“Note al presente”: al via la sesta edizione di “Forlì Open Music” negli spazi di Area Sismica
Dopo la grande anteprima di giugno all’Arena San Domenico con il leggendario William Parker insieme a due musicisti eccezionali, come Pasquale Mirra e Hamid Drake, Forlì Open Music riparte tornando nella sua consueta collocazione di autunno, il 5 e 6 novembre, negli spazi di Area Sismica a Forlì. Una rassegna unica nel suo genere grazie alla diversità dei linguaggi musicali proposti, che per la sua sesta edizione, torna a parlare di musica del presente, senza limitazioni date dalla pandemia, accogliendo artisti di fama internazionale provenienti da vari continenti ma anche talenti nostrani, e focalizzandosi sulle nuove generazioni di musicisti, giovani ma già affermati, con moltissime presenze al femminile.
Da sempre contenitore di linguaggi artistici diversi e luogo di incontro tra forme culturali sempre nuove, Forlì Open Music presenta quest’anno nove appuntamenti, all’insegna del filo conduttore “Note al presente”, con tre date uniche – Kaja Draksler, Chris Pitsiokos e l’A Trio – un’opera commissionata a Salvatore Sciarrino, un doppio omaggio ai compositori Giancarlo Cardini e James Erber, e prestigiosi nomi della musica internazionale, tra cui i Kaze, Emanuele Torquati, Sergio Sorrentino, i Sidera Sax Quartet e Ljuba Bergamelli.
Completano il cartellone le attività con le scuole musicali di Forlì, che quest’anno includono una conversazione-concerto con Fabrizio Ottaviucci (sabato 5 novembre, ore 11.00, Istituto Masini Forlì) e una vera e propria conduction con Elio Martuscello che con gli studenti dell’Istituto Musicale Masini e del Liceo Musicale Canova metterà in atto una versione profondamente rivisitata della famosa tecnica di “conduction” elaborata da Butch Morris, basata essenzialmente sulla pratica improvvisativa, senza l’uso degli spartiti (domenica 6 novembre, ore 11, Istituto Masini Forlì). Spazio anche alla fotografia musicale, con la mostra “Note a Margine” di Luciano Rossetti, che recentemente si è aggiudicato il prestigioso JJA Jazz Awards 2021, il premio dato dall’Associazione dei giornalisti e critici di jazz americana.
Entrando nel dettaglio del calendario, l’apertura – sabato 5 novembre, ore 18.30 – è affidata a Ljuba Bergamelli, soprano e perfomer, che da anni si dedica con passione al repertorio contemporaneo, al teatro musicale e al teatro-danza, esibendosi in prestigiosi Festival come La Biennale di Venezia, Milano Musica, Ravenna Festival, Roma Europa Festival e collaborando con Bruno Canino, Giovanni Sollima, Muta Imago, Divertimento Ensemble e I Violoncellisti della Scala. Fa parte del gruppo vocale Voxnova Italia fondato da Nicholas Isherwood e tra le tante attività, ha tenuto una masterclass sulla vocalità contemporanea alla 57esima Biennale di Venezia.
A seguire – sabato 5 novembre, ore 19.15 – tornano al festival i Sidera Saxophone Quartet, ensemble formato da Gianpaolo Antongirolami al sax soprano, Michele Selva al sax alto, Michele Bianchini al sax tenore e Daniele Berdini al sax baritono. Di recente costituzione, anche se i suoi membri sono tra i più attivi e rappresentativi nel panorama italiano contemporaneo, il Sidera Quartet nasce con lo scopo di arricchire e divulgare il repertorio contemporaneo e sperimentale, partendo dalle opere storiche fino alle nuove con particolare attenzione alla musica elettroacustica. Per l’occasione porteranno Quadrangoli d’autunno un’opera a loro dedicata e scritta da Salvatore Sciarrino, uno dei massimi compositori del panorama internazionale, e realizzata grazie al supporto di Area Sismica e al contributo economico della Ernst von Siemens Music Foundation.
Protagonista del terzo concerto – sabato 5 novembre, ore 20.00 – sarà la giovane e talentuosa pianista e compositrice slovena Kaja Draksler, un’artista costantemente alla ricerca di modi per fondere la composizione e l’improvvisazione libera, lavorando con diverse strutture e logiche musicali. La sua carriera parte in Olanda, dove si laurea in pianoforte jazz e master in composizione classica e dove decide di stabilirsi diventando membro attivo della scena degli improvvisatori, esibendosi ampiamente in tutta Europa. Il suo progetto principale è il suo Octet con base ad Amsterdam, che ha formato nel 2016. Oltre ai suoi frequenti concerti da solista, negli ultimi anni ha lavorato a livello internazionale con il trio Punkt.Vrt.Plastik, il quartetto Hearth e in duetto con Terrie Ex, Susana Santos Silva, Eve Risser (ai pianoforti), Onno Govaert (Feecho) e Szymon Gąsiorek (Czajka e Puchacz). È uno dei membri fondatori del gruppo interdisciplinare I/O e fa parte del collettivo Doek.
