Rapporto sull’Economia 2023 e scenari: prospettive e strategie per il territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
La Camera di commercio della Romagna ha presentato il Rapporto sull’Economia della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini 2023 e scenari, appuntamento annuale per condividere risultati e strategie per il territorio. L’evento di presentazione si è svolto sia in presenza, nella sala Zambelli della sede di Forlì, sia in diretta streaming ed è stata realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. L’appuntamento, come di consueto, è stata anche l’occasione per un confronto con protagonisti del panorama nazionale e internazionale su temi fondamentali per lo sviluppo. In particolare, il focus dell’edizione di quest’anno “Talento, conoscenza e innovazione… e se Darwin fosse in Romagna?” è stato incentrato su conoscenza, innovazione e lavoro di squadra. L’evento si è aperto con un omaggio video al romagnolo Antonio Paolucci, storico dell’arte e a lungo direttore dei Musei vaticani, recentemente scomparso. Nel breve video Paolucci riflette su talento e sui fattori necessari per farlo fruttare.
Il programma, quindi, si è sviluppato in un percorso in “tre atti”, che hanno valorizzato aspetti tra di loro fortemente legati. Nel primo Massimo Sideri, giornalista ed editorialista del Corriere della Sera e moderatore dell’evento, ha introdotto i lavori con un editoriale su “La paura dell’artificiale, una storia lunga 5.000 anni”. A seguire, l’intervento di Valentina Sumini, ingegnera e architetta, che progetta nello spazio, che si occupa di innovazione, robotica, innovazione e sostenibilità, ha parlato di come l’economia dello spazio aiuta a risolvere il problema fondamentale della scarsità e della migliore allocazione delle risorse. Andando nello spazio è possibile imparare a gestire l’accesso, la disponibilità e la sostenibilità delle risorse.
La conoscenza dei dati, il valore delle politiche è stato il tema dell’intervento di Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna, che ha presentato dati e strategie per il territorio. Al termine si è tenuto un dialogo con Gianmario Verona, economista ed esperto di politiche dell’Innovazione, capitale umano e tecnologia digitale. In particolare si sono soffermati sul valore dell’economia oggi: un insieme di dati da affiancare a capitale tecnologico e umano, attraverso l’esercizio della contaminazione. Perché si può imparare anche ad innovare. A seguire, l’intervista in parole e musica con Alessandro Quarta, violinista e compositore di fama internazionale sull’armonia dei dati e cosa imparare dalla musica alla ricerca della sincronia. Infine, l’astronauta Maurizio Cheli ha affrontato il tema del lavoro di squadra, inteso anche come rapporto tra Istituzioni. Andare nello spazio mette alla prova la capacità umana di relazionarsi, come accadde nella missione Apollo 13, la squadra va intesa in senso ampio: non solo gli astronauti ma anche gli ingegneri e gli esperti che sono a Terra. Nessuno può pensare di farcela da solo. Il pomeriggio si è chiuso con l’intervento di saluto di Giuseppe Tripoli, Segretario generale di Unioncamere italiana.
“La Camera di commercio della Romagna opera in tre realtà territoriali, forlivese, cesenate e riminese, diverse, ma integrate e complementari, con una presenza di grandi imprese, una buona struttura di medie imprese, soprattutto con una forte diffusione di piccole e microimprese”, ha commentato Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna. “Elementi di eccellenza sono la forza dell’artigianato, caratterizzato dalla diffusione di abilità e competenze, con propensione all’innovazione digitale, così come la solida presenza di imprese cooperative. Si tratta di un mix tradizionale ma competitivo, veloce negli adattamenti alle nuove improvvise discontinuità, e che garantisce coesione sociale e attrattività per le persone di altre regioni e di altri paesi. In questo contesto, la sfida del nostro sistema economico è migliorare la produttività, cioè il valore aggiunto generato dal lavoro e dal capitale fisso. La crescita quantitativa non ci dice quanto abbiamo migliorato le nostre condizioni, il vero progresso, ma ci dice sicuramente quanto abbiamo consumato”.
