Il Parco nazionale delle Foreste casentinesi a fianco di Tredozio, alle prese con le conseguenze del terremoto
Giovedì 12 ottobre scorso, tutto il personale del parco nazionale delle Foreste casentinesi, dovendo partecipare ad un incontro interno a scopo organizzativo e di programmazione, ha scelto uno scenario molto particolare: la punta nord dell’area protetta, ovvero Lago di Ponte, nel Comune di Tredozio, al centro del cono d’azione del sisma che ha avuto come epicentro la vicina Marradi. Nella bellissima area esterna del rifugio Casa Ponte, da pochissimo restaurato e subito reso inagibile dal movimento tellurico che ha gravemente colpito il Comune, i dipendenti hanno voluto testimoniare vicinanza a tutta la popolazione colpita e segnalare, così come già fatto dal Presidente del Parco e dal suo Consiglio direttivo, la piena disponibilità a dare il proprio contributo per riportare alla normalità un territorio che è letteralmente in ginocchio. Nel portare i saluti al sindaco presso la sede comunale provvisoria, allestita nei locali di un ristorante, si è constatata direttamente una situazione straordinariamente grave, con circa 150 sfollati, la scuola da demolire e ricostruire e le classi ospitate in tende nella palestra, i negozi chiusi per inagibilità dei locali che li ospitavano. L’energia e la passione del sindaco, Simona Vietina, meritano di essere affiancate da tutto il supporto possibile e il Parco, che già era intervenuto attivamente per l’alluvione dello scorso maggio, cercherà le strade per sostenere le attività, a cominciare da quelle interne come l’importante rifugio di Casa Ponte. La gravità della situazione e la mole degli interventi da realizzare richiedono però un sostegno concreto anche da parte dello Stato ed è necessario che venga dichiarato “lo stato di calamità” e siano destinati urgentemente i fondi necessari alla ricostruzione e al restauro di tutti gli edifici compromessi.