In piazza Ordelaffi per la manifestazione contro i provvedimenti in materia di immigrazione: “Migrare non è reato”
Si pubblica qui di seguito la nota diffusa da Forlì Città Aperta in merito alla manifestazione del 5 ottobre 2023.
Giovedì 5 ottobre alle ore 18.30 ci troveremo in Piazza Ordelaffi per un presidio in contestazione ai recenti provvedimenti di questo governo in materia di immigrazione. A partire da maggio, con la pubblicazione del Decreto Cutro, è stata mostrata la linea che questo esecutivo ha intenzione di adottare, in continuità a onor del vero con tutti gli esecutivi che lo hanno preceduto: criminalizzare la migrazione. Un ulteriore passo in questo senso è rappresentato dagli accordi Italia-Tunisia di luglio: nuovamente, l’Italia scende a patti con governi autoritari e Paesi non sicuri con l’obiettivo di fermare le persone in partenza, obiettivo irraggiungibile oltre che moralmente deplorevole.
Poche settimane fa la Presidente Giorgia Meloni rilascia sui propri canali ufficiali un video in cui annuncia i nuovi provvedimenti: costruire nuovi CPR in luoghi poco abitati così da “poterli sorvegliare meglio”. Una svolta securitaria che continua a promuovere luoghi in cui le persone vengono trattenute in violazione di qualunque norma sulla dignità umana. Sempre più persone soffrono di problemi di salute mentale in queste strutture, sempre più persone si autolesionano e arrivano al suicidio. Nel frattempo, questo governo ne chiede l’implementazione in tutte le regioni. Si tratta di un provvedimento vergognoso, indegno di qualunque Stato democratico. Non solo vengono costruiti nuovi CPR, ma il periodo di detenzione viene aumentato a 18 mesi e viene prevista la detenzione amministrativa anche per le persone richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti “paesi sicuri”, salvo riscatto di 4938 euro. Ai limiti dell’assurdo la previsione di questa sorta di “cauzione”, quando per la cosiddetta accoglienza l’Italia riceve già finanziamenti europei. Risulta illegittimo chiedere alle persone migranti di provvedere economicamente al proprio supporto e sostegno, in barba ai principi internazionali e al diritto d’asilo. Risulta altresì ridicola la nozione di “paese sicuro” proposta dal governo, dal momento che vi sono inclusi Paesi quali la Nigeria e la Tunisia.
Sta poi circolando una bozza di decreto che prevederebbe, tra le altre cose, minori tutele per le persone migranti minorenni, seguendo la logica della presunzione della maggiore età fino a prova contraria. Verrebbe poi prevista la possibilità di ulteriori deroghe circa la capienza dei centri e delle strutture di accoglienza fino al doppio dei posti previsti in caso di numeri “straordinari” di arrivi. Nuovamente, la migrazione ci viene raccontata come un’emergenza, anziché come un fenomeno umano sistemico, sempre esistito, ma tutelato solo per una parte di mondo, quella occidentale. Infine, verrebbe rafforzata l’operazione “Strade sicure”, con il dispiego di ulteriori 400 militari. Ancora una volta, i problemi sociali vengono affrontati in un’ottica militarista, anziché di welfare statale e sostegno delle fasce più fragili.
Intanto, ha aperto a Pozzallo la prima struttura per la detenzione amministrativa delle persone richiedenti asilo provenienti da paesi sicuri che non potranno dimostrare la disponibilità di 4938 euro. È stata realizzata con container posizionati in un’area protetta da un perimetro con base di cemento. Proprio da quattro migranti detenuti in questo centro è giunto un ricorso che ha visto decisione positiva del Tribunale di Catania: la recente aggiunta al “decreto Cutro” che prevede la garanzia finanziaria di 4398 euro è stata dichiarata illegittima. Si tratta dell’ennesima dimostrazione che questo governo agisce ignorando normative europee, trattati internazionali e garanzie costituzionali. Contro tutto questo e per un’immigrazione libera e frontiere demilitarizzate, scendiamo in piazza giovedì 5 ottobre.
Aderiscono Amnesty International Forlì, ANPI Forlì, ANPI provinciale Forlì-Cesena, ADL Cobas Emilia-Romagna, Avvocato di Strada – Sportello di Forlì, Centro per la Pace Forlì, CGIL Forlì-Cesena, Emergency Forlì-Cesena, Forlì Città Aperta, il coordinamento di Libera Forlì-Cesena, Mediterranea Cesena, Spazio2030, Udu Forlì, Un Secco No alle Discriminazioni.