Partecipazione al lavoro, sfide e opportunità: il convegno della Cisl Romagna
Lunedì 2 ottobre scorso, presso il Teatro di Villa Torlonia a San Mauro Pascoli (FC), si è tenuto il convegno organizzato dalla Cisl Romagna, focalizzato sulla proposta di legge di iniziativa popolare “La Partecipazione al Lavoro”. Questa iniziativa, promossa dalla Cisl, mira a regolamentare l’attiva partecipazione dei lavoratori all’interno delle imprese, in sintonia con quanto sancito dall’articolo 46 della Costituzione italiana. L’evento è stato aperto con i saluti della Sindaca di San Mauro Pascoli, Luciana Garbuglia, seguiti dall’introduzione a cura del segretario generale Cisl Romagna, Francesco Marinelli. Successivamente, si è svolta una tavola rotonda moderata dalla giornalista di Teleromagna, Federica Mosconi, alla quale hanno partecipato illustri rappresentanti del panorama politico e imprenditoriale:
- On. Ouidad Bakkali, Parlamentare del PD
- Sen. Silvia Fregolent, Parlamentare di Italia Viva
- On. Rosaria Tassinari, Parlamentare di Forza Italia
- Stefano Bernacci, Segretario di Confartigianato Cesena
- Simona Benedetti, Coordinatrice territoriale Forlì-Cesena di Legacoop Romagna
- Mauro Neri, Presidente di Confcooperative Romagna
Inoltre, ha preso la parola Filippo Pieri, segretario generale Cisl Emilia-Romagna, mentre le conclusioni sono state affidate al segretario nazionale Cisl, Giorgio Graziani. Il segretario generale Cisl Romagna, Francesco Marinelli, nel suo intervento introduttivo, ha voluto esprimere la posizione della Cisl sulla partecipazione attiva dei lavoratori nella gestione delle aziende: “Noi, come Cisl, crediamo che la partecipazione non sia solo un importante motore di sviluppo economico, ma anche un obiettivo cruciale per la realizzazione della democrazia. Purtroppo, il quadro legislativo attuale è lacunoso. Nonostante l’articolo 46 della Costituzione affermi il diritto dei lavoratori (e non una mera facoltà) a contribuire alla gestione delle aziende, l’assenza di una legge quadro in proposito ha di fatto sottratto vigore a tale diritto, sancito dalla Carta”. “La legge che proponiamo – ha proseguito Marinelli – mira a definire e promuovere iniziative contrattuali nazionali e di secondo livello per favorire la partecipazione dei lavoratori sotto diversi aspetti: gestionale, economica, organizzativa e consultiva. L’obiettivo è innovare le relazioni sociali e industriali, sostenendo soluzioni contrattuali che permettano ai lavoratori di accedere a quattro modalità di partecipazione, fornendo così un ampio spettro di applicazioni e declinazioni”.
Marinelli ha inoltre evidenziato esperienze positive di partecipazione contrattuale tra sindacati e imprenditori, citando alcuni esempi di grandi aziende, dove i risultati hanno dimostrato l’efficacia di tali modelli. Ha sottolineato l’importanza di implementare il modello partecipativo anche in realtà di dimensioni più contenute per coinvolgere in modo significativo i lavoratori nelle decisioni aziendali. “In conclusione – ha sottolineato Marinelli – l’obiettivo primario di questa proposta di legge è quello di promuovere un ambiente di lavoro più democratico e socialmente equo, nel quale i lavoratori possano esprimere le proprie opinioni e contribuire in modo significativo alle decisioni che li riguardano. Questo è cruciale per migliorare il benessere dei lavoratori, aumentare la produttività e garantire stabilità e qualità del lavoro”. Marinelli ha poi evidenziato il forte supporto ricevuto durante la campagna di raccolta firme, dimostrando che la proposta ha raccolto consensi trasversali, coinvolgendo rappresentanti di diverse schieramenti politiche. Ha concluso affermando che il momento di agire è ora e che il coraggio di cambiare è essenziale per promuovere una trasformazione significativa nel mondo del lavoro.