Dopo una breve pausa in cui si potranno gustare cibi e bevande del territorio, si riprende – sabato 5 novembre, ore 21.00 – con il concerto di un altro giovane ma già affermato talento. È il turno di Chris Pitsiokos, classe 1990, sassofonista, compositore e improvvisatore di Brooklyn. Grazie alla sua ricerca sulle potenzialità timbriche del sassofono contralto, ha sviluppato una voce unica e ampliato il vocabolario del suo strumento, moltiplicando le sue possibilità comunicative e formali. Elogiato da Rolling Stone per la sua “visione sorprendentemente originale” e per il suo “sorprendente lavoro al sax” è stato segnalato anche dalla rivista DownBeat che ha definito la sua band CP Unit come “una combinazione persuasiva di jazz armonico e noise rock contemporaneo”. Come band leader e solista ha effettuato tournée in tutti gli Stati Uniti, Giappone ed Europa, collaborando tra gli altri con Otomo Yoshihide, Sachiko M, Tatsuya Yoshida, Wendy Eisenberg, Nate Wooley, Miya Masaoka, Paul Lytton, Peter Evans, Weasel Walter, Jaimie Branch.
La prima serata si chiude – sabato 5 novembre, ore 21.30 – con gli A Trio, il primo gruppo libanese di improvvisazione libera. La band composta da Mazen Kerbaj (tromba), Sharif Sehnaoui (chitarra acustica) e Raed Yassin (contrabbasso), si forma nel 2002 in occasione della seconda edizione del festival di musica sperimentale Irtijal. Dopo questa prima uscita, i tre musicisti registrano il loro primo album, che diventa anche il primo lavoro di free jazz prodotto nel mondo arabo (A – La Cédéthèque, 2003). In seguito la loro musica si allontana dalle radici jazzistiche verso un approccio più testuale, affidandosi fortemente a tecniche preparate ed estese fino a raggiungere un suono caratteristico che è stato affettuosamente descritto come “swing testuale”. Hanno effettuato numerose tournée in Europa e negli Stati Uniti, collaborando con moltissimi gruppi e artisti tra cui il musicista folk Alan Bishop, i pionieri dell’improvvisazione Amm, il gruppo punk-rock libanese Scrambled Eggs, il gruppo free jazz turco KonstruKt, il poeta francese Patrick Dubost, l’acclamato trio australiano The Necks, l’esperto di sintetizzatori modulari Thomas Ankersmit e tanti altri.
La seconda e ultima giornata del Forlì Open Music 2022 – domenica 6 novembre, ore 17.00 – si apre con un altro incredibile artista, Sergio Sorrentino, chitarrista classico, elettrico, compositore, didatta, considerato dalla critica “uno dei più importanti chitarristi italiani dediti alla Nuova Musica” (Radio Rai Tre), “Il miglior chitarrista elettrico al mondo per la musica classica” (Il manifesto) e “Superb Musician” (The Wire). Da anni Sorrentino si dedica alla diffusione del repertorio contemporaneo per chitarra classica ed elettrica commissionando nuove opere, tenendo prime esecuzioni assolute, scrivendo saggi ed articoli, incidendo e pubblicando Cd dedicati alla Nuova Musica, componendo egli stesso per chitarra. La sua versione per chitarra elettrica di “Orphée’s Bedroom” di Philip Glass è stata pubblicata dall’etichetta del grande compositore americano (Orange Mountain Music) ottenendo un enorme successo di pubblico e di critica. Si è esibito come solista in tutto il mondo nelle sale da concerto e per i Festival più prestigiosi. Suona con il grande compositore Gavin Bryars come membro del Gavin Bryars Ensemble ed ha collaborato con i più importanti musicisti della scena contemporanea, tra cui Christian Wolff, Loren Connors, Sylvano Bussotti, Bruno Canino, Elliot Sharp e tanti altri. È autore del libro “La chitarra elettrica nella musica da concerto” (Arcana), testo di riferimento del repertorio elettrico.
A seguire – domenica 6 novembre, ore 17.30 – il primo dei due omaggi in cartellone, James Erber Hommage, nell’interpretazione di Antonella Bini al flauto e Michele Selva e Giampaolo Antongirolami al sax. Appartenente alla cosiddetta scuola della “New Complexity”, Il lavoro di James Erber riflette una vasta gamma di interessi, tra cui la musica rinascimentale e barocca, la musica del Sud-Est asiatico, il jazz, il blues, la filosofia medievale e rinascimentale, la cabala, la politica verde, i recenti sviluppi scientifici, i film noir, la tragedia giacobina, il romanzo gotico e lo slang storico. La sua musica è stratificata e complessa (soprattutto dal punto di vista del ritmo e della forma), pur essendo combinata con chiarezza armonica e lirismo. Il concerto organizzato in occasione dei 70 anni del compositore britannico (che a causa della pandemia saranno festeggiati con un anno di ritardo), include dei brani composti da Erber proprio per Michele Selva e Giampaolo Antongirolami, Crai per due sax soprano e due pezzi solisti, Prescrai e Pescrille, sempre per sax soprano, oltre alla prima assoluta di … a single line which is invisible and unceasing (2021) pezzo solista per sax soprano. A questi si aggiungono tre brani in prima italiana che saranno eseguiti da Antonella Bini: ein andrer Hauch, il mio pezzo per ottavino solo, Desire Lines per flauto contralto solo e Traces per flauto traverso solo.
