Salute e Soldiarietà Odv al Buon Vivere: si parlerà di ecorelazioni nell’associazionismo, tra adolescenti e terza età

È in corso di svolgimento a Forlì, sino a domenica 1 ottobre, la quattordicesima edizione del Festival del Buon Vivere, che quest’anno ha come tema e titolo “La mi tera – Ecologia delle Relazioni”. Salute e Solidarietà Odv, associazione di volontariato forlivese da anni impegnata a garantire la salute e un aiuto sociale e sanitario a cittadini italiani, stranieri, alle persone più fragili delle nostre comunità, è attivamente presente al Festival del Buon Vivere con numerosi eventi che si svolgono in tre giornate: mercoledì 27, venerdì 29 e sabato 30 settembre.
Momenti di confronto, approfondimento, discussione, sulla funzione del terzo settore, sull’universo giovanile e sulla cosiddetta “terza età” che incentrati proprio sulla parola chiave di questa edizione: “le relazioni”. “Relazioni fra le associazioni di volontariato e del settore che è bene lavorino insieme in sinergia”, come afferma il presidente di Salute e Solidarietà Odv, Giorgio Maria Verdecchia. “Le relazioni, a volte problematiche, fra adulti e adolescenti e degli adolescenti fra loro. Infine le relazioni della comunità con le persone anziane che vivono al suo interno, purtroppo talvolta in situazioni di solitudine”.

Il primo evento, dal titolo “Lo stato di salute del volontariato – Fare rete tra gli enti del terzo settore: ma quale rete?”, si svolgerà mercoledì 27 settembre alle ore 10 al Refettorio dei Musei San Domenico.  Al centro, il dialogo con l’economista Stefano Zamagni, professore di Economia Politica all’Università di Bologna, docente alla Johns Hopkins University e già presidente dell’Agenzia per il Terzo Settore.
Il seminario, rivolto a tutte le persone già inserite nelle associazioni del terzo settore, ma anche a quante pensano di potere impegnare il proprio tempo e capacità per aiutare le persone più fragili della nostra comunità e per migliorare il contesto ambientale e sociale della comunità. “Nel dialogo con il professor Zamagni – spiega Giorgio Maria Verdecchia – ci si interrogherà proprio sulle relazioni che intercorrono fra le numerose organizzazioni che operano nel terzo settore, sulle difficoltà che incontrano nel fare rete e nel rapportarsi fra loro su temi comuni. Affrontarli insieme, faciliterebbe l’ottenimento di risultati certamente più efficaci e concreti nell’aiuto alle persone e alle famiglie alle quali le associazioni rivolgono il loro operato.  Difficoltà particolarmente evidenti quando si trovano a collaborare enti di natura giuridica e dimensioni diverse, seppure afferenti al terzo settore. Ci piacerebbe che associazioni del territorio, ma anche chiunque desideri avvicinarsi al mondo del volontariato, partecipassero e si confrontassero, ponendo domande al professor Zamagni”.

Il secondo appuntamento sarà venerdì 29 settembre al Refettorio dei Musei San Domenico. Alle ore 16.30, Salute e Solidarietà, in collaborazione con la Rete Adolescenza di Forlì, organizza l’incontro “La cultura che cura – Ecorelazioni con gli adolescenti”. Saranno presenti: Giorgio Tamburlini (pediatra, presidente del Centro per la Salute del Bambino), Gabriele Benassi (insegnante, animatore digitale e consulente Miur), Loretta Raffuzzi (psicologa, psicoterapeuta). Come illustra Laura Gaspari, pediatra e vicepresidente di Salute e Solidarietà Odv: “L’evento vuole essere un approfondimento sul tema adolescenza e riflettere sull’emergenza educativa che coinvolge gli adolescenti, i genitori e la comunità educante. Lo sviluppo della persona è una straordinaria opera di co-creazione dinamica e continua tra gli adolescenti e i loro genitori. Ci si domanda allora quali buone pratiche tutti gli attori educativi, sociali, sanitari, e non solo, di ogni comunità possano progettare per influenzarne positivamente gli itinerari di vita successivi”.

A conclusione del seminario, la Sala San Luigi di via Nanni, 14, dalle ore 20.30 sarà animata da “Adolescenti in scena” spettacolo teatrale della Rete Adolescenza di Forlì, organizzato e condotto da Denis Ceccarelli, psicologo, psicoterapeuta e mediatore familiare. Il terzo appuntamento organizzato da Salute e Solidarietà, si terrà sabato 30 settembre alle ore 15.00 al Refettorio dei Musei San Domenico. Il titolo è “Essere anziani oggi – Muoversi, incontrarsi, aggregarsi, divertirsi”. La tavola rotonda, organizzata in collaborazione con Associazione “Progetto Ruffilli” e i Quartieri di Forlì, vedrà presenti: Antonio Francesco Maturo (sociologo sanitario dell’Università di Bologna), Alberto Ardissone (sociologo dell’Università di Macerata), Fosco Foglietta (già Direttore Generale Ausl Emilia-Romagna e amministratore delegato Cup2000). Porteranno esperienze e progetti: Elena Contri (presidente Associazione di Volontariato “Progetto Ruffilli ODV”), Germano Pestelli (specialista in riabilitazione, cooperatore internazionale), operatori sanitari e rappresentanti dei Quartieri. A seguire, alle ore 20.00 nel Chiostro dei Musei San Domenico, si terrà il concerto del duo musicale Gabriele&Milva.

Come illustra il Segretario di Salute e Solidarietà Odv, Lucio Boattini: “La tavola rotonda vedrà la partecipazione di due sociologi universitari, che studiano nei suoi vari aspetti e fenomeni la sempre più numerosa popolazione anziana: il professor Antonio Francesco Maturo e il professor Alberto Ardissone, esperto dell’utilizzo delle tecnologie. Con loro interagirà anche chi, come il dottor Fosco Foglietta, in lunghi anni di dirigenza ai massimi livelli nel sistema sanitario regionale pubblico ha cercato di dare risposte ai loro problemi di salute. Porteranno le loro visioni ed esperienze, raccontando alcune iniziative e buone prassi avviate a livello locale, anche Elena Contri dell’Associazione Progetto Ruffilli, Germano Pestelli, medico riabilitatore, ambasciatore nel mondo della riabilitazione comunitaria, e tanti operatori sanitari e rappresentanti ii quartieri forlivesi”. Le loro sono esperienze “su come una comunità può promuovere, sostenere, organizzare attività, creare opportunità che aiutino le persone anziane a conservare le loro abilità, a rimanere attive, a partecipare alla vita della comunità a cui appartengono”.

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