Bertinoro, intitolata una via a Mario Pezzi, “inventore” del Sangiovese Riserva
Da domenica 30 ottobre la strada (già via Palazzi) che da Bertinoro corre lungo il profilo delle colline a vigneto fino alla Fattoria Paradiso, si chiama “Via Mario Pezzi”. È il giusto riconoscimento che il Comune di Bertinoro tributa al patron e fondatore della mitica cantina bertinorese, riconosciuto come uno dei massimi artefici del risveglio enologico della Romagna dagli anni Sessanta ad oggi.
Alla piccola cerimonia che si è tenuta domenica alle ore 10.30 ai piedi del viale che conduce alla Fattoria Paradiso, è stata posizionata la targa con il nuovo nome della via. Hanno partecipato la sindaca di Bertinoro Gessica Allegni, Graziella Pezzi e il figlio Jacopo, rispettivamente figlia e nipote del grande Mario e oggi titolari della Cantina. Con loro c’era anche il presidente dell’Associazione Vignaioli di Bertinoro, Mauro Sirri che non manca di sottolineare il ruolo di Pezzi come ispiratore della Romagna del vino e grande promotore del territorio di Bertinoro.
Durante la mattinata è stato possibile partecipare alla visita guidata all’interno della Fattoria Paradiso, un vero e proprio monumento al sangiovese e ai vini di Romagna, che al suo interno contiene un piccolo museo del vino con una suggestiva selezione di vecchie etichette italiane e internazionali. Ed è stata l’occasione di ripercorrere la storia del vigneron bertinorese che ha saputo ‘tirare la volata’ alla Romagna del vino. Sua infatti l’idea nei primi anni ’70 di mettere “a riserva” il Sangiovese di Romagna, fino ad allora considerato un “vinello” da bere giovane senza possibilità di invecchiamento. Un’idea che convinse Mario Pezzi a mettere a riposo cinquemila bottiglie del suo sangiovese nella nevaia della Fattoria e “riesumarle” sei anni dopo durante una cerimonia dove nientemeno che il grande Luigi Veronelli certificò la bontà e la longevità di quel vino da cui nacque la Riserva “Vigna delle Lepri”, e la ‘grande famiglia’ dei Sangiovese Riserva di Bertinoro e di tutta la Romagna.
E ancora, negli anni ’50 la riscoperta dell’antico vitigno “Barbarossa” così battezzato da Pezzi per celebrare la permanenza dell’Imperatore nella Rocca di Bertinoro e oggi referenza esclusiva della cantina bertinorese; l’impegno per salvare gli autoctoni Pagadebit e Cagnina dall’estinzione con l’aiuto di un altro grande conterraneo, quell’Aldo Spallicci, suo caro amico, che lo aiutò a ottenere la Doc per i due vitigni. E le tante amicizie nel mondo dello spettacolo e della Tv che negli anni ’60 e ’70 accesero i riflettori su Bertinoro e la Romagna intera.