“La crescita del valore aggiunto comprende invece la qualità e l’istruzione dei lavoratori, l’innovazione e la tecnologia introdotte, l’efficienza dei servizi pubblici, la bontà delle strategie imprenditoriali. Ecco, quindi, perché è decisiva una analisi approfondita dei dati economici, delle informazioni sulle tecnologie applicabili, delle possibilità di utilizzo delle conoscenze derivanti dalla ricerca scientifica, così da ponderare le scelte di investimento sul capitale umano e sul capitale fisso. La scienza, la ricerca e il metodo scientifico ci possono aiutare nel progresso e nell’uso corretto dell’innovazione, ma altrettanto dobbiamo saper utilizzare il sistema di valori democratici e liberali per indirizzarne le finalità. L’innovazione è responsabile o non è funzionale al progresso umano. La Camera di commercio della Romagna è a fianco del territorio e delle imprese nel sostegno all’introduzione dei big data, alla digitalizzazione, all’utilizzo delle tecnologie innovative; nel sostegno delle piccole attività dei comuni montani, nella partecipazione a progetti pilota di innovazione, nel supporto alla nascita di nuove imprese tecnologiche. Il Consiglio e la Giunta della Camera sono fortemente convinti che la continuità dei valori e l’innovazione nelle politiche siano una necessità per traghettare le imprese nell’economia della conoscenza”.
“Per le Camere di commercio l’innovazione è la frontiera del quotidiano perché esse vivono a contatto con le imprese e per supportarle e per le stesse imprese l’innovazione è una sfida quotidiano. Da questo punto di vista il sistema camerale è impegnato a sostenere le iniziative che le camere, come oggi la Camera della Romagna, intraprendono per spostare in avanti l’asticella di ciò che si fa ogni giorno e rispondere in modo innovativo alle sempre nuove esigenze delle imprese” – ha dichiarato Giuseppe Tripoli, Segretario generale di Unioncamere italiana.
Il quadro economico del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini – La sintesi
In un contesto internazionale e generale complesso, il territorio Romagna Forlì-Cesena e Rimini, nonostante diffuse difficoltà, ha fatto rilevare nel 2023 una sostanziale tenuta, restituendo un quadro segnato, come prevedibile, dagli effetti dell’alluvione soprattutto nelle aree e nei settori colpiti direttamente e indirettamente. L’anno è stato caratterizzato dai seguenti trend:
– diminuzione delle imprese e delle localizzazioni;
– livelli che si confermano comunque elevati di imprenditorialità;
– stabilità del tasso di occupazione;
– crescita del tasso di disoccupazione;
– incremento delle ore autorizzate di Cassa integrazione (soprattutto straordinaria);
– lieve calo delle esportazioni;
– lieve aumento delle presenze turistiche (sostenuto dall’incremento delle presenze straniere).
Secondo gli scenari Prometeia, aggiornati a gennaio 2024, nel complesso, l’area Romagna (FC-RN) ha fatto rilevare nel 2023 un lieve aumento del valore aggiunto stimato allo 0,3%, rispetto al +0,9% regionale e al +0,7% nazionale. Al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le prospettive per il 2024 indicano un andamento in recupero del valore aggiunto stimato pari all’1,0% (+0,6% per Emilia-Romagna, +0,4% per l’Italia).
L’analisi dettagliata
Il territorio della Camera di commercio della Romagna, ovvero le due province di Forlì-Cesena e Rimini, è sempre stato caratterizzato da una realtà imprenditoriale articolata, intraprendente e dinamica, che occupa un posto di assoluto rilievo nel tessuto produttivo regionale e nazionale. Accanto, infatti, a realtà imprenditoriali di rilievo internazionale, opera un numero elevato di piccole e medie imprese (il 92,2% delle imprese ha meno di 10 addetti) che svolgono un ruolo significativo nella creazione del valore.
