Teatro Diego Fabbri, posti esauriti per “Chicago – il Musical” con Stefania Rocca e Chiara Noschese
Posti esauriti al Teatro Diego Fabbri di Forlì per “Chicago. Il Musical”, in scena venerdì 1 marzo alle ore 21.00 e interpretato nei ruoli principali da Stefania Rocca, Giulia Sol, Brian Boccuni e Chiara Noschese che ne cura anche la regia. Scritto da tre autori d’eccellenza John Kander (musica), Fred Ebb (testi e libretto) e Bob Fosse (libretto, regia e coreografia), Chicago è uno dei grandi classici del musical. È uno spettacolo la cui fama internazionale è aumentata notevolmente in tutto il mondo dopo l’uscita del film nel 2002 (vincitore di 6 premi Oscar), diretto da Rob Marshall, scritto da Bill Condon e basato e interpretato da Renée Zellweger, Catherine Zeta-Jones, Richard Gere e John C. Reilly.
Grazie ad un mix unico fatto anche di tanto jazz, canzoni spettacolari e coreografie sorprendenti, Chicago è considerato non solo uno dei musical più noti di Broadway, ma anche uno dei più celebri e longevi. Dopo il debutto a Broadway nel 1996, in oltre 25 anni è stato rappresentato in 36 paesi e premiato con 6 Tony Awards per ‘Miglior Regia’, ‘Miglior Coreografia’ e ‘Miglior Revival di un Musical, 2 Olivier Awards, un Grammy e migliaia di standing ovation. Lo sfondo è la ruggente metropoli dell’Illinois, un universo brulicante di storie, intrighi, sete di successo e manipolazione dell’opinione pubblica da parte dei media.
Trama
La trama segue le vicende di Roxie Hart, una cantante di nightclub che uccide il suo amante quando scopre che sta per lasciarla per la sua migliore amica. Dopo essere stata condannata per il suo omicidio, finisce in carcere e trama per uscire di prigione con ogni mezzo necessario. Incarcerata in piena epoca di proibizionismo, Roxie incontra il suo idolo Velma, sia assassina che cantante jazz. Le due uniscono le forze con l’astuto avvocato Billy Flynn e complottano per riconquistare la libertà e la fama nella Chicago underground. Le canzoni trasporteranno lo spettatore nella Chicago degli anni Venti; non mancheranno momenti di denuncia sul ruolo ambiguo dei media e lo svilimento della giustizia, dileggiata come se fosse un circo e dove anche la violenza assume i caratteri di forma di intrattenimento.
Note di regia
Chicago si incastra perfettamente in un’epoca come quella attuale: un’epoca in cui essere un caso e finire sulle prime pagine dei giornali o diventare virali nel web sembra la necessità primaria. Me lo immagino violento, colorato, un’esplosione di eventi a tinte forti, in un mondo che è come un circo, eccessivo e irriverente, privo di etica e carico di intrighi, dove la notorietà esplode quanto più estremo è il crimine… Uno specchio grandguignolesco del nostro tempo” (Chiara Noschese).
“Abbiamo deciso di produrre Chicago – spiega Matteo Forte, amministratore delegato di Stage Entertainment e direttore dei Teatri milanesi Nazionale e Lirico – per tre motivi. Il primo, e più rilevante, è come di consueto il risultato della ricerca di mercato che realizziamo sui nostri clienti due volte l’anno prima di scegliere cosa portare in scena e Chicago ha ottenuto il punteggio più alto. Il secondo è legato ad uno dei temi sottotraccia nel film e purtroppo ricorrente e molto attuale nel mondo dello spettacolo e perfettamente rappresentato dal movimento del ‘me too’. Ovvero l’importanza che i rapporti professionali nel settore dell’intrattenimento siano trasparenti, puliti, costruiti sul talento, la competenza e il merito. Il terzo ed ultimo motivo è il tempo. L’ultima volta che questo spettacolo è andato in scena risale infatti a 19 anni fa (2004 versione con Luca Barbareschi), ma, come conferma la ricerca di mercato, il pubblico vuole rivederlo”.
“Cinema, teatro, musical. Ho sempre amato cimentarmi in generi diversi – aggiunge Stefania Rocca – che consentono ad un’attrice di interpretare in maniera poliedrica il rapporto con il corpo e la voglia di comunicare con lo sguardo e con la voce. Il musical è una prova che raccoglie tutti questi elementi in maniera estrema e sfidante. Così, anche per l’amore per le sfide, in alcuni momenti del mio percorso artistico ho un bisogno quasi fisico di cimentarmi in questo tipo di rappresentazione che mi consente di spingere il movimento scenico e la recitazione teatrale fino al ballo ed al canto. In passato ho recitato in ‘Irma la Dolce’ con la regia di Jerome Savary e poi ‘Love’s Labour’s Lost’ di Kenneth Branagh. E oggi sono contenta di recitare in un musical con una regista donna. Con Chiara Noschese, che conosco da molti anni e che stimo, ci eravamo incontrate prima del Covid per Chicago e la sua idea mi aveva intrigata moltissimo. Poi con il Covid tutto è stato sospeso, ma questa sospensione ha in realtà fatto crescere in me il desiderio di partecipare al musical. Così, quando la produzione mi ha ricontattata confermandomi la realizzazione dello show per la prossima stagione, mi sono impegnata in lezioni di canto e danza per poter fare la migliore audizione possibile che, evidentemente, è andata bene!”.
“Inoltre – prosegue Stefania Rocca – è prodotto da Stage Entertainment, azienda seria e ben strutturata con cui ho appena realizzato in co-produzione ‘La Madre di Eva’. La storia è avvincente: perché parla di donne e di solidarietà tra donne, di rivendicazione di un ruolo ed una centralità femminile in una società pensata dagli uomini a loro misura. Le protagoniste si mettono in gioco spinte dal desiderio di rivendicare i propri diritti e non subire passivamente ricatti e soprusi. È un messaggio che in maniera surreale ed a tratti inverosimile come è proprio del musical, dà coraggio a tutte quelle donne che spesso non hanno la forza di reagire, riprendere in mano la propria vita e realizzare i propri sogni. I temi legati al genere ed all’inclusione mi sono particolarmente vicini e questa è stata un ulteriore forte spinta a lavorare a questo progetto”.
Info: 0543.26355; www.accademiaperduta.it.