Diritto alla casa, grande assente nella legge di bilancio: Sunia ha lanciato una petizione popolare

Si pubblica qui di seguito la nota di Sunia sulla petizione per il diritto all’abitare.

Si fa presto a leggere quello che prevede la legge di bilancio 2024 per dare una risposta alla emergenza abitativa che attanaglia molte zone del nostro paese, unico punto è l’articolo 3 che proroga anche per il 2024 il fondo di garanzia per la prima casa del 2023. Fondo di garanzia indispensabile per evitare la perdita della casa, restano però gli aumenti del 30% dei mutui che stanno mettendo in ginocchio famiglie costrette a prorogarli fino a 30 anni. Nulla sul contributo affitto nonostante l’incremento medio degli affitti per l’inflazione, parliamo di migliaia di nuclei famigliari che stanno impegnando oltre il 40% del loro reddito per la casa. Nulla per ripristinare le migliaia di alloggi pubblici sfitti e in attesa di risorse per riassegnarli alle decine di migliaia di cittadini in graduatoria da anni.

Tutto questo mentre l’inflazione ha tagliato il potere di acquisto dei salari e delle pensioni aumentando la povertà degli italiani. Ci avviamo quindi verso un incremento degli sfratti per morosità incolpevole che si riverseranno sulle amministrazioni locali che non sono dotate di strumenti per garantire un tetto dignitoso a queste famiglie. Nulla è previsto poi per venire incontro al bisogno di abitare di giovani italiani migranti per lavoro o studio, tutto viene affidato al libero mercato che sta determinando una selezione su base classista e aumentando le disuguaglianze. Per una modifica della legge di bilancio e l’avvio di un piano casa nazionale, il Sunia ha lanciato in questi giorni una petizione popolare nazionale con l’obiettivo di raccogliere migliaia di firme. Per firmare la petizione vi aspettiamo nelle sedi provinciali di Sunia – Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, a Forlì in via Pelacano 12; a Cesena in Via T. M. Plauto 90, dal lunedì al e venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00, la sede di Forlì è aperta anche sabato mattina fino alle ore 12.00. In particolare chiediamo al Parlamento di mettere in agenda misure strutturali in grado di garantire un abitare dignitoso a tutti.