In particolare, il territorio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si caratterizza per una diffusa imprenditorialità, con 96 imprese attive ogni mille abitanti (Emilia-Romagna: 88, Italia: 86). Le elaborazioni, effettuate al 31/12/2023, riportano 99.099 localizzazioni (sedi e unità locali) registrate (di cui 88.978 attive); le imprese (sedi) registrate sono 79.583 (di cui 69.988 attive). Nel confronto con il 31/12/2022 si riscontra una diminuzione sia delle localizzazioni attive (-1,5%) sia delle imprese attive (-2,3%), superiore alle dinamiche altrettanto negative regionali (rispettivamente, -0,8% e -1,5%) e nazionali (nell’ordine, -0,1% e -0,6%). In termini di numerosità, assumono particolare rilievo le imprese artigiane attive (20.960 unità a fine anno), pari a circa un terzo (il 29,9%) del totale delle imprese attive del territorio (30,9% in regione, 24,7% a livello nazionale), in calo annuo del 3,5% (Emilia-Romagna: -2,3%, Italia: -0,6%). In diminuzione risultano anche le altre tipologie di imprese: femminili (-1,7%, 21,5% del totale), straniere (-2,3%, 12,5%) e giovanili (-0,8%, 7,0%).
Tra i settori di attività economica maggiormente significativi in termini di numerosità di imprese, il Commercio, che costituisce il 22,5% delle imprese attive, risulta, in termini tendenziali, in flessione (-3,5%). Cala anche il numero di imprese attive nel settore delle Costruzioni (-4,6%), che rappresenta il 15,2% del totale. Le imprese del settore agricolo, comparto caratterizzato da dinamiche e specificità particolari, sono l’11,8% delle imprese attive totali, in calo del 3,5%. Segue, per incidenza, il settore “Alloggio e ristorazione” (10,5% sul totale), anch’esso in diminuzione (-1,3%) rispetto al 2022. Sostanziale stabilità per le Attività immobiliari (incidenza pari al 8,4%, +0,1% la variazione) mentre una dinamica non positiva caratterizza il Manifatturiero (8,2%, -3,1%) e, in misura meno marcata, le “Altre attività di servizi” (4,7%, -0,6%), che comprendono i servizi alla persona, come acconciatori e centri estetici. Crescono, invece, le imprese nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche (incidenza del 4,0%, +1,2% la dinamica) e nel settore Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (3,2%, +0,8%). A seguire, si rileva una flessione delle imprese nel Trasporto e magazzinaggio” (2,9% del totale, -4,5% annuo), una stabilità nelle Attività sportive e di intrattenimento (2,4%, 0,0%) e una crescita sia nelle Attività finanziarie (credito e assicurazione) (2,2%, +2,8%) sia nei servizi di ICT (2,1%, +0,6%).
Con riferimento alla forma giuridica, più della metà delle imprese attive (il 53,0%) risulta costituita come impresa individuale (in diminuzione annua del 4,4%); seguono, le società di capitale (22,8%), in aumento del 3,0%, e le società di persone (22,0%), in calo del 2,5%. Riguardo al mercato del lavoro, i principali indicatori Istat, espressi in termini di media annua, per l’area Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), nel confronto 2023-2022 riportano una stabilità del tasso di occupazione, da un lato, e un incremento del tasso di disoccupazione, dall’altro; sinteticamente, nel 2023 si riscontra la seguente situazione:
- tasso di attività (15-64 anni) pari al 72,4% (+0,8 punti percentuali rispetto al 2022), inferiore al dato regionale (74,4%) e maggiore di quello nazionale (66,7%); tale variazione positiva è determinata dalla crescita delle persone in cerca di occupazione, a fronte di una stabilità del numero degli occupati, che, a loro volta, vanno ad incrementare la consistenza complessiva delle forze di lavoro;
- tasso di occupazione (15-64 anni) pari al 67,8% (stabile), più basso del dato regionale (70,6%) ma superiore alla media nazionale (61,5%);
- tasso di disoccupazione (15 anni e oltre) pari al 6,2% (+1,1 p. p.), più alto di quello dell’Emilia-Romagna (5,0%) ma migliore del dato Italia (7,7%);
- tasso di disoccupazione (15-24 anni) pari al 24,5% (+5,3 p. p.), peggiore di quello sia dell’Emilia-Romagna (17,0%) sia dell’Italia (22,7%).
