Coldiretti, no al cibo sintetico: 16 autorità civili e religiose della provincia firmano la petizione
Nei giorni scorsi sindaci e assessori di numerosi Comuni della Provincia di Forlì, i vescovi e il consigliere regionale Bulbi, hanno firmato la petizione lanciata da Coldiretti per proporre la legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia. “Il cibo sintetico, creato in laboratorio è pericoloso per la salute umana, dannoso per l’ambiente e molto inquinante”, spiega Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì. “Coldiretti invece dice sì al cibo naturale: a tutela dell’ambiente, sostegno della biodiversità e valorizzazione delle risorse naturali”. La petizione, che in questi giorni tanti cittadini di Forlì stanno firmando negli uffici di Coldiretti e nei mercati, è stata supportata e sottoscritta anche da numerose autorità locali: i sindaci di Forlì, Montiano, Sarsina, Premilcuore, Predappio, Modigliana, Bagno di Romagna, Galeata, Bertinoro, Meldola, Civitella di Romagna, Forlimpopoli, Mercato Saraceno.
“La minaccia è reale – prosegue Alessandro Corsini Direttore di Coldiretti Forlì-. Dalla carne prodotta in laboratorio al latte ‘senza mucche’, fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Per non parlare del miele senza il volo delle api. Il cibo in provetta potrebbe presto inondare il mercato europeo. Una proposta, quella del cibo sintetico, guidata da investimenti di colossi dell’high tech, della chimica, della finanza e presentata strumentalmente come opportunità per l’ambiente e per la salute”.
“Per quanto riguarda la carne da laboratorio – spiega Bernabini – la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore, non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato. È necessario sensibilizzare le famiglie e i consumatori dei rischi del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Le tipicità tradizionali e i prodotti della nostra agricoltura rischiano di essere condannati all’estinzione e scomparire per sempre insieme al paesaggio rurale che siamo abituati a vedere e agli agricoltori che ne sono i custodi. Ringraziamo tutte le autorità locali civili e religiose che ci stanno fornendo il loro prezioso supporto, condividendo la nostra petizione all’interno dei Consigli, sostenendo il nostro Made in Italy”.
Per difendere il cibo naturale e fermare l’avanzata del cibo sintetico è possibile firmare tutti i giorni negli uffici di Coldiretti e nei mercati di Campagna Amica.