Irst, rinnovati i vertici dell’Irst “Dino Amadori” Irccs
Rinnovati gli organi di vertice dell’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” Irst Srl Irccs. L’Assemblea dei Soci, riunitasi giovedì 29 giugno, infatti, ha provveduto, a fronte della naturale scadenza del mandato, alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, della Presidenza e della Direzione generale. Gli incarichi avranno durata triennale.
Nel solco dell’alto profilo e del valore professionale, la nuova composizione del CdA Irst, organo cui spettano funzioni di coordinamento strategico e, nel rispetto degli indirizzi stabiliti dalla programmazione regionale e territoriale, l’individuazione degli obiettivi chiave: membri rappresentativi la componente societaria pubblica sono, per la Regione Emilia-Romagna, il dottor Savino Iacoviello (già direttore amministrativo Ausl Romagna e Ausl Ferrara) e la professoressa Mirella Falconi (coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia, Università di Bologna); per Aual della Romagna e Comune di Meldola, la dottoressa Alice Parma (sindaco del Comune di Santarcangelo). Lato privato, per Istituto Oncologico Romagnolo – Ior e Fondazioni bancarie, il dottor Fabrizio Miserocchi (direttore generale Ior) e il dottor Luca Zambianchi (responsabile Day Hospital Oculistico Ospedale Privato “Villa Igea”). Il nuovo assetto consigliare succede a quello in carica nel corso dell’ultimo triennio, presieduto dal prof. Renato Balduzzi e composto dalla dottoressa Marzia Cavazza, dal professor Angelo Paletta, dalla dottoressa Gloria Lisi e dal dottor Giorgio Maria Verdecchia.
Così come definito dallo Statuto, l’Assemblea ha contestualmente provveduto alla nomina, su indicazione dei soci di parte privata, del dott. Fabrizio Miserocchi quale Presidente del Consiglio di Amministrazione. In occasione dell’insediamento del nuovo CdA, assumerà il ruolo anche il dott. Lorenzo Stefano Maffioli, nuovo Direttore Generale designato congiuntamente dalla componente societaria pubblica. Confermata la composizione del Collegio sindacale con la dottoressa Patrizia Preti nel ruolo di presidente, membri effettivi i dottor Davide Bucchi e Massimo Moscatelli.
“Termina, dopo nove anni, il mio servizio all’Irst di Meldola, luogo e territorio davvero straordinari, dove fui chiamato nel 2014 dall’insistenza dell’indimenticabile prof. Dino Amadori e dell’allora presidente della Regione Vasco Errani”, commenta il prof. Renato Balduzzi. “Un grazie e un auspicio. Il grazie va a tutto il personale dell’Istituto e alla sua dirigenza, oltre che naturalmente ai soci pubblici e del privato sociale. L’auspicio è che, pure in una situazione non facile per l’intero sistema sanitario, non venga dispersa la specificità di un istituto, dovuta all’intuizione forte del suo fondatore, di collegare ricerca traslazionale e assistenza in campo oncologico attraverso un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato”.
“Saluto Irst con la riconoscenza di chi sa di aver ricevuto tanto, sia dal punto di vista professionale sia umano”, aggiunge il dottor Giorgio Martelli, direttore generale Irst uscente. “Sono stati otto anni davvero intensi, attraversati da momenti complessi e grandi traguardi. Porterò con me soprattutto l’entusiasmo e la caparbietà che sono proprie della ricerca medica e il forte senso di appartenenza e la coesione che sono il vero tratto caratterizzante di questo Istituto, in tutte le sue componenti. Tenterò di ringraziare personalmente tutte le colleghe e i colleghi che mi hanno accompagnato e con cui ho collaborato – mando un abbraccio a chi non riuscirò – ma nel frattempo mi piacerebbe arrivassero la mia stima e il mio affetto a tutti i nostri pazienti e ai loro cari, ai tantissimi volontari che ho avuto il privilegio di incontrare, a chi ha voluto sostenere le nostre attività con donazioni e lasciti. Il mio ultimo pensiero, che è anche un impegno a perseguirne lo spirito, va al caro Prof Dino Amadori: conoscerlo, poterlo avere come maestro, aver avuto l’occasione di far parte di questo suo splendido progetto, un Istituto in grado di offrire i massimi livelli di cura ed essere promotore di ricerche d’avanguardia per un intero territorio, sono stati un onore e una grande fortuna”.