Nel territorio Romagna (FC-RN), nel periodo gennaio-dicembre 2023, sono state autorizzate 7,5 milioni di ore di cassa integrazione guadagni, di cui il 73,4% di tipo ordinario e il 26,6% straordinario; ben il 94,2% delle ore autorizzate ha riguardato il settore manifatturiero, seguito, ad una netta distanza, dal settore edile (3,7%). In termini di confronto annuo, si assiste ad un deciso incremento delle ore di CIG autorizzate (+27,4%), superiore a quello regionale (+26,3%) e diversamente dalla diminuzione nazionale (-12,7%); tale aumento ha interessato sia la CIG ordinaria (+15,4%) sia, soprattutto, quella straordinaria (+136,8%).
Nel 2023 le esportazioni del territorio Romagna (FC-RN) sono state pari a 7.492 milioni di euro, con un decremento dello 0,7% rispetto al 2022 (segno “più” per Forlì-Cesena, segno “meno” per Rimini), diversamente dall’incremento regionale (+1,1%) e dalla stabilità a livello nazionale; con riferimento ai principali prodotti, non mancano le variazioni annue positive ma ad incidere maggiormente sul risultato complessivo sono quelle negative. Nello specifico, gli aumenti hanno riguardato le seguenti tipologie merceologiche: macchinari e apparecchi meccanici (+2,1% sul 2022, 21,3% dell’export), prodotti tessili, dell’abbigliamento e delle calzature (+1,4%, 13,3%), mezzi di trasporto (+1,5%, 11,1%), di cui soprattutto navi e imbarcazioni (+5,7%, 10,1%), prodotti alimentari e bevande (+2,2%, 8,7%), prodotti dell’agricoltura (+6,6%, 6,1%) e articoli sportivi (+2,2%, 4,2%).
Le diminuzioni, invece, hanno caratterizzato i seguenti prodotti: prodotti in metallo (-6,4% annuo, 9,8% delle esportazioni), apparecchi elettrici (-9,7%, 6,2%), articoli in gomma e materie plastiche (-9,4%, 5,4%) e mobili (-9,6%, 5,2%). Proseguendo, i principali mercati di sbocco risultano, nell’ordine, la Francia (12,3% del totale), gli Stati Uniti (10,9%), la Germania (9,7%), il Regno Unito (5,7%), la Spagna (4,9%), la Polonia (3,9%), i Paesi Bassi (3,3%) e la Russia (2,4%). In cinque di questi si evidenzia un calo; più deciso verso gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Germania (rispettivamente, -9,4%, -7,3% e -5,5%), più lieve verso la Polonia e i Paesi Bassi (nell’ordine, -1,8% e -1,0%). In tre Paesi, invece, si registrano aumenti, con il più alto che spetta alla Russia (+37,0%), grazie, in particolare, al sensibile incremento delle esportazioni di articoli di abbigliamento e calzature (+48,8%, 68,8% del totale dell’export russo); a seguire, Spagna (+4,3%) e Francia (+2,1%).
I dati provvisori relativi al movimento turistico nell’anno 2023, per l’area Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), rilevano un aumento annuo sia degli arrivi (4.799.264 unità), pari al 5,0%, sia delle presenze (20.214.726 unità), dello 0,8%; i risultati sono migliori con riferimento alla clientela estera, rispetto a quella nazionale (+2,5% degli arrivi italiani e -2,0% delle presenze nazionali, contro +15,9% degli arrivi stranieri e +10,8% delle presenze estere). In tale contesto, i comuni della riviera assorbono ben il 94,4% delle presenze complessive. La permanenza media (rapporto presenze/arrivi) è risultata pari a 4,2 giorni (4,4 gg. nel 2022): 4,0 giorni per i turisti italiani (4,2 gg. nel 2022) e 4,9 giorni per gli stranieri (5,1 gg. nel 2022).