A seguire – domenica 6 novembre, ore 18.30 – Emanuele Torquati al pianoforte con un sentito omaggio a Giancarlo Cardini (1940-2022), grande pianista, compositore, animatore e organizzatore musicale toscano, figura di primo piano nella musica colta contemporanea italiana, scomparso lo scorso luglio. Emanuele Torquati, allievo proprio di Giancarlo Cardini al Conservatorio Cherubini di Firenze, e già ospite di Area Sismica insieme al violoncellista Francesco Dillon, con il quale ha suonato nei più importanti festival cameristici internazionali, gli dedicherà una serie di brani composti dallo stesso Cardini o da autori a lui vicini, come John Cage, con cui il compositore toscano ebbe un rapporto privilegiato e di cui condivideva alcuni tratti della poetica musicale. Torquati da sempre si dedica con passione alla musica del Novecento e contemporanea ed ha al suo attivo numerose esecuzioni in prima assoluta di opere cameristiche e per pianoforte solo, come anche collaborazioni con artisti e compositori di primo piano, fra cui Beat Furrer, Salvatore Sciarrino e Peter Ablinger.
Il finale – domenica 6 novembre, ore 19.00 – organizzato con il supporto della Japan Foundation, è affidato ai mitici Kaze, quartetto internazionale franco-giapponese, formatosi nel 2010, caratterizzato da un profondo interesse per la sperimentazione sonora e da un free jazz creativo e potente. Composto da Satoko Fujii (pianoforte), Natsuki Tamura (tromba), Christian Pruvost (tromba) e Peter Orins (batteria), il progetto dei Kaze è costruito non tanto intorno a un’idea, quanto piuttosto a una combinazione di persone con idee. Dodici anni fa la pianista e il trombettista giapponesi, si sono uniti con un altro trombettista (Christian Pruvost) e un batterista (Peter Orins) del collettivo Muzzix, per formare un proprio collettivo, capitalizzando l’acume compositivo di ciascun membro e l’amore condiviso per l’improvvisazione audace. Così il magazine internazionale The Wire ha descritto un loro concerto: “… La pianista Satoko Fujii è stata una vera sorpresa: la sua mostruosa tecnica tastieristica utilizza ogni centimetro di spazio disponibile per creare una cornice armonica e testuale per gli altri musicisti, i trombettisti Natsuki Tamura e Christian Pruvost, e il batterista Peter Orins. La dinamica è stata definita da un grande mix di stranezze silenziose a tecnica estesa e passaggi liberi che hanno enfatizzato le qualità insolite della formazione. Non ho mai sentito nulla di simile, e il loro nuovo disco Uminari (Circum-Libra) è eccellente.
Durante il festival sarà possibile ammirare la mostra fotografica “Note a margine” di Luciano Rossetti, figura fondamentale per la divulgazione del suo ambito artistico e per l’intero movimento della musica del presente, dal quello jazzistico a quello accademico. Luciano Rossetti inizia a fotografare alla fine degli anni ’70. Nel 2004 con altri fotografi fonda Phocus Agency, Agenzia di fotografi specializzati in fotografia di spettacolo. Nel 2019 è tra i soci fondatori della “AFIJ – Associazione Fotografi Italiani di Jazz”, della quale è segretario e membro del Direttivo. Fotografo dell’Eco di Bergamo dal 2004, fotografo ufficiale di numerosi Festival e Rassegne in Italia e all’estero; attualmente fotografo ufficiale del Teatro Donizetti per la Stagione di Prosa e per il Festival Jazz. Innumerevoli le copertine di riviste specializzate in musica e i lavori per progetti discografici. Espone in Italia e all’estero dalla metà degli anni ’90 in mostre personali e collettive, tra l’altro, alla GAMeC di Bergamo, alla Triennale di Milano, Palazzo Reale a Milano, Triennale Bicocca Milano, alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, Villa Celimontana a Roma, alla Galerie Museum di St.Johann in Tirol, al Cankarjev dom di Lubiana, al Jazz Record Center e Angel Orensanz Foundation di New York. La JJA (Jazz Journalists Association), l’Associazione giornalisti e critici americani di Jazz, gli ha conferito nel 2021 il “Best photo of the year award” e la nomination alla carriera.
La sesta edizione di Forlì Open Music è organizzata da Area Sismica in collaborazione con il Liceo Artistico Canova, l’Istituto Musicale Masini e il sostegno del MiBAC, della Regione Emilia Romagna, del Comune di Forlì, della Ernst Von Siemens Foundation, Japan Foundation e della Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì. Eventi all’Istituto Masini: ingresso libero. Eventi all’Area Sismica: ingresso 20 euro/giorno – 35 euro entrambe le giornate. Area Sismica è un circolo Arci. L’ingresso è riservato ai soci. È possibile tesserarsi online a questo link: https://portale.arci.it/preadesione/areasismica/
Informazioni: www.areasismica.it www.facebook.com/areasismica/