Legacoop Romagna si presenta al suo terzo congresso con i delegati di 380 imprese associate
A dieci anni dalla nascita, avvenuta nel 2013, Legacoop Romagna si presenta al suo terzo congresso. Giovedì 2 febbraio all’Almagià di Ravenna, a partire dalle 9.30 del mattino, si riuniranno i delegati delle circa 380 imprese associate, in rappresentanza di un mondo che dà lavoro a circa 24mila persone, con un fatturato che supera i 6 miliardi e oltre 300 mila posizioni associative (incluse tutte le tipologie di soci: lavoratori, produttori e consumatori) nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Dopo il video iniziale, in cui saranno riassunte le iniziative realizzate da Legacoop e Federcoop Romagna dall’ultimo congresso a oggi, apriranno i lavori il Sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Vincenzo Colla, il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Giovanni Monti, e il presidente di Legacoop nazionale, Mauro Lusetti. Al termine dei saluti istituzionali si terrà la relazione del presidente uscente Mario Mazzotti. Interverrà quindi Simone Gamberini, direttore di Coopfond, candidato alla presidenza di Legacoop nazionale. Seguiranno il dibatittito, le presentazioni in “reel” delle nuove cooperative associate uscite dal concorso Coopstartup e le votazioni per il rinnovo degli organi associativi.
Mazzotti non si ripresenterà, in ossequio al regolamento che prevede l’incandidabilità alla carica di presidente di Legacoop per i pensionati. Il candidato indicato dalla direzione di Legacoop Romagna a seguito di apposita consultazione è Paolo Lucchi, attuale amministratore delegato di Federcoop Romagna. Tanti i temi che entrano a fare parte del dibattito congressuale di Legacoop Romagna, visto il particolare momento storico ed economico, segnato dal conflitto in Ucraina, dai rincari delle materie prime e dall’inflazione.
Una recente rilevazione interna evidenzia come nel corso dell’ultimo anno un terzo delle cooperative associate abbia subito aumenti dei costi dell’energia non inferiori al 200% e i restanti due terzi si attestino su aumenti che arrivano al 100%. Numeri che mettono a rischio imprese e posti di lavoro, vanificando i segnali di ripresa del 2021 e posticipando decisamente il recupero degli indicatori economici ai livelli pre-pandemia. Difficoltà a reperire personale, aumento dei redditi, sostenibilità, welfare, innovazione, infrastrutture, riforma istituzionale, promozione cooperativa e identità di genere: queste le priorità per i prossimi anni indicate dal documento congressuale di Legacoop Romagna, indicatori del modello di sviluppo economico a cui vuole tendere il movimento cooperativo, basato su giustizia sociale, legalità, inclusione ed uguaglianza.