Con riferimento alle start-up innovative, sulla base dei dati aggiornati al 01/02/2024, nel territorio Romagna (FC-RN) ne sono presenti 121, che operano principalmente nei Servizi (92 unità) e nell’industria/artigianato (22 unità); in termini tendenziali, si registra un calo del 17,7% (da 147 unità del 1/2/2023 a 121 unità del 1/2/2024), maggiore di quello regionale (-13,8%) e nazionale (-7,1%). Altro aspetto interessante è rappresentato dal sistema delle certificazioni. Nello specifico, nell’area Romagna (FC-RN), al 31/12/2023, le aziende certificate SA8000 (certificazione di responsabilità sociale d’impresa) risultano essere 39, quattro in più rispetto al 2022. Nel complesso, si registrano 2.483 certificazioni di impresa, con un deciso incremento annuo (+28,7%); di queste, il 60,8% sono ISO 9001 (certificazione di qualità), il 16,4% ISO 14001 (certificazione ambientale) e il 14,8% ISO 45001 (certificazione di sicurezza del lavoro).
In merito alla Green Economy, gli ultimi dati disponibili, aggiornati a settembre 2023, rilevano, per l’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, 1.185 imprese green (il 16,4% delle imprese green regionali); rispetto a settembre 2022 si registra una crescita delle medesime del 5,5% (+11,3% in Emilia-Romagna). Quasi la metà delle imprese “verdi” si concentra nell’Agroalimentare (48,4% del totale); seguono, Ciclo rifiuti (9,5%), Mobilità (9,2%), Energia rinnovabile ed efficienza energetica (6,2%) e Gestione verde e igiene ambientale (4,6%). Proseguendo, nel 2023, nella classifica SmartCity di ForumPA, elaborata sull’indice di trasformazione digitale, a sua volta parametrato su tre livelli dimensionali (Amministrazioni digitali, Comuni aperti, Città connesse), su 108 comuni capoluogo, le città della Romagna raggiungono i seguenti risultati in termini qualitativi: su una scala che comprende cinque ambiti di classificazione digitale (in ordine decrescente: Altamente digitali, Digitali intermedi, Digitali base, In corso di alfabetizzazione digitale, In ritardo digitale), Rimini e Cesena si collocano nella fascia “Digitali intermedi” mentre Forlì si posiziona in quella denominata “In corso di alfabetizzazione digitale”.
Nell’ambito, poi, dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Agenda ONU 2030), gli ultimi dati aggiornati (Rapporto AsviS 2023), basati su un confronto di dodici obiettivi a livello provinciale con la rispettiva media nazionale, rilevano i seguenti risultati: per la provincia di Forlì-Cesena, sei obiettivi con valori raggiunti superiori alla media, quattro obiettivi in linea e due obiettivi con valori inferiori alla media nazionale; per la provincia di Rimini, cinque obiettivi con valori raggiunti superiori alla media, sei obiettivi in linea e un obiettivo con un valore inferiore alla media nazionale. Infine, un ultimo aspetto da menzionare è quello che riguarda il tema della “Qualità della vita”, concetto multidimensionale di difficile rappresentazione, oggetto di speculazione scientifica in tutte le sue articolazioni e di diverse soluzioni interpretative; nel dettaglio, nel 2023, su 107 province italiane, sia Forlì-Cesena sia Rimini ottengono migliori risultati nell’indagine di Italia Oggi (rispettivamente, 15° e 21° posto) rispetto a quella del Sole 24 Ore (nell’ordine, 40° e 51° posizione).
Secondo gli scenari Prometeia, aggiornati a gennaio 2024, nel complesso, l’area Romagna (FC-RN) ha fatto rilevare nel 2023 un lieve aumento del valore aggiunto stimato allo 0,3%, rispetto al +0,9% regionale e al +0,7% nazionale. Al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le prospettive per il 2024 indicano un aumento del valore aggiunto stimato pari all’1,0% (+0,6% per Emilia-Romagna, +0,4% per l’Italia).
