Allarme caro-energia, tre proposte delle cooperative romagnole
Il rialzo delle bollette del gas naturale e dell’elettricità è una notizia preoccupante per tutta l’economia. A settembre, le tariffe del metano sono salite del 4,8 per cento, facendo seguito al rincaro registrato ad agosto, pari al 2,3 per cento. Pochi giorni fa Arera (l’Autorità di regolamentazione dell’energia), aveva annunciato un incremento del 18,6% della bolletta dell’elettricità per il mercato tutelato, un ritorno di fiamma inatteso, visto che nell’arco dei 12 mesi avevamo assistito invece ad una flessione del 57%. Allo stesso tempo non accenna a scendere il prezzo del petrolio, che sfiora i 100 dollari al barile. Benzina e gasolio alla pompa viaggiano stabilmente attorno ai 2 euro al litro. La corsa continua dei costi dei carburanti è destinata a scaricarsi su tutti i beni che vengono trasportati, inclusi gli alimentari. Una situazione che lascia intravedere un nuovo inverno nero per le famiglie italiane e per le imprese, a partire dai settori produttivi energivori (come l’industria e l’agroindustria) e il comparto della logistica.
Di fronte a questa situazione Legacoop Romagna ritiene utile formulare alcune proposte alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per supportare lo sforzo del Paese nei confronti del caro-vita. È chiaro che un provvedimento serio e deciso sulla tassazione dei carburanti, tagliando le accise su benzina e gasolio per mitigare l’impatto dei prezzi al dettaglio, darebbe finalmente attuazione a molte promesse elettorali. Ma se questo non fosse possibile, ci possono essere altre strade. La nostra prima proposta riguarda la cancellazione del l’Iva sulle accise. Si potrebbe eliminare subito la doppia imposizione, evitando che una componente fiscale, cioè una tassa, venga tassata a sua volta. In questo modo si potrebbe ridurre di circa il 10% il costo di benzina e diesel.
La seconda proposta è operativa: ripristinare gli sconti sulle bollette di luce e gas introdotti dal Governo Draghi, per dare fiato ai bilanci delle famiglie e, di conseguenza, ai consumi. La terza è di valutare nei loro effetti pratici le decisioni prese fino ad ora, senza paure di tornare sui propri passi nel caso in cui il risultato non si rivelasse soddisfacente. Sospettiamo che l’obbligo di esporre i prezzi medi alla pompa, seppur pensato a fin di bene, abbia provocato un appiattimento della curva dell’offerta: gli esercenti che avevano prezzi inferiori alla media si sono immediatamente adeguati, con un generalizzato aggravio per le tasche dei consumatori e degli autotrasportatori. Legacoop Romagna crede fermamente nell’utilità di misure condivise e concertate per salvaguardare le famiglie in una fase critica come quella attuale. Affinché si vinca insieme la sfida contro l’inflazione, però, è necessario che vadano accompagnate a interventi diretti sul caro-vita che solo il governo può effettuare.