“In sintesi, il nostro obiettivo è chiaro: spianare la strada a una rivoluzione del lavoro che ponga la partecipazione e la democrazia economica al centro dell’agenda. Con il coraggio e la determinazione necessari, possiamo trasformare questa visione in una realtà tangibile, a vantaggio di tutti i cittadini e i lavoratori”. Nel dibattito tra rappresentanti delle imprese e figure politiche, è emersa la necessità di una maggiore coesione tra aziende e lavoratori per fronteggiare al meglio le trasformazioni che stanno ridefinendo il panorama lavorativo ed una chiara e pressante necessità di unire le forze tra aziende e lavoratori per affrontare le sfide che stanno plasmando il mondo del lavoro odierno. Le sfide principali riguardano la crescente difficoltà nel reperire manodopera qualificata e la gestione delle dimissioni di personale altamente specializzato, il cui rimpiazzo in tempi brevi si fa sempre più complesso. La proposta presentata dalla Cisl ha raccolto consensi significativi tra i presenti, poiché promette di aprire nuove prospettive nel mondo del lavoro, specialmente per i giovani, e di garantire una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro.
In questo contesto, la proposta avanzata dalla Cisl ha suscitato un ampio consenso. L’idea di promuovere una maggiore collaborazione tra aziende e lavoratori, volta a creare un ambiente lavorativo più stabile e favorevole, ha ottenuto il plauso di molti presenti. Particolare attenzione è stata dedicata ai giovani, con l’obiettivo di garantire loro opportunità di crescita e di inserimento nel mondo del lavoro. Attraverso iniziative volte a favorire lo sviluppo di competenze tecniche, si punta a creare una solida base per le future generazioni di lavoratori. Non da ultimo, è stata apprezzata la proposta perché mira a rafforzare la sicurezza sul posto di lavoro, promuovendo normative e pratiche che tutelino la salute e l’incolumità dei dipendenti. Nel suo intervento il segretario generale Cisl Emilia-Romagna Filippo Pieri ha fatto notare che stiamo vivendo un momento cruciale nella storia del nostro paese, un periodo di profondi cambiamenti che richiedono la presenza attiva dei lavoratori e la nostra guida per affrontarli con saggezza e determinazione. I
noltre ha sottolineato che l’Italia pur trovandosi ai vertici mondiali nel settore manifatturiero, negli ultimi anni abbia assistito a una stagnazione, senza vedere evoluzioni significative, infatti nel mercato del lavoro, ci sono stati cambiamenti, ma spesso senza una visione a lungo termine. “È nostro dovere adottare una prospettiva oculata e orientata al futuro, – ha dichiarato Pieri – per garantire che queste trasformazioni siano guidate da una strategia solida e ben ponderata. Dobbiamo essere presenti, pronti a plasmare il nostro futuro e a dare forma a un paese ancora più forte e prospero. Oggi, più che mai, è fondamentale unire le forze e lavorare insieme per superare le sfide che ci attendono. Dobbiamo essere proattivi nel promuovere l’innovazione e nell’adottare nuovi approcci che consentano al nostro paese di restare all’avanguardia nei settori che ci contraddistinguono”.
Nelle conclusioni del suo intervento, il segretario nazionale Cisl Giorgio Graziani ha posto l’accento sul tema cruciale della mancata visione di coesione a lungo termine. La Cisl, con fermezza e determinazione, intende guardare al futuro partendo dal presente, proponendo un ambizioso progetto di partecipazione e responsabilità. Al cuore di questo disegno di partecipazione risiedono le opportunità di crescita, sia dal punto di vista economico che organizzativo. La Cisl crede fermamente che il progresso sostenibile e l’innovazione non possano essere realizzati senza un coinvolgimento attivo e responsabile di tutti i settori della società. È attraverso la partecipazione che si possono forgiare le soluzioni più efficaci, affrontando le sfide attuali con slancio e creatività. La proposta di legge presentata dalla Cisl è un passo importante in questa direzione. Essa si propone di promuovere un contesto in cui le imprese e i lavoratori possano collaborare sinergicamente, costruendo un ambiente di lavoro che favorisca la crescita economica e l’innovazione strutturale. Tale proposta non si limita a guardare al breve termine, ma si pone come solido fondamento per il futuro del nostro paese.