Il quadro economico della provincia di Forlì-Cesena (sintesi)
Il territorio di Forlì-Cesena, nonostante difficoltà diffuse, ha fatto rilevare nel 2023 una sostanziale tenuta in un quadro generale reso ancora più complesso da rallentamenti nelle aree più colpite dall’alluvione.
L’anno è stato caratterizzato dai seguenti trend:
- diminuzione delle imprese e delle localizzazioni;
- livelli, comunque, elevati di imprenditorialità;
- diminuzione della PLV agricola per effetto delle contrazione dell’output produttivo;
- negative le variabili congiunturali del Manifatturiero;
- incremento del volume d’affari nelle Costruzioni;
- aumento delle vendite del Commercio al dettaglio in un contesto strutturalmente difficile;
- incremento delle esportazioni, uguale a quello regionale;
- lieve aumento degli arrivi ma calo delle presenze turistiche; numeri, comunque, in pieno recupero rispetto al pre-Covid;
- numeri positivi per i trasporti aerei ed autostradali, in termini, rispettivamente, di movimento passeggeri e automezzi transitati;
- calo dei prestiti alle imprese;
- artigianato in flessione nei suoi settori caratterizzanti;
- riduzione delle imprese Cooperative, ma stabilità degli addetti e del fatturato;
- sostanziale stabilità del tasso di occupazione;
- crescita del tasso di disoccupazione ma in diminuzione gli inattivi (persone che non cercano attivamente un lavoro);
- crescita delle ore autorizzate di CIG, soprattutto di quella straordinaria.
Secondo gli scenari Prometeia, aggiornati a gennaio 2024, nel complesso, la provincia di Forlì-Cesena ha fatto rilevare nel 2023 un lieve aumento del valore aggiunto stimato pari allo 0,2%, rispetto al +0,9% regionale e al +0,7% nazionale. Al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2024 indicano un aumento del valore aggiunto stimato allo 0,5% (+0,6% in Emilia-Romagna, +0,4% in Italia).
Il quadro economico della provincia di Rimini (sintesi)
Il territorio di Rimini ha fatto rilevare nel 2023 una sostanziale tenuta nonostante un quadro generale complesso e gli effetti diretti e soprattutto indiretti degli eventi che hanno colpito alcune aree della Romagna. L’anno è stato caratterizzato dai seguenti trend:
- diminuzione delle imprese e delle localizzazioni;
- livelli, comunque, particolarmente elevati di imprenditorialità;
- diminuzione della PLV dell’Agricoltura per effetto delle contrazione dell’output produttivo;
- congiuntura del Manifatturiero in rallentamento ma variazione media produzione permane in terreno positivo;
- incremento del volume d’affari nelle Costruzioni;
- lieve aumento delle vendite del Commercio al dettaglio in un contesto difficile;
- calo delle esportazioni, causa decisa flessione nel quarto trimestre;
- aumento degli arrivi e delle presenze turistiche, anche se non ancora pienamente recuperati i numeri pre-Covid;
- numeri positivi per i trasporti aerei ed autostradali, in termini, rispettivamente, di movimento passeggeri e automezzi transitati;
- calo dei prestiti alle imprese;
- artigianato in flessione nei suoi settori caratterizzanti;
- riduzione delle imprese Cooperative, ma stabilità degli addetti e del fatturato;
- sostanziale stabilità del tasso di occupazione;
- crescita del tasso di disoccupazione e degli inattivi (persone che non cercano attivamente un lavoro);
- crescita delle ore autorizzate di Cassa integrazione.
Secondo gli scenari Prometeia, aggiornati a gennaio 2024, nel complesso, la provincia di Rimini ha fatto rilevare nel 2023 un lieve aumento del valore aggiunto stimato pari allo 0,3%, rispetto al +0,9% regionale e al +0,7% nazionale. Al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2024 indicano un aumento in netto recupero del valore aggiunto stimato all’1,6% (+0,6% in Emilia-Romagna, +0,4% in Italia).