Forlimpopoli, nello statuto comunale introdotti “Ius soli” e cittadinanza onoraria ai minori stranieri
“Forlimpopoli è una città aperta all’integrazione, alla solidarietà e all’accoglienza come dimostra la presenza di tante Associazioni di Volontariato che operano in questo campo e come è stato portato avanti, già da anni, tramite l’istituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi i cui componenti possono essere eletti fra gli alunni delle scuole Forlimpopolesi senza distinzione di nazionalità, di sesso o di religione e quindi aperto alla partecipazione di tutti gli alunni sotto i 18 anni”. Questo è stato ricordato durante la seduta del Consiglio Comunale di Forlimpopoli di lunedì 28 novembre 2022, nel corso della quale è stata approvata la mozione presentata dal gruppo di maggioranza consigliare “Forlimpopoli Noi” avente come oggetto la proposta di modifica dello Statuto del Comune di Forlimpopoli allo scopo di introdurre il principio dello “Ius soli”, e di istituire la cittadinanza onoraria del Comune di Forlimpopoli da conferire principalmente ai minori figli di genitori stranieri regolarmente residenti, nati in Italia o all’estero, che abbiano completato nelle scuole italiane almeno un ciclo scolastico.
Nella mozione, inoltre, si impegna il sindaco e la Giunta affinché vengano promosse iniziative per il superamento e la riforma della attuale legge sulla cittadinanza. La mozione è stata approvata con voto favorevole di tutti i consiglieri del gruppo di maggioranza “Forlimpopoli Noi” presenti e del Consigliere del gruppo di minoranza “Forlimpopoli la città che vorrei”, due consiglieri della minoranza si sono astenuti mentre due dei consiglieri del gruppo della Lega hanno espresso voto contrario. Con questa modifica statutaria Forlimpopoli riconoscerà simbolicamente come italiani i minori stranieri nati in Italia o all’estero che abbiano completato almeno un ciclo di studi in Italia. Il firmatario della mozione ha nel corso del Consiglio sottolineato che anche se si tratta di un documento puramente simbolico, di nessun valore legale, rimane un momento importante per alimentare il dibattito legato alla cittadinanza italiana dei bambini di famiglia straniera e alla necessità di riformare l’attuale legge sulla cittadinanza che a 30 anni dalla sua istituzione si dimostra inadeguata alla mutata situazione demografica italiana.