stesso periodo del 2022) risulta più intensa di quella rilevata in regione (-2,7%) e a livello nazionale (-2,5%). Gli addetti alle imprese agricole attive al 31/12/2023 sono il 10,3% del totale, mentre l’incidenza regionale e nazionale è pari al 5,4%.
Le stime preliminari della produzione lorda vendibile (PLV) agricola del 2023, elaborate dall’Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna, riportano un valore assoluto di tale aggregato pari a 479,8 milioni di euro correnti. La variazione percentuale che ne deriva è una flessione del 16,1% rispetto alla PLV del 2022. Tale variazione è la combinazione di un effetto volume negativo (-15,2%) e di una dinamica dei prezzi medi in lieve riduzione (‑1,0%), dopo la rilevante crescita degli stessi registrata lo scorso anno. In termini reali, dunque, la PLV 2023 si è ridotta del 15,2% (effetto volume), a causa delle flessioni produttive dovute ai danni (diretti e indiretti) dell’alluvione di maggio ma anche delle gelate tardive di aprile e della siccità estiva. Negative le performance delle coltivazioni erbacee per la flessione produttiva di cereali, orticole e foraggi. Rilevante flessione del corso dei prezzi medi nel comparto cerealicolo e nelle foraggere; in flessione la PLV delle coltivazioni arboree, per calo produzione raccolta di frutta estiva e olivo; in ridimensionamento anche la PLV del comparto carni (allevamenti) e delle produzioni animali (uova e miele).
Un comparto del settore agricolo locale riguarda la pesca marittima. Dal punto di vista dell’imprenditorialità, il settore si compone di 89 imprese attive al 31/12/2023 (comprensive di quelle praticanti acquacoltura), in diminuzione di 2 unità rispetto al 2022. Esse costituiscono l’1,5% del totale delle imprese del settore Agricoltura e l’1,2% dei relativi addetti. Nel corso del 2023, nel Mercato ittico di Cesenatico sono stati commercializzati 9.406 quintali di prodotto (+13,4% rispetto all’anno precedente) per un valore di 6,3 milioni di euro (+14,0%).