“Il sacro delle nostre radici”: concerto di musica sacra del Coro San Filippo Neri alla chiesa del Suffragio
Il concerto di musica sacra, composta da musicisti romagnoli, dal titolo significativo: “Il sacro delle nostre radici”, sarà il momento conclusivo delle celebrazioni per i 300 della posa della prima pietra alla chiesa del Suffragio, concerto che sarà tenuto dal Coro San Filippo Neri, diretto da Paolo Bacca, nella chiesa stessa, domenica 12 novembre 2023 alle ore 21.00.
Così scrive il Coro San Filippo Neri: “Si tratta di brani antichi che si incontrano raramente anche nei repertori dei cori polifonici di oggi e di composizioni contemporanee in prima esecuzione. Ciò che rende sacro un luogo è che sia costruito per scopi religiosi, che sia uno spazio in cui il rituale avvicina a Dio. Le radici, come la prima pietra, sono fondamentali per crescere e per costruire. Per celebrare questo importante anniversario, il terzo centenario della posa della prima pietra della chiesa del Suffragio, abbiamo recuperato antichi vespri scritti da autori romagnoli e abbiamo chiesto a compositori viventi, sempre della nostra terra, di creare brani musicali con lo stesso scopo. Le radici non si riferiscono solo alla provenienza geografica e culturale dei compositori (e anche degli esecutori), ma intendono anche richiamare il fondamento della vita di ogni uomo, le radici della profondità del nostro essere. Nella costruzione di questo vespro, infatti, emerge un’unità che si percepisce nonostante si ascoltino stili musicali molto differenti. Questo indica appunto che la radice da cui scaturisce la composizione del brano ha la medesima origine, la stessa che ha spinto i nostri predecessori a costruire questa chiesa: la percezione del sacro nell’uomo di ieri e di oggi ha come punto di origine il senso religioso insito nel cuore dell’uomo e come risposta l’incontro con Gesù Cristo nella Chiesa. È un concerto, non è una celebrazione liturgica, ma contiene la sacralità e la venerazione della liturgia, perché tutta la musica che ascolterete è pensata in funzione di un preciso rituale, quello dei vespri che venivano cantati quotidianamente nei monasteri e nelle cattedrali”.